«Il ricorso al “Contratto di Fiume”, quale strumento normativo nazionale per un intervento sul Canale Reale (che da questo momento in poi chiameremo “Torrente Reale” nella speranza che cambi la sua condizione attuale, n.d.r.) diventerà, nel prosieguo delle azioni messe in campo dalla Regione Puglia, un esempio di scuola da utilizzare anche per i fiumi Lato e Ofanto».
È questa l’importante premessa che, questa mattina, ha fatto da filo conduttore agli interventi che hanno animato l’incontro svoltosi presso la Regione (in via Gentile), convocato dal Consigliere incaricato dal Presidente Emiliano per la gestione delle Acque, l’architetto Anna Maria Curcuruto.
Al tavolo erano presenti, oltre all’ex assessore e al Dirigente regionale Andrea Zotti, il Sindaco di Latiano, Mino Maiorano, l’Assessore del Comune di Mesagne, Tecla Pisanò, il Presidente del Consorzio di Torre Guaceto, Mario Tafaro, le professoresse Mariangela Turchiarulo e Francesca Calace, del Politecnico di Bari, il Dirigente dell’Unità organizzativa dell’Autorità di Bacino, architetto Raffaella Nappi, l’Associazione Culturale “L’Isola che non c’è” di Latiano (che, mesi fa, ha avviato questo percorso che ha portato alla delibera, della Regione Puglia – approvata lo scorso 28 dicembre – di adesione al Contratto di Fiume, indicato dal Ministero dell’Ambiente).
Nelle prossime ore – così come è stato ribadito dalla prof.ssa Curcuruto – su questo argomento, che prevede il coinvolgimento di altri assessorati (Agricoltura, Ambiente, Lavori pubblici e Paesaggio), gli uffici regionali provvederanno ad affidare formalmente al Politecnico di Bari il coordinamento dello studio con analisi e approfondimenti e una ricognizione dei progetti elaborati da ogni Comune e dai vari Enti interessati.
La Regione chiederà ora agli otto Comuni interessati (Latiano, San vito dei Normanni, Oria, Francavilla Fontana, Villa Castelli, Brindisi, Mesagne), al Consorzio di Bonifica dell’Arneo, al Consorzio di Torre Guaceto, all’Autorità di Bacino, ma anche ad Anas, Aqp, Enac, Adp, i progetti in loro possesso al fine di redigere un unico strumento di programmazione coordinato.
«Si tratta – ha spiegato l’arch. Curcuruto – di sperimentare, partendo da questo strumento che riguarda il Canale e che interessa anche la Riserva naturale di Torre Guaceto, ma direi tutto il territorio che da Villa Castelli, lungo un percorso di 50 Km, arriva fino al mare, un caso di scuola che potrà essere adottato anche per interventi previsti nel Contratto di Fiume».
Per un obiettivo così ambizioso c’è, questa volta, la regia del massimo organo istituzionale, qual è la Regione, che avrà la supervisione e la capacità finanziaria degli interventi: si spera non ci siano, come nel passato, tentativi di azioni singole.
Il materiale che Comuni ed Enti presenteranno alla Regione verrà trasmesso al Politecnico che inizierà a redigere lo studio in vista di un prossimo incontro previsto per il prossimo 10 marzo, questa volta a Latiano, da cui è scaturito tutto ciò (la denuncia, dello scorso agosto, dell’Associazione “L’Isola che non c’è”).
«Da parte nostra – ha assicurato il Prorettore del Politecnico, Loredana Ficarelli, ci metteremo tutto l’impegno possibile, anche alla luce dell’esperienza sul campo che, proprio su quel fiume, i nostri studenti hanno fatto in occasione del workshop organizzato, a luglio scorso, proprio a Latiano. Un esperimento unico nel suo genere a cui segue, oggi, questa iniziativa della Regione».
Anche il Consorzio di Torre Guaceto, attraverso il suo nuovo Presidente, l’ex Prefetto Mario Tafaro, “darà tutta la collaborazione per realizzare – ha detto – questo strumento di programmazione, che è il Contratto di Fiume”, così come stabilito all’unanimità nel corso dell’incontro: il primo veramente operativo nella storia del Canale Reale, da decenni abbandonato a se stesso.
Sarebbe auspicabile, a questo punto, che qualsiasi iniziativa, comprese delibere regionali in fase di approvazione, a cui si è fatto riferimento nel corso degli interventi di oggi, confluissero sul tavolo costituito appunto dalla stessa Regione. L’unico legittimato ad operare.
ASSOCIAZIONE “L’ISOLA CHE NON C’E'” – LATIANO
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