February 12, 2025

… è sabato mattina …

in genere esco presto da casa …

accompagno L. a scuola … torno in centro e me la prendo comoda … il caffè, il giornale, il barbiere forse … guardo i corsi principali ancora poco frequentati … osservo i pochi passanti con una curiosità da vero flaneur …

insomma cazzeggio per una mezz’ora prima di rientrare …

 

stamattina piazza Cairoli è davvero abbagliante con questo sole che filtra fra le querce …

i colori sono nitidi e se la vedesse così, forse, Almodovar qui ci girerebbe qualche scena …

 

risalgo per corso Umberto e proprio vicino alla libreria Feltrinelli due macchine si urtano leggermente …

i guidatori sono due persone civili … si scusano a vicenda e cercano di valutare quei pochissimi danni che hanno subito …

non mi fermo a curiosare …

 

in senso contrario stanno arrivando quattro studenti … anche loro non sembrano particolarmente interessati all’incidente …

sento appena i loro commenti …

“fooorte” … “belloooo” … “nienteee” …

 

mi giro interessatissimo …. sono quattro ragazzi normalissimi … studenti delle superiori … diciassetteni più o meno … non hanno proferito neanche un verbo … nessuna frase di senso compiuto … niente che riveli una emozione qualunque compresa l’indifferenza …

uno di loro ha detto “bellooo” e l’altro “foorte” riferendosi al fatto in se? Alle due macchine ferme sul corso? Ai colori delle due auto ora ancora vicinissime una nera e una bianca?

La ragazza più analiticamente ha sentenziato sugli effetti dell’urto : “nienteee” …

non hanno detto altro … niente di niente …

 

continuo a camminare da solo dopo aver dato uno sguardo alla vetrina della libreria … mi impongo di non ricominciare a speculare sulla barbarie prossima ventura; l’impoverimento del linguaggio che ha prodotto facebook, l’ignoranza dilagante e la omologazione verso il basso di tutta una generazione non sono argomenti di riflessione in un sabato mattina condito da questa lieve tramontana frizzante …

 

non ci voglio pensare ma lo faccio perché incontro un mio condomino che mi dice che nelle aiuole della stazione hanno finalmente tagliato le erbacce e “adesso è bello” …

ripeto il suo concetto e uso la parola “pulito” ma non se ne accorge le aiuole ora “sono belle” …

come l’incidente di poco fa …

 

andandomene verso casa apro il giornale e un titolo mi colpisce “il dominio dell’ignoranza” … leggo avidamente … il giornalista Gery Palazzotto ed io siamo in sintonia …

è un caso davvero strano … l’articolo dice esattamente ciò a cui sto pensando …

ci penso e ci ripenso e poi le mille incombenze familiari mi riportano su temi e pensieri più prosaici: la spesa, le bollette, la farmacia …

 

alle undici sono al liceo classico per parlare con una professoressa di mia figlia …

 

nell’attesa incontro V.F. , una docente con la quale ho maggiore dimestichezza su facebook che nella vita reale … nell’attesa ci salutiamo e parliamo del nuovo lido balneare brindisino …

lo decanto e la invito a venire a visitarlo …

le illustro come è strutturato e quanti sacrifici è costato ma anche quanta determinazione per creare qualcosa di bello …

 

la prof mi guarda …

gliene hanno già parlato e poi, quasi correggendomi mi parla di armonia e non di bellezza …

mi dice che questo le hanno detto … ha ragione …

le dico che in quel posto c’è armonia e grazia …

 

questa volta il barbaro che usa si e no 500 parole sono stato io …

c’è un potenziale barbaro in ognuno di noi …

stiamo attenti …

e comunque una visitina da quelle parti classiche non fa mai male …

 

Apunto Serni

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