April 30, 2025

Gentile Direttore,
gioisci!

apicella berlusconiE’ finita un’epoca, l’agonizzante Berlusconismo è morto.

Con il mal di schiena per gli anni passati a spiare dai buchi della serratura di Arcore e di Palazzo Grazioli, con la mente stralunata e sazia di condanne per tutti i possibili reati a sfondo sessuale, con il fegato, e non solo, appesantito dalle tirate apocalittiche di Travaglio, ci avviamo, finalmente a divenire un paese sano, democratico, credibile, europeo.

 

Ed è tutto un twittare di ‪#‎graziegiorgio‬, di ‪#‎benvenutosergio‬, di ‪#‎celabbiamofatta‬, di teatri straripanti e gioiosi, di frizzanti girotondi, di cortei sbandieranti arcobaleni, di prime pagine inneggianti alla uscita dalla crisi con spread al minimo, tassi di interesse al ribasso e petrolio in calo.

 

Il Pd ha ritrovato la sua unità ed un condiviso sentimento “gouchiste” riavviluppa Vendola e Bersani, Zagrebelsky e Grillo, Civati e Boldrini in un azionariato diffuso ma sodale.

Siamo diventati migliori; siamo cresciuti.

 

Direttore, mi sa mi sa che il famoso ed agognato “futuro migliore” , questa volta, sia davvero proprio dietro l’angolo.

D’altronde, ad esso, già da oggi, stanno alacremente lavorando il serio Mattarella e l’indomabile Renzi contornati da una pletora di giovani sobrie ministre e di alacri ufficiali di collegamento.

 

Il giaguaro è stato smacchiato.
Gentile direttore sei contento?

So che tu lo sei e dovrei esserlo pure io, ma non è così.

A me, caro Direttore, invece, cominciano già a mancare le zoccole!

 

Ho già un po’ di nostalgia per quelle belle, spudorate, pacchiane, sguaiate, sensuali zoccole berlusconiane.
Mi mancano le autoreggenti di Brambilla, le tette di Alessandra Mussolini, gli immaginifici tacchi della Santanchè, le labbra di Ruby Rubacuori.

 

debora serracchianiPiù lo chignon si abbassa sul dorato e morbido capo di Madia e di Boschi, caro Direttore, e più mi immalinconisco.

Più si chiude la camicetta di Serracchiani quasi a celare definitivamente il decolletè, più mi ingrigisco, più i colori ed il trucco si disperdono sul volto di Giannini e più mi sembra di approdare verso lidi tenebrosi e oscuri.

 

Lo confesso: tanta sobrietà, tanta ostentata eleganza interiore mi annoia.

Queste nuove interpreti della politica sono il simbolo di una nuova Italia ed io in questa nuova patria del rigore, del merito, del corretto e dell’intolleranza non mi ci trovo, non fa per me, anzi, se ci pensi bene, caro Direttore, non fa neanche per te che, un po’ gaudente, in fondo, lo sei.

 

Federica MogheriniMi obietterai, caro Direttore, che questo è il momento della decrescita dell’ascetico Casaleggio, delle ricette vegane di Gwyneth Paltrow, della sottile ironia cinematografica di Archibugi, delle pensose analisi di Umberto Eco, delle denunce di Saviano, dell’ “Italia che vale” di Fazio, e forse hai ragione tu … è arrivato il momento di Savonarola.

E già; perchè quel frate della “terrifica praedicatio” ogni tanto ritorna; lui che aveva “visto l’infinita miseria morale degli uomini” e che aveva organizzato il primo “falò delle vanità” in cui vennero bruciati libri, vestiti, gioielli e suppellettili preziose dell’artigianato fiorentino con un danno culturale incalcolabile per tutta la nostra migliore espressione creativa.

 

Si, è vero, ogni tanto ritornano i censori, i benpensanti, i moralisti e i corretti ma io, quando loro ritornano, inevitabilmente, sento puzza di ipocrisia.

 

(…segue…)

 

Apunto Serni

 

 

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