October 4, 2024

Da qualche giorno il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa con qualche inglesismo garbato che la Puglia è Covid-19 free. È un traguardo importante e che fa sperare bene.

Tuttavia, la regione e tutto il sud in genere non hanno dimenticato i giorni bui e le notizie allarmanti che provenivano dal nord dello stivale tricolore.

Certo – ancora prima – qualcuno aveva avuto un primo sussulto di ansia quando dalla lontana Cina arrivavano le riprese di decine di macchinari guidati da persone con il fiato corto, gente che non dormiva per tirare su un nuovo ospedale nel quale ricoverare le numerose prime vittime del coronavirus.

Tuttavia, quando a Codogno il 21 febbraio 2020 i giornalisti hanno osservato alcuni infermieri indaffarati a indossare delle ‘tute spaziali’, ormai era chiaro che qualcosa – in Italia! – non stava andando nel verso giusto.

Dopo lo scoppio del primo caso in terra lombarda, gli italiani hanno dovuto familiarizzare, oltre che con la ‘tuta spaziale’ ovvero il sistema di vestizione per biocontenimento conosciuto già al tempo di Ebola, con un nuovo vocabolario.

Ed è un prontuario pieno di termini ansiogeni, ‘lockdown’, ‘distanza sociale’, ‘mascherine chirurgiche’, etc. Senza contare che le professioni di epidemiologi, virologi, infettivologi e altro ancora, non erano sicuramente popolari fra gli italiani.

 

Comunque, poteva un evento storico di questa portata non trovare spazio in un romanzo?

La risposta la dà il cegliese Mimmo Parisi – già voce storica della rock band Bolero – che ha scritto e ambientato al tempo del Covid-19, una storia appassionante che vede un sedicenne nato in Puglia e bloccato, il 9 marzo 2020, a Bologna a causa del lockdown.

 

Trama del romanzo
Nemmeno il tempo di un abbraccio (PlanetEdizioni pag. 235) è il PRIMO – straordinario! – romanzo italiano ambientato, scritto e pubblicato ai tempi del Covid-19. Il libro arriva negli store il giorno 1 agosto 2020. Nico, che ha una patologia agli occhi ed è in attesa di un trapianto, rimane intrappolato a Bologna per il lockdown del 9 marzo 2020. Dal suo balcone in periferia conosce Stella che appartiene a una famiglia agiata. I due sedicenni vivono l’unico amore permesso dal coronavirus, quello della distanza. Quando il 3 giugno pensano di fare la loro prima vera passeggiata insieme, il destino non permette a Stella di presentarsi al loro appuntamento. Che è rimandato per sempre.

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