“Un popolo senza Cultura è un popolo senza identità” – “La cultura non è un lusso, è una necessità” scriveva nel 1989 il premio Nobel per la letteratura Gao Xingjian nel suo La montagna dell’anima. Ed è proprio riconoscendo tale necessità che le istituzioni, a tutti i livelli, hanno l’obbligo di rassicurare attraverso fatti concreti e non solo parole (che comunque non sono mancate) tutti i cittadini e soprattutto gli operatori del Museo Archeologico provinciale Ribezzo (MAPRI) e della Biblioteca provinciale di Brindisi.
Perché è semplicemente impensabile che i due luoghi più rappresentativi della città dal punto di vista culturale, custodi del sapere e della conoscenza, rischino la chiusura per manifesta incompetenza e disinteresse da parte di chi ci amministra.” –
Esordisce così Gianluca Bozzetti, candidato Consigliere regionale di Brindisi per il Movimento 5 Stelle sulla questione museo e biblioteca provinciale.
Da giorni, infatti, la notizia di una loro possibile chiusura inquieta non poco i cittadini brindisini. Ma ciò che desta più preoccupazione è la sorte degli operatori culturali del museo e della biblioteca; lavoratori che già da anni sono costretti a fronteggiare una condizione di estremo disagio dettata da una scarsità di risorse economiche che ne hanno precluso notevolmente la corretta attività.
“ Il rischio di chiusura di questi due enti oggi è concreto. Il nuovo assetto delle provincie, stabilito dalla “Legge Delrio”, entrata in vigore l’8 aprile 2014, mette a rischio non solo il settore Cultura brindisino, ma anche i settori dei Servizi sociali, delle Politiche comunitarie e della Polizia provinciale. Attualmente la Regione Puglia non si è ancora pronunciata sulla ridistribuzione delle deleghe che non rientrano più fra le funzioni fondamentali della Provincia e ciò è inaccettabile. Ci sono decine di famiglie che tra il museo e la biblioteca vivono in un profondo stato d’incertezza ed apprensione. Il rispetto per questa gente viene prima di tutto.
Tra l’altro, la delibera della Regione sulle deleghe era attesa per il 31 Marzo ma, ad oggi, nessuna risposta e si continua a navigare a vista, nell’incertezza più totale.” – dichiara ancora Gianluca Bozzetti, puntualizzando – “Da tempo, ormai, la Provincia non ha più risorse per pagare lo straordinario ai dipendenti del museo, compreso quello della direttrice Emilia Mannozzi, persona che ho avuto il piacere di conoscere e apprezzare per disponibilità, competenza e spirito di sacrificio in questa difficilissima situazione.
Al momento viene garantito ai lavoratori solo il compenso base, senza indennità; le aperture del museo sono ormai ridotte al minimo indispensabile, le mattine dal lunedì al sabato e il martedì pomeriggio, domenica chiuso.
Come fare a chiedere ulteriori sacrifici a questa gente? A
brevissimo in città inizierà la stagione crocieristica e la possibilità che un turista arrivi e trovi chiusa una struttura di fama internazionale qual è il Museo Ribezzo, non solo creerebbe un grave danno all’immagine di Brindisi, ma comporterebbe anche una sensibile perdita economica per la città e un mancato arricchimento culturale per il turista stesso.” –
Istituito nel 1884 in quello che oggi è il Tempio di San Giovanni al Sepolcro, nel 1954 il Museo Ribezzo venne trasferito nell’attuale sede in Piazza Duomo. Attualmente il museo custodisce reperti di immenso valore storico-archeologico distribuiti in ben 13 sale espositive, con una biblioteca, dei laboratori di restauro e un auditorium. L’eccellenza del MAPRI è stata recentemente riconfermata anche dal prestito della statua bronzea del “Principe Ellenistico” che dallo scorso 14 Marzo impreziosisce, insieme ad altre 49 meraviglie bronzee, la mostra “Potere e Pathos” a Palazzo Strozzi di Firenze. –
“Continuiamo ad assistere a tagli trasversali nel settore della cultura e dell’istruzione che seguono precise volontà politiche. Quelli che in altri Paesi sono considerati pilastri sui quali edificare la moderna società civile, in Italia sono trattati alla stregua di un semplice bacino economico dal quale attingere attraverso tagli indiscriminati. Un popolo senza Cultura è un popolo senza identità. La Cultura è un bene né barattabile né mercificabile, così come la dignità lavorativa degli operatori del settore.” – conclude il candidato consigliere regionale brindisino del Movimento 5 Stelle –
“Si dice che a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina. Il pensiero sull’immobilismo della Regione e di tutte le istituzioni locali fa supporre che vogliano aspettare la campagna elettorale per giocarsi questa carta sulle spalle dei lavoratori che vivono concitati momenti di ansia e apprensione, semplicemente poi per accaparrarsi qualche voto in più. Il momento dei fatti e delle risposte è adesso, non tra un mese o due.
La nostra rimane una visione completamente differente da quella dei politicanti nostrani, non a caso Cultura e Turismo costituiscono il fulcro del nostro programma elettorale regionale. Mi rivolgo a tutti i concittadini della provincia affinché manifestino pubblicamente il loro appoggio a tutela della Cultura brindisina, magari anche semplicemente facendo una visita al museo o andando a leggere un buon libro in biblioteca. Invito, inoltre, chi ancora non l’avesse fatto, a sottoscrivere la petizione on-line promossa dal Prof. Giacomo Carito sulla piattaforma Change.org proprio per evitare la chiusura del Museo Provinciale Ribezzo.
Parafrasando H. Brougham nel suo discorso alla Camera dei Comuni inglese del 1828: La cultura rende un popolo facile da guidare, ma difficile da trascinare; facile da governare ma impossibile a ridursi in schiavitù. Ecco, continuare a privarci della nostra Cultura vuol dire provare a ridurci in schiavitù e noi non lo permetteremo”. –
Comunicato Stampa Gianluca Bozzetti
candidato consigliere regionale Movimento 5 Stelle
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