La storia narra che negli anni ’70 il blues italiano era poco considerato dalla critica. Non la pensavano allo stesso modo alcuni bluesman americani che accettavano di salire sul palco per accompagnare i nostri musicisti. Era il periodo in cui Fabio Treves, Guido Toffoletti e Roberto Ciotti diffondevano le prime note dedite alla cosiddetta “musica del diavolo”.
Il chitarrista Mike Bloomfield registrò a Torino e Verona il suo “Live in Italy”. Quel disco presenta una collaborazione con la Treves Blues Band e forse diede il via a un nuovo e definitivo impulso alla storia del blues italiano.
“Il blues racconta sempre una storia. E ogni strofa di quel blues ha un significato” (John Lee Hooker)
Il 2019 celebra cinquanta anni di attività musicale di uno dei primi gruppi italiani di blues. La “Via del Blues” nasce a Bari nel 1969. Della formazione originale sono rimasti Dino Panza (armonica) e Gino Giangregorio (chitarra). Ai due musicisti si sono aggiunti nel corso degli anni diversi e validi esponenti della scena musicale barese.
La formazione attuale comprende, oltre ai due fondatori, Marco Barile (batteria), Luigi Catella (basso) e Gaetano Quarta (voce).
La Via del Blues nel corso di questi splendidi, appassionanti e creativi 50 anni di musica ha pubblicato sei album: “Too Late (1983 – 2017 rim.), “Trouble Trouble (2003), “Let the band play (2005), “Another Way (2009), “World out there” (2013), “Five by Five” (2015), oltre a una collaborazione nel disco in vinile “Bevete Puglia” di Vito Signorile. La Via del Blues potrebbe tranquillamente godersi la discografia, le innumerevoli collaborazioni e le elettrizzanti jam session create negli ultimi tempi nella sala prove di Bari, eppure, c’è ancora qualcosa che spinge la band a rovistare in quelle note sporche di blues. Umanità, amicizia e musica sono ancora protagoniste di una grande passione e forse anche di un sogno illuminato da mille idee e tante convinzioni.
“Il blues sono i veri fatti della vita espressi in parole, musica, ispirazione, sentimenti e comprensione” (Willie Dixon)
La Via del Blues sembra uscire dalla tradizione della musica del diavolo. Ci offre un affresco blues intenso, totale e personale. Associa blues classico a modernità per un suono autentico e corposo. Chitarra e armonica si fondono, si scontrano e si incrociano in un continuo inventarsi e reinventarsi, accompagnati da una base ritmica a volte potente, a volte raffinata. La band pugliese ha ascoltato, studiato, vissuto e assorbito il blues. Ed è perfettamente in grado di divulgarlo ancora nel miglior modo possibile. Lunga vita al blues. Lunga vita alla Via del Blues.
MARCO GRECO
In occasione del cinquantesimo anniversario della Via del Blues è stato realizzato da Tonio Vacca un video che riassume la storia della band
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