Questa mattina, presso la sede del Consorzio Asi, il Presidente Marcello Rollo ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale ha presentato la Relazione di fine mandato.
Di seguito la riportiamo integralmente:
– Relazione all’Assemblea Generale
Signori soci,
Il Consorzio ASI, Ente di diritto pubblico economico, come è noto, si occupa principalmente di favorire lo sviluppo dei territori che ricadono sotto la propria competenza e che sono gli agglomerati industriali di Brindisi, Fasano, Ostuni e Francavilla Fontana.
Andamento della gestione
Questo Consiglio di amministrazione è stato nominato dopo ben 17 anni di commissariamento che avevano relegato il Consorzio in un ruolo secondario nella percezione della politica e della comunità locale. Il primo impegno è stato quindi quello di riallacciare i rapporti con tutti gli enti locali attori dello sviluppo industriale , vale a dire Regione Puglia, Comune di Brindisi, Amministrazione provinciale, Camera di Commercio e Autorità Portuale di Brindisi, oltre che con gli Enti consorziati, Comuni di Ostuni, Fasano e Francavilla Fontana nella consapevolezza che il metodo concertativo è l’unico che possa permettere l’ottenimento di risultati concreti e durevoli per lo sviluppo di un territorio.
La programmazione nel settore infrastrutturale può determinare in maniera decisiva l’affermazione ed il rilancio di un intero territorio. In questa ottica appare chiaro che confrontarsi preliminarmente con tutti gli attori del territorio permette di amplificare notevolmente il peso e l’autorevolezza delle richieste verso gli organi decisori che, troppo spesso in passato, hanno sfruttato a nostro danno tale mancanza di coesione.
Diversi sono stati in questo mandato del CDA gli argomenti trattati:
01 – SITO INTERESSE NAZIONALE – BONIFICHE
Come è noto, il Sito d’Interesse Nazionale di Brindisi è stato perimetrato con Decreto Ministeriale del 10/01/2000, in Gazzetta Ufficiale n. 43 del 22/02/2000, a seguito delle risultanze della riunione tenutasi il 20/10/1999 presso il Ministero dell’Ambiente con i rappresentanti del Comune di Brindisi.
Per effetto della perimetrazione sorgeva la necessità di sottoporre a caratterizzazione tutte le aree ricadenti all’interno dei confini stabiliti dal decreto pubblicato sulla G.U. n. 43 del 22/02/2000.
Ricordiamo che il Consorzio non era stato coinvolto in alcuna fase propedeutica alla perimetrazione di cui al DM 10/01/2000, né coinvolto nelle relative determinazioni adottate da altri, così come emerge dall’attenta lettura del citato DM, laddove si fa riferimento alle risultanze della riunione tenutasi il 20 ottobre 1999 presso il Ministero dell’ambiente con i rappresentanti del Comune di Brindisi e nella quale è stato concordato l’ambito territoriale da inserire nel perimetro.
Tuttavia, con spirito di servizio, il Consorzio avviò una collaborazione con la struttura del Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale in Puglia, ottenendo di verificare la possibilità, una volta esaurite le caratterizzazione delle aree pubbliche, di utilizzare il finanziamento di cui al D.M. 18/09/2001, n. 468 (Programma nazionale di bonifica e ripristino dei siti inquinati) per caratterizzare le aree a destinazione industriale, ma ancora allo stato agricolo incolto.
La proposta del Consorzio fu accolta ed il Consorzio fu nominato dal Commissario Delegato soggetto attuatore dei seguenti piani:
1. Caratterizzazione di 7 aree S.I.S.R.I. in Area di Sviluppo Industriale (10/2003);
2. Caratterizzazione di 20 aree S.I.S.R.I. in Area di Sviluppo Industriale (05/2004);
3. Caratterizzazione dei lotti meridionali in Area di Sviluppo Industriale (05/2004);
4. Caratterizzazione degli Assi Attrezzati in Area S.I.S.R.I. (05/2004).
Dalle investigazioni ambientali eseguite per detti piani, risulta che le analisi eseguite sui terreni superficiali e profondi (campioni analizzati: n. 2.716; campioni non conformi: n. 72) hanno evidenziato una bassissima percentuale di campioni non conformi (2,65% dei campioni di terra analizzati).
