May 4, 2025

lui c’è … …
c’è nella schitarrata del 25 aprile al parco e in quella del primo maggio a casa a mare …
c’è nella festa per il diciottesimo dell’attivista dell’uds e nella tendopoli insabbiata aspettando avvinazzati l’alba del 10 di agosto e subito dopo, per non perdere il ritmo, in quella del 15 …
e c’è di pasquetta a casa dell’amica dei tuoi figli i cui genitori si addossano eroicamente una ventina di adolescenti per tutta la giornata pur di non passarla temendo di ricevere da un momento all’altro la telefonata della polizia che li avviserà dell’incidente in cui è coinvolta la propria prole …
e c’è nel garage del nerd alla vigilia dell’Immacolata che aivoglia a chiedere ai tuoi figli “ma che dovete fare?” che tanto la vaga ed eterea risposta accompagnata da sguardo annoiato-interrogativo sempre è “no, così “ …
e c’è anche senza feste o celebrazioni o raggruppamenti o scioperi … c’è,

 
c’è sempre,
senza motivo, senza causalità…

 
c’è quando centra, e come se centra! e senza che centri niente …
lui c’è sempre …
sempre e a prescindere …
c’è la mattina a scuola e c’è la sera in centro …
c’è nel pomeriggio afoso di luglio e nella gelida serata natalizia …
c’è nelle comuni liguri che organizzano viaggi-lavoro nelle piantagioni di canna da zucchero e nei paesini siciliani con percentuali di presenza mafiosa vicine alla maggioranza assoluta …
c’è a Roma e a Enna, a Milano e a Nuoro, a Bra e a Erchie …
nelle balere romagnole e negli esclusivi resort fasanesi …
nei villaggi vacanze “Città del sole” e nei voli low cost per le Mauritius

 
lui c’è …
inesorabile, inossidabile, immarcescibile, eterno, forever young …
se guardi bene c’è …

 
il CHE c’è
che sia maglietta, porta chiavi, adesivo, spilletta, borsetta, accendino, felpa, pantaloncini, biancheria intima o preservativi,

 
lui c’è …
Ernesto Guevara de la Serna, detto il CHE , c’è
rubacchiato dall’armadio del padre oramai approdato al direttivo della CISL e alle prese con il calcolo della pensione o dallo zaino dello zio partito a Londra negli anni settanta e che la nonna tiene ancora nella sua “stanzetta” …

 
o comprato via internet dal “Che Guevara store” o dal “Che Guevara Merchandise”, fatto arrivare espressamente dal “Che Guevara Tank tops” o dai più economici “Che Guevara T-shirts “ o “Che Guevara accessories” …

 
lui c’è …
indossato dal fuoricorso ventottenne che si sta “ritrovando” e che rifiuta la “logica borghese” e dalla tredicenne che “la marca Cheguevara è la mia preferita” …
dal liceale che non saprebbe come collocare nel tempo e nello spazio il grande comandante e dal suo compagno di banco che invece ha leggiucchiato al riguardo le undici pagine di wikipedia …

 
il viso barbuto nero solarizzato su sfondo rosso o semplicemente il solo evocativo nomignolo, la bella foto di lui chino sulla scrivania a svelare piani d’attacco a companeros che lo guardano annichiliti o sullo sfondo di una bandiera cubana …
solo o in compagnia di Fidel …
vivo o morto …
ridente o corrucciato…
sognante o pensieroso …
con frasi celebri virgolettate o con versi di canzoni rivoluzionarie …

 
il Che c’è … sempre e comunque …
paiettato, glitterato, termoadesivato, ricamato, stampato a caldo, a freddo, in umido, in salmì, in bianco e nero, colorato in bicolore …
c’è siempre … come hasta la victoria …

 
… c’è in dimensioni reali con il testone sulla pancia o piccolissimo sulla spilletta ferma pashmina …
stampato a tutta spalla sul felpone o ridotto e stilizzato sulla manica del giubbotto di pelle …
al fianco di Jimi Hendrix sul serbatoio della Hearly Davidson o sul didietro della Ford Fiesta appena sotto un “Giorgia a bordo” e con l’aroma di Arbre magique al mughetto che esce dal finestrino semiaperto assieme alla più violenta house music che timpano umano ricordi …

 
il Che c’è …
nelle canzoni che peggio ci sono solo gli Inti Illimani, nelle poesie sgangherate stile new age, nei comizi dei movimenti citato e nei post facebook dedicato ad eroiche imprese simil compito in classe di greco …

“Abbiamo imparato ad amarti sulla storica altura dove il sole del tuo coraggio ha posto un confine alla morte” …

 

 

noi ti amiamo in tutte le forme e in tutti i colori anche se in verità ne hai ammazzati più tu che quel macellaio di Batista prima di te … si, ti amiamo tantissimo qui in Italia dove se dai del ricchione ad un gay passi le pene dell’inferno mentre nella tua Cuba bastava che un giovanotto scegliesse fragola al posto di cioccolato per finire torturato ed imprigionato dal tuo sopravvissuto highlander amico Fidel …

 

“ La tua mano gloriosa e forte spara sulla storia quando tutta Santa Clara si sveglia per vederti”

 

… si, meraviglioso comandante, vogliamo vederti anche se le tue frasi sanno di morte e di violenza , anche se certe volte hai detto cose banali e siamo certi che se oggi le dicesse Renzi lo prenderemmo per il culo …

“ Vieni bruciando la nebbia come un sole di primavera per piantare la bandiera con la luce del tuo sorriso “ …

si, dai, vieni in questa nostra povera italietta dove per ogni decisione ci si confronta estenuamente senza approdare mai a nulla, vieni a compiere l’eroica funzione rivoluzionaria …

 

“ La tua mano gloriosa e forte spara sulla storia quando tutta Santa Clara si sveglia per vederti “

dai CHE, vogliamo vederti, se ne sei capace, ragionare, mediare, dialogare, stancarsi, arrabbiarsi, appassionarsi sempre rispettando il prossimo e ascoltare le ragioni dell’altro senza che ad un certo punto ci scappi la sventagliata di mitra …

“ Il tuo amore rivoluzionario ti spinge ora a una nuova impresa dove aspettano la fermezza del tuo braccio liberatore”
dai CHE, esci dalla tua più bella foto scattata dall’italiano Alberto Korda e dalla gigantografia di Giangiacomo Feltrinelli … loro sono morti e dimenticati, tu no… l’uno di vecchiaia e l’altro su un traliccio che sarebbe dovuto scoppiare per dare inizio anche qui da noi alla tua splendente rivoluzione …
io, caro CHE, qui a casa, sono alle prese con un trasloco … rovistando e riaggiustando ti ho ritrovato qua e là ma devo fare spazio perchè andrò a vivere in meno metri quadri …
non me ne volere ma non ti porterò con me …
ho dovuto scegliere e ho deciso di salvare altre foto, altri libri, altri miti, altre idee , altre musiche …
“Qui rimane la chiara, penetrante trasparenza della tua cara presenza, comandante Che Guevara”
… … …
si, qui, nella casa nella quale lascio le cose che non mi servono più … o che, forse, non mi sono mai servite …

 

Apunto Serni

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