La Giunta Comunale di Brindisi, lo scorso 10 aprile, ha accolto la proposta di una delegazione di musicisti brindisini di intitolare a Gianni D’Errico la piazzetta antistante l’ingresso principale del Teatro Verdi. Amerigo Verardi si è fatto portavoce di questa nobile iniziativa che omaggia la memoria di un talento, un cantautore brindisino straordinario, scomparso il 7 settembre del 1975 a soli 26 anni.
“Non mi capita così spesso di intraprendere una strada senza mai dubitare della direzione, senza mai un’ombra di perplessità, senza temere alcuna controindicazione” – racconta Amerigo Verardi – “Mi è successo mesi fa, quando decisi di riunire tanti musicisti brindisini, circa 130, per dare forza ad una semplice e chiara iniziativa: provare insieme a rivalutare agli occhi della nostra città la figura artistica di un nostro concittadino e collega, il cantautore Gianni D’Errico, tragicamente scomparso nel settembre del 1975 quando stava viaggiando verso l’apice dell’espressione del suo talento cristallino, un talento unanimemente riconosciuto in tutta Italia.
Questo meraviglioso gruppo di musicisti brindisini di ogni generazione, che ho avuto l’onore ed il privilegio di rappresentare” – continua Verardi – “ha agito in maniera molto semplice e cristallina: tramite una raccolta di adesioni regolarmente protocollata e recapitata al Comune di Brindisi, ha chiesto all’attuale Amministrazione, l’intestazione di una strada cittadina alla memoria di Gianni D’Errico. Una bellissima unione d’intenti, coronato dall’approvazione di un’Amministrazione che ha evidentemente a cuore la rivalutazione della nostra arte e delle nostre radici culturali, e che qui ringrazio sentitamente a nome di tutti i musicisti per la sensibilità e per aver aiutato a raggiungere questo obbiettivo che credo nobiliti l’intera Città di Brindisi”.
Gli anni ’70 sono stati caratterizzati da un’ondata musicale straordinaria. Libertà, trasgressione e lotte politiche furono i temi principali di un nuovo processo intellettuale. In Italia, insieme al fenomeno cantautorale, si sviluppò il rock progressivo. Anche a Brindisi, in quel periodo, si formarono molti gruppi abbracciando ogni forma di energia e di innovazione musicale. Gianni D’Errico è stato il primo cantautore della città salentina che ha saputo far conoscere il proprio talento nel panorama nazionale. Divenne un protagonista della scena musicale italiana degli anni ’70. Un artista unico per la composizione e il canto. Gianni D’Errico nasce nel 1948 al rione Commenda con una grande voglia di far musica. A 16 anni inizia a suonare la chitarra e successivamente anche il piano. Si diplomò a scuola a 17 anni e invece di andare a lavorare in banca, così come voleva la famiglia, iniziò a iscriversi ai concorsi musicali. Quando hai passione e una sana incoscienza, scattano nella testa alcuni meccanismi a cui non sai dare risposte: c’è il cuore a cui dar conto e la musica a prenderti per mano.
Dopo le prime esperienze positive al concorso per Voci Nuove per Castrocaro, a 20 anni inizia la carriera discografica dell’artista brindisino con la CGD di Caterina Caselli. Tra le canzoni scritte ci furono: “Tu mi stracci il cuore, mi stracci l’anima” e “Precipitando verso Dio”. Partecipò al Cantagiro, un tour musicale per varie tappe per l’Italia. Con la CGD interpretò “L’Arca di Noè” e “Occhi a mandorla” che furono presentati da Sergio Endrigo e Iva Zanicchi e da Rossano e Dori Ghezzi. Scrisse anche “Il Sorriso, il Paradiso” insieme a Sergio Menegale che lo interpretò al Festival di Sanremo nel ’71 con The Wallace Collection.
Collaborò per diversi anni con Angelo De Luca. Il successo mediatico non tardò ad arrivare. Le sue canzoni furono passate nelle trasmissioni “Supersonic”, “Per voi giovani”, “Popof” e “Alto gradimento”, vere e proprio trasmissioni di culto della radio italiana. La svolta di D’Errico avvenne dopo aver conosciuto Maurizio Vandelli e Paolo Siani degli Equipe 84. Dalla CGD passò all’Ariston di Milano dove scrisse “Antico Teatro da Camera”. L’unico disco di Gianni D’Errico fu pubblicato come album postumo nel 1976.
Un lavoro discografico epocale e punto fermo della storia della canzone d’autore italiana. In “Antico Teatro da Camera”, D’Errico mette a punto dieci canzoni con senso della melodia, scrittura lucida, bei testi, canzoni intense cantate da una voce notevole. Canzoni che erano belle e lo sono ancora, con il fascino che non cala mai. Le canzoni di Gianni D’Errico hanno raccontato un periodo importante ma ancora oggi assumono una valenza universale. Il suo unico disco, stampato in tiratura limitata, è uno tra i più rari vinili italiani d’autore.
MARCO GRECO e AMERIGO VERARDI
No Comments