Di contro si è riscontrata una diffusa contaminazione della falda, per la quale, come affermato nei report di fine indagine, si è registrata una evidente mancanza di correlazione tra la qualità del terreno e quella delle acque sotterranee freatiche.
Grazie alla concertazione con gli Enti locali preposti ( Comune di Brindisi, Amministrazione provinciale, Regione Puglia) ed il Ministero dell’Ambiente , siamo riusciti ad ottenere che i terreni investigati con l’attuazione dei piani di caratterizzazione sopra richiamati (20 lotti, lotti meridionali, assi attrezzati), sono stati dichiarati utilizzabili alle condizioni poste dalla Conferenza di Servizi istruttoria del 10/06/2014 approvate con decreto prot. 5175/TRI/DI/B del 10/07/2014.
Il Consorzio ASI ha svolto un ruolo primario anche nell’individuare gli interventi da candidare a finanziamento con le risorse, pari a 25 mln di euro, di cui al comma 12 dell’art. 1della legge di stabilità per il 2014.
Gli interventi proposti dal Consorzio e condivisi, prima dal territorio (Comune e Provincia) e poi dal Ministero dell’Ambiente, dal CIPE e dalla Regione Puglia oltre che dall’ASL ed ARPA e sono:
1. analisi di rischio sito specifica
2. caratterizzazione del Villaggio residenziale San Pietro
3. messa in sicurezza e bonifica della falda freatica Costa Morena, compreso impianto trattamento acque di falda
4. messa in sicurezza e bonifica della falda freatica Fiume Grande, compreso impianto trattamento acque di falda.
Detti interventi sono inquadrabili nel contesto delle sotto elencate iniziative previste dall’Accordo di Programma. In particolare, i progetti relativi alla messa in sicurezza e bonifica della falda freatica Costa Morena e Fiume Grande con barriere idrauliche rappresentano un traguardo importantissimo in quanto sostitutivo del progetto iniziale che prevedeva un confinamento fisico della falda, unanimemente scientificamente disconosciuto.
Per l’attuazione di detti progetti, ottenuta la necessaria deliberazione della Giunta regionale, si è ora in attesa del via definitivo da parte del Ministero del Tesoro.
Ma l’azione di coordinamento effettuata dal Consorzio non si è esaurita qui. Si è proposto infatti il recupero dei ribassi d’asta disponibili sulle gare esperite e da esperire a valere sui fondi stanziati per il S.I.N. e delle risorse versate dalle aziende che hanno sottoscritto una transazione con il Ministero dell’Ambiente, con l’obiettivo di poterli destinare a progetti di rigenerazione industriale e interventi finalizzati a rimuovere potenziali sorgenti inquinanti a danno della falda freatica.
02 – RAPPORTI CON AUTORITA’ PORTUALE
Strategico può essere definito il ruolo in questi anni rivestito dal questo Cda anche per quanto riguarda l’attività di coordinamento assunta nei confronti anche di tutti gli altri consorzi Asi e la FICEI. Invero, su delega del Presidente della FICEI ed in Rappresentanza dei Consorzi ASI di Ancona, Bari, Cagliari, Foggia, Gaeta, Massa Carrara, Monfalcone, Napoli, Olbia, Oristano, Reggio Calabria, Salerno, Taranto, Tortolì e Vasto, è stata avviata la possibilità di proporre una valutazione congiunta sul punto 9 degli Stati Generali del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica in relazione alle possibili sinergie tra Sistema Portuale gestito dalle Autorità Portuali e Sistema Retroportuale gestito dai Consorzi ASI.
Rammentiamo infatti che il punto 9 degli Stati Generali del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica: integrazione tra Sistema Portuale e Logistico e Mondo Imprenditoriale – Interventi sul lato della domanda attraverso driver di sviluppo che non si limitano ai porti ma alla connessione di questi al Sistema Produttivo e Logistico Nazionale e Internazionale anche invertendo la logica di intervento che porta troppo spesso a trascurare le azioni di sviluppo collegate all’evoluzione delle aree retroportuali, degli interporti, delle aree industriali e distrettuali.
