May 11, 2025

Qualche giorno fa sono stato testimone indiretto della efficienza del Pronto Soccorso dell’Ospedale Perrino di Brindisi: dall’accettazione, alla presa in carico, alla visita, per finire, ove possibile, alle dimissioni, tutto è apparso perfettamente sincronizzato.
Di conseguenza appare doveroso un plauso a tutto il personale medico, paramedico, tecnico e impiegatizio che con grande professionalità svolgono una funzione così delicata.

 

Pur tuttavia, tra i pochi, ma non trascurabili nei del servizio ve ne sono due che sarebbe opportuno rimuovere al fine di rendere definitivamente eccellente il Pronto Soccorso dell’Ospedale brindisino.

 

Il primo è quello richiamato in data odierna dagli organi d’informazione, e cioè la questione delle barelle, il loro numero e il loro utilizzo. Ebbene, almeno in questo caso, non si può condividere il fatalismo con cui il primario del reparto ha liquidato la questione: in estate il flusso degli utenti raddoppia, e quindi può accadere che le barelle non siano sufficienti.
Tanto per intenderci, in una sanità (e non mi riferisco solo a quella brindisina) in cui per l’acquisto di beni e servizi (in alcuni casi non essenziali!) si impegnano vagonate di milioni di euro, poter pensare di adottare una politica sparagnina per pochi spiccioli appare per davvero una intollerabile provocazione.

 

Ma è soprattutto il secondo neo che va rimosso, in quanto effettivamente incidente sulla qualità di un servizio che non è fatto solo di diagnosi, prognosi e terapie, ma che è fatto anche di rispetto della persona, decoro della sua privacy, riservatezza sulla propria patologia.
Così come è impostato il Pronto Soccorso dell’ospedale Perrino sotto l’aspetto squisitamente logistico non rispetta questi criteri, anzi palesemente li viola.

 

I pazienti in attesa sono quasi tutti collocati indistintamente negli stessi ambienti, al di là e al di sopra della compatibilità delle patologie, con ciò determinando una promiscuità molto imbarazzante. Sicché, in tali circostanze, non pare di essere in un Ospedale che giustamente vanta molte eccellenze (e tra queste il Pronto Soccorso) ma all’interno di un sito dove i pazienti vengono indiscriminatamente accampati.

 

Non so né voglio dire a chi competa affrontare e risolvere il problema, ma un dato è certo, e cioè che il buon nome del Perrino impone iniziative mirate ed urgenti finalizzate a superare tale discutibilissima dis-organizzazione.

 

 

Avv. Euprepio Curto
Commissario provinciale Udc Brindisi

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