Di seguito riportiamo integralmente una riflessione sull’Europa e l’importanza del voto alle europee a firma di Giuseppe Melcore, responsabile Europa dei Gd di Brindisi nonché Ambassador of the League of Young Voters che ha avuto l’occasione di confrontarsi a Vienna con altri giovani europei sui temi del populismo e della democrazia.
Se dovessi descrivere la mia esperienza a Vienna e questa bellissima città, in breve, direi “intensa”. Intensa è la ricchezza di questo bellissimo paese, l’Austria, come intensa è l’esperienza che si prova a camminare per le vie attorno a Stephansplatz, lì a due passi dal Parlamento Austriaco, tra una conferenza e un meeting.
Ed intenso è stato il tema che ha animato le nostre attività in questo incontro: il futuro dell’Europa.
Parlando del futuro europeo non ci si può non imbattere in una attenta analisi dei fenomeni in svolgimento che hanno inevitabili conseguenze negli scenari futuri. L’Europa affronta diverse criticità oggi: una pesante crisi economica, un sempre più profonda mancanza di identità e un attacco sempre più incalzante da parte dei populismi.
Con le elezioni del Parlamento Europeo il prossimo maggio, benché la crisi economica sia uno dei problemi più gravi da affrontare, i nostri incontri si sono più largamente concentrati sul piano della crisi dell’identità e della politica europeista, poiché da essa derivano la maggior parte delle conseguenze che ricadono sul cittadino.
La scelta di un candidato da votare, la scelta stessa di votare, implica nel cittadino una presa di posizione non troppo leggera, perché un voto implica un cambiamento: il vero cambiamento dipende da quanto viene discusso e proposto nelle aule dai “policy makers”, e questi dipendono dal cittadino quindi, se pur sia una delega, il cittadino ha la responsabilità di adoperare il proprio dovere diritto di voto in maniera consapevole, giusta e ragionata.
Una delle questioni più pressanti che mettono a rischio un possibile fertile e propositivo lavoro del Parlamento Europeo, sono i partiti populisti e anti europeisti. Una intera giornata si è rivolta ad una analisi degli scenari disastrosi che si presenterebbero se i partiti nazionali ed europei, che portano alte le bandiere del populismo, riuscissero ad ottenere la maggioranza dei voti e dei seggi nel Parlamento Europeo: in sé il populismo si fonda su principi eticamente corretti ma, in politica, l’accezione che questa parola ha assunto è tutt’altro che positiva; si tratta di millantare cambiamenti, riforme e miglioramenti, cercando di smuovere l’elettorato su temi assai cari e vicini facendo soprattutto leva sulla sua coscienza e fragilità psicologiche, per arrivare ad ottenere i poteri politici che saranno sfruttati in maniera del tutto incoerente con quanto promesso.
Lasciare l’Europa nelle mani del populismo vuol dire abbandonarla nella politica inconcludente e opportunista.
Una minaccia, quella del populismo, che si avverte in Italia quanto in Francia, e in tante altri diversi Paesi europei. La risposta arriva forte dai partiti ormai già consolidati nelle nazioni che, se pur deboli della sfiducia generale nella politica, hanno con le prossime elezioni europee, una occasione reale di slancio, per convincere il cittadino, con i propri programmi, a scegliere e supportare di nuovo la concretezza del proprio disegno.
Un disegno che noi Giovani Democratici e noi Giovani Europei vogliamo sempre più vicino alle nostre esigenze: istruzione, formazione, ricerca, lavoro. Quattro cardini che sono solo l’apice delle esigenze che manifestiamo e alle quali vogliamo sia prestata attenzione.
A conclusione dell’esperienza austriaca si è puntata l’attenzione su una questione che da troppo tempo vanifica tante campagne: la comunicazione. L’Europa ha bisogno di un feedback tanto quanto il cittadino per poter crescere insieme a lui e costruire realmente un progetto concreto che si sviluppi sempre più in maniera aderente alle sue idee.
Quanto conosciamo l’Europa davvero, quanto conosciamo le sue opportunità e i suoi progressi ?
E’ una domanda che andrebbe fatta all’inizio, prima di tutto, e che come nel mio caso, nell’aula B2 dello Juridicum, spero vi abbia scosso ad esser letta sola ora. Perché prima di poter parlare di scenari, possibilità, nomi, progetti dobbiamo esser sicuri di aver compreso la grande possibilità che si ritrova nell’Europa, abbattendo le stupide idee di scenari antieuropeisti poiché solo con l’Europa si è certi di poter sempre andare avanti.
Giuseppe Melcore
Ambassador of the League of Young Voters
Responsabile Europa Giovani Democratici Brindisi
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