L’occasione è stata utile per approfondire la valenza delle possibili sinergie tra Sistemi Portuali e Sistemi Retroportuali condividendo l’idea di una regia coordinata. In tal senso, nel caso Brindisi non si puo’ che valutare positivamente il rinnovato rapporto di collaborazione tra Consorzio ASI ed Autorità Portuale che ha portato quest’ultima a ben valutare il progetto della Piastra Logistica Intermodale Retroportuale del Consorzio, in connessione con i possibili sviluppi lato mare e ad inserire il Progetto nella più ampia proposta di pianificazione presentata ai sensi dell’art.29 del D.L. 12/09/2014 n.133.
Nei rapporti con l’Autorità Portuale, determinante è stata la sottoscrizione di un protocollo d’intesa fra i due Enti in cui è stato dato atto che il dialogo fra Autorità Portuale e Consorzio ASI è sempre più improntato ad una fattiva collaborazione. È stata condivisa l’opinione che lo sviluppo del porto è strettamente interconnesso, sinergico e funzionale allo sviluppo del retro porto e viceversa. Si è affermata la reciproca consapevolezza che un’offerta sui mercati internazionali di un sistema logistico che porta in dotazione 500.000 metri quadrati di banchine e una piastra logistica retro portuale intermodale di notevoli dimensioni e infrastrutturazione possa trovare interlocutori capaci di innescare un processo di sviluppo virtuoso. In questa ottica il Consorzio ASI ha valutato positivamente di contribuire allo sviluppo dell’offerta portuale prendendo atto di quanto contenuto nel verbale di delimitazione n. 84 del 09.12.2013, approvato dalla Direzione marittima di Bari di concerto con l’Agenzia del Demanio con decreto n.1/2014 del 02.01.2014 in ordine al riconoscimento all’inserimento di aree di proprietà all’interno dell’ambito portuale. Di fatto, anche contrariamente affermato dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato, il Consorzio, volontariamente ed unilateralmente, ha ceduto all’Autorità Portuale tutte quelle aree che per anni hanno costituito il nucleo del cosiddetto “scorporo”.
A conferma del clima di collaborazione istituzionale, il Consorzio sta partecipando, come soggetto capofila, al il primo bando per progetti ordinari del Programma di Cooperazione Territoriale Europeo INTERREG V/A Grecia – Italia 2014/2020, insieme a Comune ed Autorità Portuale di Brindisi. Il Consorzio parteciperà con il progetto “Intervento di prima sistemazione e messa in esercizio del parcheggio a raso di Costa Morena per la sosta di camion e autovetture in transito da e per la Grecia”.
03 – PATTO PER LA PUGLIA
Preso atto dell’assenza del territorio brindisino dalla bozza di “Patto per la Puglia” durante il corso delle passate festività natalizie il Consorzio si è fatto promotore, congiuntamente al Comune di Brindisi, di un’attività di coordinamento e concertazione con enti ed istituzioni locali, sfociata nell’inoltro al Governo ed al Presidente della Regione di una proposta progettuale completa per la definizione di interventi occorrenti al completamento della infrastrutturazione del territorio, alla riqualificazione e reindustrializzazione delle aree industriali al fine di promuovere e sviluppare la languente crescita socioeconomica ed occupazionale dell’area di Brindisi, da includere nel Patto per la Puglia.
Avuto modo di scorrere l’elenco degli interventi che la Regione Puglia ritenne meritevoli di essere inseriti nell’ambito del Patto per la Puglia, approvato dalla Giunta regionale ed allegato alla nota prot. A00_021/2850 del 16 maggio u.s., che il Capo di Gabinetto, Claudio Stefanazzi, ha inoltrato al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stata subito portata all’attenzione del Governatore Emiliano la problematica “Brindisi”.
La ripartizione delle risorse effettuata non teneva infatti conto dei più elementari criteri di assegnazione di fondi pubblici che non possono prescindere, ne converrete, dalla percentuale di popolazione interessata e dal PIL che essa produce.
