Judas Priest“Redeemer Of Souls” (Sony Music, 2014) – www.judaspriest.com
Tracklist:
01. Dragonaut
02. Redeemer Of Souls
03. Halls Of Valhalla
04. Sword Of Damocles
05. March Of The Damned
06. Down In Flames
07. Hell & Back
08. Cold Blooded
09. Metalizer
10. Crossfire
11. Secrets Of The Dead
12. Battle Cry
13. Beginning Of The End
+ Limited deluxe edition bonus tracks:
14. Snakebite
15. Tears Of Blood
16. Creatures
17. Bring It On
18. Never Forget
Gli dei del metallo si difendono ancora bene… ma il meglio è ormai stato consegnato alla storia!
IJudas Priest raggiungono i 40 anni di carriera e forti di un’esperienza incredibile sfornano con“Redeemer Of Souls”un album dalle molteplici sfaccettature che forse non renderà felice alla follia nessuno ma che allo stesso tempo propone quanto di meglio i nostri sappiano fare, unendo quasi tutti gli stili che gli inglesi hanno vissuto e interpretato durante la loro lunga militanza.
Il precedente doppio album “Nostradamus” (2008) non aveva riscosso un successo planetario e non erano mancate critiche pepate all’approccio eccessivamente cupo e cadenzato dei brani. Questo sound lo ritroviamo anche in pezzi come “Secrets Of The Dead” (track fin troppo tronfia e pesante); si tratta di canzoni dal ritmo cadenzato in cui la potenza vocale di Halford non esplode e non convince in pieno.
Il meglio del CD è rappresentato da quei brani più tosti e taglienti che presentano la coppia di chitarre Tipton / Faulkner (che troviamo per la prima volta in un full length dopo la fine del sodalizio con K. K. Downing) e Rob Halford in grande spolvero. Parliamo, ad esempio, di “Battle Cry”, track poderosa caratterizzata da un riffing eccelso e da linee vocali in crescendo che permettono al metal singer per eccellenza di tornare ai livelli d’un tempo.
Altro pezzo che ci consegna i Judas migliori è “Metalizer”, un vero e proprio inno al metallo che pone ancora sugli scudi un ottimo Rob Halford ed anche Scott Travis, che finalmente può sfogarsi un po’ di più al drum kit; il bridge è da brividi e gli assoli di chitarra sono all’altezza della fama del gruppo.
Nella tracklist abbiamo poi una serie di brani che ci ricordano l’approccio anni ’70 e ’80 dei nostri, come ad esempio la rock/blues-oriented “Crossfire” (comunque non uno dei pezzi più riusciti) o il classico melodic anthem “Down In Flames” caratterizzato da una buona prestazione di Halford (senza strafare) ed una ritmica mai eccessiva che ci ricorda i brani più patinati dei nostri. Non mancano, inoltre, pezzi di grande spessore epico come la potente “Halls Of Valhalla” (qui anche i Judas si fanno attrarre dalle tematiche vichinghe) o la trascinante “Sword Of Damocles”, in cui il drumming di Travis diventa ancora una volta determinante per sottolineare l’incisività del riffing.
A conti fatti i brani meno attraenti sono, oltre a quelli già citati, alcuni fra i primi della scaletta come ad esempio la scialba “March Of The Damned”, cadenzatone poco brillante che propone un Halford decisamente fuori forma. Se consideriamo poi che i Judas Priest presentano, oltre alla versione normale, anche una limited edition con ben cinque pezzi in più, possiamo affermare che di fronte a tanta abbondanza ogni vecchio e nuovo fan della band troverà, senza dubbio, un buon numero di canzoni che saranno in grado di soddisfarlo (www.metallus.it/recensioni/recensione-redeemer-of-souls).
A cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni/N.R.G.” è un programma ideato da Camillo Fasulo e realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Gabriella Trastevere, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.
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