Lunedì 10 ottobre è stato costituito ufficialmente anche a Brindisi il Comitato “Famiglie per il NO” al Referendum Costituzionale. Presidente del Comitato è l’Avv. Pantaleo Binetti e Segretario il dott. David De Cristofaro. Già in tale prima riunione si sono registrate numerosissime adesioni.
Il Comitato “Famiglie per il NO” nasce dall’esperienza dei due Family Day a Roma del giugno 2015 e del gennaio 2016 a difesa della famiglia naturale fondata sul matrimonio e della libertà di opinione. Ed è in primis la famiglia, nel suo ruolo di primo “corpo intermedio” tra la persona e lo Stato, per come regolamentata dalla Costituzione vigente, ad essere presa di mira dalla riforma Renzi/Boschi/Verdini.
Va detto senza mezzi termini che la libertà della famiglia e degli altri corpi intermedi è in grave pericolo di fronte alla svolta autoritaria e centralista prevista dalla riforma della Costituzione sottoposta a referendum il prossimo 4 dicembre.
Vogliamo ricordare che l’attuale Costituzione, a differenza delle modifiche approvate a colpi di fiducia dall’attuale governo, prevede un bilanciamento dei poteri per impedire l’affermarsi di un esecutivo che possa mettere a rischio le libertà dei “corpi sociali”. È una Costituzione che si fonda sul pluralismo e che prevede e protegge i corpi intermedi, che scoraggia la concentrazione dei poteri in un solo partito e tanto meno in una sola persona.
Inoltre, la corrente Costituzione garantisce la centralità della famiglia, l’equilibrio dei poteri ed il rispetto delle libertà fondamentali. Al contrario, la Riforma Renzi-Boschi-Verdini è il progetto di un governo che vuole attribuire troppi poteri a un uomo solo al comando, in nome della governabilità, della semplificazione e della presunta riduzione dei costi della politica.
Si tratta in definitiva di una contro-riforma, concepita contro le libertà anche perché grazie al nuovo sistema elettorale (l’Italicum) anche questo approvato con l’imposizione del voto di fiducia dall’attuale governo, il partito che avrà vinto le elezioni – anche solo col 25% dei consensi elettorali – disporrà di una maggioranza schiacciante (il 55%), potrà far passare senza alcuna opposizione qualsiasi legge, nominare 1/3 dei giudici della Corte Costituzionale, 1/3 dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura, il presidente e l’amministratore della RAI, i vertici delle Forze Armate e delle Aziende controllate dallo Stato (Poste, Ferrovie etc…).
Del resto, un anticipo di ciò che potrebbe avvenire se vincesse il sì al referendum lo abbiamo già visto con la vicenda delle cosiddette “unioni civili”, imposta dal governo Renzi senza discussione parlamentare in nessuna delle due sedi del Parlamento, col voto di fiducia imposto per due volte dal governo.
Il DDL di riforma costituzionale persegue – come peraltro pacificamente ammesso dallo stesso Matteo Renzi – la c.d. “disintermediazione” cioè la soppressione o il ridimensionamento dei corpi intermedi che animano e popolano la società. L’obbiettivo della riforma che saremo chiamati a votare il 4 dicembre è sostanzialmente quello di superare la concezione personalista e sussidiaria dell’ordine nazionale per sostituirla da un lato con un centralismo assoluto e con l’atomizzazione della società dall’altro. Si mira cioè a disorganizzare, disincentivare e decostruirei corpi intermedi e le comunità locali, regionali e financo nazionali diluendo le singole identità in una visione mondialista che superi le strutture sociali anziché integrarle e valorizzarle.
Visti i presupposti della riforma, come famiglie ci chiediamo cosa accadrà sui “temi sensibili” inerenti il diritto alla vita o al diritto di educare i propri figli, già minacciati dalle distruttive politiche dell’attuale governo.
Per questo anche a Brindisi le famiglie si schierano per il NO.
Per informazioni: brindisi@famiglieperilno.it
#iovotoNO
COMUNICATO STAMPA FAMIGLIE PER IL NO
No Comments