Né la scelta operata dalla Regione Puglia ha tenuto in alcun conto del lavoro di coordinamento, concertazione e condivisione tenutosi tra la fine di dicembre 2015 e gennaio 2016 con la partecipazione di: Provincia di Brindisi, Comune di Brindisi, Autorità Portuale BR, Consorzio ASI, Camera di Commercio BR, Confindustria BR, CNA BR, CONFAPI BR, CLAAI BR, , OO.SS. CGIL CISL UIL UGL, ANCE, Propeller Club, Distretto Nautica Regione Puglia, Senatori, Deputati, Consiglieri Regionali. Lavoro che è culminato con l’inoltro al Capo del Governo e al Presidente della Giunta regionale di un “Programma prioritario di interventi territoriali – proposte provincia di Brindisi”.
Grazie all’intervento di Comune e Consorzio fu quanto meno scongiurata l’esclusione dell’intervento denominato “Completamento infrastruttura a servizio –ultimo miglio– per il collegamento del Porto di Brindisi alla rete nazionale RFI Lecce – Bari”, finanziato per 25 milioni di euro.
Eppure, lo stesso Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con nota del 24.03.2016, aveva assicurato al Commissario Prefettizio del Comune di Brindisi che avrebbe tenuto “conto della segnalazione per le successive interlocuzioni con la Regione Puglia”.
Ma il risultato pare è stato ben diverso dalle premesse.
Con nota del 9 settembre, dopo aver condiviso le rivendicazione avanzate, unico fra i Governatori delle regioni meridionali, nei confronti dei prelievi del Governo Renzi dal Fondo Coesione e Sviluppo, è stato reiterato al Governatore Emiliano quanto detto innanzi. In particolare, fu fatto un ultimo tentativo in favore dell’Ente per un inserimento nel patto per il sud dei seguenti progetti le cui schede sono già nella disponibilità della Regione Puglia:
o Piastra Logistica Integrata Retroportuale – infrastrutture importo € 39,3 M€;
o Opere per la mitigazione del rischio idrogeologico (interventi ANAS) zona ASI Comune di Francavilla Fontana , importo 5 M€;
o Completamento della pubblica illuminazione della viabilità di accesso e perimetrale al porto e alla zona industriale; importo 1,5 M€
o Condotta idrica di adduzione e rete idrica a servizio dell’agglomerato industriale di Fasano Sud; importo 1,8 M€
o Completamento infrastrutture nell’agglomerato industriale di Ostuni; importo 1,4 M€
04 – RIVISITAZIONE MISSION DEL CONSORZIO
Dal punto di vista dell’operatività questo Cda è stato capace di recepire in maniera fattiva i messaggi del nostro tempo e affiancare l’attività istituzionale di tipo tradizionale (realizzazione di opere pubbliche per le industrie) con l’istituzione di una vasta gamma di servizi.
La costante evoluzione del mondo economico produttivo, il conseguente ed ormai irreversibile ridimensionamento delle politiche industriali che tendevano a favorire al Sud i grossi insediamenti, unita ad una crisi economica di eccezionale durata e gravità hanno imposto a tutti delle scelte di carattere strategico per attrezzarsi a poter cogliere in futuro ogni opportunità di sviluppo e contestualmente non disperdere ulteriormente il patrimonio produttivo ed occupazionale attualmente presente.
Si è pensato quindi di associare al “consorzio per le infrastrutture” utile e funzionale ad un periodo storico caratterizzato da una prevalenza di attività industriali a marcato contenuto manifatturiero il “consorzio di servizio” puntando a divenire “consorzio attore dello sviluppo”.
Preliminarmente, è stata effettuata un’indagine di mercato al fine di recepire dai diretti interessati, vale a dire le imprese insediate nei nostri agglomerati, sia valutazioni sui servizi offerti che, aspetto più qualificante dell’iniziativa, manifestazione di necessità ed esigenze reali.
L’indagine ha coinvolto un campione significativo di Aziende che, stimolate a formulare una richiesta di servizi da parte dell’ASI, hanno espresso le seguenti necessità (si riportano le prime 5):
Decentramento sportello unico attività produttive (80,3 %);
Implementazione reti energetiche alternative (72,2 %);
Consulenza nella partecipazione a bandi di finanziamento (69,4 %);
Collegamenti con stazione/porto/aeroporto (69,4 %);
Servizi per l’infanzia per i figli dei lavoratori della zona ASI (68,1 %).
