… è sabato mattina …
in genere esco presto da casa …
accompagno L. a scuola … torno in centro e me la prendo comoda … il caffè, il giornale, il barbiere forse … guardo i corsi principali ancora poco frequentati … osservo i pochi passanti con una curiosità da vero flaneur …
insomma cazzeggio per una mezz’ora prima di rientrare …
stamattina piazza Cairoli è davvero abbagliante con questo sole che filtra fra le querce …
i colori sono nitidi e se la vedesse così, forse, Almodovar qui ci girerebbe qualche scena …
risalgo per corso Umberto e proprio vicino alla libreria Feltrinelli due macchine si urtano leggermente …
i guidatori sono due persone civili … si scusano a vicenda e cercano di valutare quei pochissimi danni che hanno subito …
non mi fermo a curiosare …
in senso contrario stanno arrivando quattro studenti … anche loro non sembrano particolarmente interessati all’incidente …
sento appena i loro commenti …
“fooorte” … “belloooo” … “nienteee” …
mi giro interessatissimo …. sono quattro ragazzi normalissimi … studenti delle superiori … diciassetteni più o meno … non hanno proferito neanche un verbo … nessuna frase di senso compiuto … niente che riveli una emozione qualunque compresa l’indifferenza …
uno di loro ha detto “bellooo” e l’altro “foorte” riferendosi al fatto in se? Alle due macchine ferme sul corso? Ai colori delle due auto ora ancora vicinissime una nera e una bianca?
La ragazza più analiticamente ha sentenziato sugli effetti dell’urto : “nienteee” …
non hanno detto altro … niente di niente …
continuo a camminare da solo dopo aver dato uno sguardo alla vetrina della libreria … mi impongo di non ricominciare a speculare sulla barbarie prossima ventura; l’impoverimento del linguaggio che ha prodotto facebook, l’ignoranza dilagante e la omologazione verso il basso di tutta una generazione non sono argomenti di riflessione in un sabato mattina condito da questa lieve tramontana frizzante …
non ci voglio pensare ma lo faccio perché incontro un mio condomino che mi dice che nelle aiuole della stazione hanno finalmente tagliato le erbacce e “adesso è bello” …
ripeto il suo concetto e uso la parola “pulito” ma non se ne accorge le aiuole ora “sono belle” …
come l’incidente di poco fa …
andandomene verso casa apro il giornale e un titolo mi colpisce “il dominio dell’ignoranza” … leggo avidamente … il giornalista Gery Palazzotto ed io siamo in sintonia …
è un caso davvero strano … l’articolo dice esattamente ciò a cui sto pensando …
ci penso e ci ripenso e poi le mille incombenze familiari mi riportano su temi e pensieri più prosaici: la spesa, le bollette, la farmacia …
alle undici sono al liceo classico per parlare con una professoressa di mia figlia …
nell’attesa incontro V.F. , una docente con la quale ho maggiore dimestichezza su facebook che nella vita reale … nell’attesa ci salutiamo e parliamo del nuovo lido balneare brindisino …
lo decanto e la invito a venire a visitarlo …
le illustro come è strutturato e quanti sacrifici è costato ma anche quanta determinazione per creare qualcosa di bello …
la prof mi guarda …
gliene hanno già parlato e poi, quasi correggendomi mi parla di armonia e non di bellezza …
mi dice che questo le hanno detto … ha ragione …
le dico che in quel posto c’è armonia e grazia …
questa volta il barbaro che usa si e no 500 parole sono stato io …
c’è un potenziale barbaro in ognuno di noi …
stiamo attenti …
e comunque una visitina da quelle parti classiche non fa mai male …
Apunto Serni
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