May 4, 2025

Etichetta: Chemikal Underground

Genere: Rock / Psychedelic / Kraut Rock

Fears Trending” è l’anagramma di “Strange Friend”, predecessore discografico dell’ultimo lavoro degli scozzesi Phantom Band. La decisione di anagrammare il titolo della precedente opera non è causale, “Fears Trending”, nasce nella medesima sessione di registrazione, mostrando però un’anima molto più oscura del fratello “maggiore”. Se l’album del 2014 si era fatto notare per un andamento ottimista e melodico, “Fears Trending” vira verso un approccio melanconico, mantenendo però invariato quello stile a metà strada fra il folk ed il kraut rock, che contraddistingue gli scozzesi.

Per certi versi i Phantom Band sono accostabili agli Arcade Fire, entrambe le band si sono imposte nel panorama musicale puntando su una folk music di confine, ibrido che mantiene l’impostazione del genere madre modificandosi nel modo di esprimere tali sonorità. Ma mentre i canadesi si caratterizzano per le spiccate influenze new wave (soprattutto nel disco d’esordio), i Phantom Band puntano invece a miscelare space music, paesaggi western e rock creando una amalgama sonora che ha pochi termini di paragone, data la sua particolarità. Immaginate le sterminate ambientazioni di “Per Un Pugno di Dollari”, immaginate il caldo soffocante, ed ora colorate il tutto con un sole dalle tinte verdi-violacee, avrete la controparte iconica dei Phantom Band.

“Tender Castle” è un folk sperimentale che apre le danze, avvalendosi della voce del cantante fokl Alasdair Roberts, per un pezzo giocato su tastiere “psichedelicamente” spaziali. “Spectrelegs” è una ballata carica di sintetizzatori che paiono essere usciti da un vecchio film horror di serie b, se non fosse per la chiara matrice rock del pezzo, movimentato dalla batteria e dalle chitarre in palm mute, che in certi sprazzi ricordano i Kyuss se avessero le tastiere e suonassero con gli overdrive. “Dennis Hopper” è un pezzo quasi morriconiano nel suo tratteggiare assolati paesaggi western, dove primeggia la mesta vocalità del singer Rick Anthony.

Con la conclusiva “Olden Golden” i Phantom Band mettono in mostra il loro lato più intimista, in una delicata ballata sorretta dalle tastiere ed i tom della batteria, mettendo la parole fine ad un album estremamente ispirato e d’impatto. Fra Nick Cave, Southern Death Cult (una delle precedenti incarnazioni dei ben più famosi Cult), psichedelia e folk music, i Phantom Band confezionano un’opera di spessore, dotata di un sound estremamente personale.

James Lamarina

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