All’esito dell’analisi effettuata è emerso che la presenza degli uffici dell’ASI sulla zona industriale viene percepita come un potenziale sportello agevolato di contatto tra il mondo delle imprese e quello, generalizzando il concetto, della Pubblica Amministrazione;
L’intento è stato quindi quello di assumere, a regime, un ruolo cardine tra chi pensa il futuro e chi opera nel presente all’interno di uno spazio, fisico e virtuale, che possa fungere da primo punto di contatto ed orientamento sul territorio sulle 5 tematiche qualificanti individuate dall’ ASI Brindisi che sono:
Innovazione e politiche di trasferimento tecnologico;
Formazione mirata alle esigenze delle aziende insediate nella zona industriale;
Internazionalizzazione mirata al mondo delle PMI;
Informazione e gestione del database delle buone prassi;
Incubatore di imprese.
In questa ottica è stato implementato in via sperimentale per l’agglomerato di Brindisi, ma dal prossimo anno anche per gli altri agglomerati, un
05 – “OSSERVATORIO DELLE IMPRESE”.
Scopo dell’osservatorio, è quello di effettuare una verifica annuale dei valori prodotti delle imprese (società di capitali) insediate nelle aree industriali di Brindisi, Ostuni, Fasano e Francavilla fontana, a cui ASI Brindisi fornisce servizi basandosi sull’analisi economica e finanziaria dei bilanci depositati.
Lo studio del campione fornisce indicazioni sullo stato di salute generale delle imprese insediate in quest’area, condizione che influisce sulle strategie aziendali e conseguentemente sullo sviluppo delle imprese stesse e sull’occupazione. L’analisi aggregata e quella delle singole imprese ha l’obiettivo di ottenere indicazioni utili a studiare proposte strategiche come ad esempio l’aggregazione in reti di imprese finalizzate all’internazionalizzazione, anche allo scopo di accedere a contributi pubblici; oppure a proporre partnership nazionali e internazionali per lo scambio di know-how; o a creare Gruppi di Lavoro su determinati argomenti che riguardano l’efficienza aziendale (per esempio il lean management, la logistica); o, più in generale, a studiare e organizzare servizi che possano supportare lo sviluppo delle imprese.
06 – INCUBATORE DI IMPRESE
Attività conseguente posta in essere in sinergia con la Soc. NOW S.r.l. rappresentata dalla Dott.ssa Alessandra Pizzi, è stata quella di costituire e favorire un’attività di incubatore di impresa, affidata in outsourcing a società del settore. In detto ambito, il Consorzio si propone di:
– sviluppare, produrre e commercializzare prodotti e/o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
– prestare servizi di consulenza per sostenere la nascita e lo sviluppo di società, imprese, enti e start-up (ivi compresi quelli innovativi), per incubare e per accelerare la crescita ed il successo di nuove imprese e per supportarle nell’innovazione tecnologica, attraverso la messa a disposizione di una rete di servizi e di risorse integrati.
– mettere a disposizione spazi e strutture adatti ad accogliere i soggetti indicati al punto precedente dedicati al coworking ed al testing;
– mettere a disposizione una struttura di consulenza tecnica e manageriale permanente;
– instaurare rapporti di collaborazione con Università, Centri di Ricerca, Istituzioni pubbliche, finanziarie, ivi compresi quelli che – in particolar modo – sono collegati a progetti che riguardano le start-up innovative.
07 – SPORTELLO INTERNAZIONALIZZAZIONE
Sempre nell’ottica del nuovo modello di servizi reali alle imprese del Consorzio, è stato avviato, in collaborazione con la società specializzata SCM di Maurizio D’Astore, uno Sportello che ha lo scopo di fornire servizi per l’internazionalizzazione delle PMI. L’Ente vuole così mettere a disposizione delle imprese del territorio strumenti utili per il processo di internazionalizzazione, sia nel caso esso sia già in atto o consolidato, sia che si trovi in fase iniziale o sia soltanto un’idea progettuale.
Il Consorzio inoltre ha avviato alcune importanti collaborazioni con i Governi dell’Algeria e della Tunisia. Scopo dell’iniziativa è, alla stregua di un general contractor, di esportare il modello ASI BRINDISI che dalla sua istituzione ad oggi ha creato le infrastrutture e le condizioni per l’insediamento industriale, alfine di portare all’estero le principali aziende brindisine.
08 – REALIZZAZIONE ASILI NIDO
Intendimento di questo CDA è stato di avviare il procedimento per la realizzazione di un asilo per i figli dei dipendenti delle aziende insediate presso la zona industriale di Brindisi.
E’ stata affrontata dal punto di vista della fattibilità tecnica l’ipotesi di utilizzare parte del piano terra del Centro Gestionale di via Sabin. Su tale ipotesi si è espressa negativamente l’ASL. Si sta valutando la possibilità di utilizzare, previo consolidamento ovvero ricostruzione, lo stabile consortile sito su via A. Titi (Palazzina ex Serfer) nell’ipotesi di poter attingere a specifici finanziamenti regionali “a sportello”.
09 – FORMAZIONE
L’obiettivo è quello di proporre un’offerta che vada incontro alle piu’ dirette esigenza delle imprese. A tal fine sono stati predisposti circa 80 corsi che attengono alla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.
Il precipuo intendimento del Consorzio tuttavia è quella di creare un’offerta di alta e qualificata formazione alle imprese del territorio.
L’organismo di formazione del consorzio ha gia’ ottenuto dal Comitato di certificazione la conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2015.
Il Consorzio è in fase di accreditamento presso la Regione Puglia come Organismo di formazione ed ha ottenuto il Riconoscimento della Sede Operativa da parte della Provincia di Brindisi.
10 – SOTTOSCRIZIONE ACCORDO DI PARTENARIATO CON CENTRO DI RICERCHE CETMA
È stato sottoscritto un accordo con il CETMA nel quale, i due Enti, nell’ambito delle proprie attività, intendono cooperare al fine di:
1. facilitare il conseguimento degli obiettivi condivisi in termini di sviluppo economico del territorio;
2. valorizzare i risultati della ricerca ed innovazione presso il sistema produttivo locale;
3. incrementare le competenze delle imprese, da spendere sui mercati nazionali ed esterni;
4. sostenere le imprese in fase di startup e/o sviluppo.
11 – DIPAR
Uno dei primi atti di questa amministrazione è stato quello di aderire al Distretto produttivo dell’ambiente e del riutilizzo “DIPAR”, riconosciuto formalmente con delibera di Giunta Regionale n. 2404 del 10/12/2008.
“Il DIPAR rappresenta il luogo d’incontro privilegiato nel quale mettere in connessione la pluralità di soggetti che, a vario titolo, si occupano professionalmente di ambiente, al fine di realizzare una nuova sinergia tra competenze ed eccellenze scientifiche, culturali e capacità produttive ed imprenditoriali.
L’obiettivo è stato quello di realizzare un collegamento stabile tra il mondo della ricerca e il mondo della produzione, al fine di:
• favorire lo sviluppo di processi di innovazione tecnologica,
• incentivare la ricerca industriale per una riduzione degli impatti ambientali e della produzione dei rifiuti,
• promuovere l’internazionalizzazione di un nuovo Sistema Integrato Ambientale
• promuovere la formazione di personale altamente qualificato nelle imprese della filiera ambientale e della pubblica amministrazione.
Obiettivo congiunto ASI-DIPAR è stato, pertanto, quello di sviluppare una rete di soggetti (imprese, enti di ricerca, università, associazioni sindacali, ecc.) che alimenterà scambi di informazioni e garantirà la diffusione di best practice, di know-how e di tecnologie innovative tra questi soggetti, anche mediante la creazione di laboratori di supporto per il controllo, la ricerca e lo sviluppo”.
L’adesione al Distretto è stata senza oneri per l’Ente e si configura come attività congruente con quella dell’Ente, anche al fine della fornitura di una più vasta gamma di servi reali alle imprese insediate.
12 – ASSOCIATE MEMBER EBN
Grazie a tutte queste iniziative poste in essere nel campo dei servizi alle imprese, il Consorzio ha acquisito la prestigiosa qualifica di “ASSOCIATE MEMBER” del Business Innovation Centre EBN di Bruxelles. È solo un punto di partenza per un Ente con l’ambizione di offrire servizi sempre più qualificati.
Per conferire ulteriore dignità alla zona industriale del capoluogo, sono stati fatti sforzi per portare all’apertura al pubblico il Centro Servizi e l’attiguo Posto di ristoro che grande successo ha riscosso fra gli avventori della zona industriale.
13 – ATTIVITA’ ISTITUZIONALE TRADIZIONALE
Particolare attenzione è stata rivolta alla rivitalizzazione della Piattaforma Polifunzionale per lo smaltimento dei rifiuti industriali che, come è noto è inattiva dal dicembre 2008 in seguito alle note vicende di Veolia Servizi Ambientali Tecnitalia S.p.A. E’ altrettanto noto che il successivo affidamento a Termomeccanica S.p.A. si è risolto con la risoluzione del contratto ad opera del concessionario con una richiesta di risarcimento danni al Consorzio, tempestivamente impugnata alla competente autorità giudiziaria. Il progetto prevedeva un investimento privato di circa 52 mln di euro, la riassunzione delle 27 unità ex Veolia e l’assunzione di ulteriori unità.
Per la tutela delle unità lavorative e per offrire un servizio richiesto dal territorio è stato indetto un dialogo competitivo per la realizzazione di un impianto di essiccamento fanghi tuttora in corso.
È stato fatto un incontro con l’assessore regionale Leo Caroli che ha preso l’impegno di seguire le sorti dei lavoratori ex Veolia attraverso l’eventuale realizzazione dell’impianto di essiccamento fanghi e la riattivazione della linea reflui della Piattaformapolifunzionale.
Sono stati quindi avviati una serie di contatti con la Regione, il Comune di Brindisi e l’OGA per valutare l’utilizzazione della linea reflui e del termovalorizzatore per la chiusura del ciclo dei rifiuti della provincia di Brindisi o, in alternativa, l’autorizzazione a rottamare gli impianti.
In particolare, sono state tenute due importanti riunioni presso l’Ing. Barbara Valenzano, Direttore del dipartimento MOBILITA’, QUALITA’ URBANA, OPERE PUBBLICHE, ECOLOGIA E PAESAGGIO della regione Puglia, con la partecipazione dei vertici regionali, del Comune di Brindisi e del Consorzio. Al secondo, tenutosi recentemente, hanno anche partecipato l’avv. Grandagliano, Commissario regionale ai rifiuti e l’ing. Ferrara, Presidente Dipar.
È stato registrato l’impegno a censire l’inceneritore nella ricognizione che deve fare il Commissario Grandagliano. Il Piano regionale rifiuti vigente non contempla però la possibilità di bruciare rifiuti per ricavarne energia elettrica. Per la concreta possibilità di utilizzo dell’impianto ASI, sarà necessario passare dalla redazione di un nuovo piano regionale rifiuti che, eventualmente, preveda il riutilizzo di impianti esistenti.
Maggiori possibilità sono state prospettate per l’utilizzazione della linea reflui per lo smaltimento dei reflui civili della rete fognaria della zona industriale di Brindisi.
Data la competenza degli interlocutori partecipanti alle riunioni, è stata chiesta una ricognizione di tutti i ribassi d’asta ottenuti sulle gare d’appalto relative a progetti finanziati con risorse sul S.I.N. di Brindisi, alfine di utilizzarli per progetti di riconversione industriale.
Per quanto riguarda l’attività istituzionale tradizionale questa amministrazione ha fornito un contributo importante al progetto della:
14 – Piastra Logistica Intermodale Retroportuale.
L’area di Brindisi era inserita negli HUB INTERPORTUALI previsti nel P.I.S. (Programma Infrastrutture Strategiche) 2010-2014 allegato al DPEF 2009 della Legge Finanziaria, e beneficiava di una disponibilità di 61,975 milioni di euro per le infrastrutture e di 1,033 milioni di euro per la progettazione (studi di fattibilità, pef e progettazioni strutturali).
Obiettivo prioritario per il porto di Brindisi era considerato quello di attrarre nuove attività, legate alla distribuzione fisica delle merci in modo di fare del porto un luogo che non viene semplicemente “attraversato” ma che diventa un polo di attrazione delle attività più qualificate di gestione del ciclo e delle attività legate alla distribuzione e alla logistica delle merci.
Il progetto della piattaforma intermodale di Brindisi è stato inserito dal Governo fra i 200 progetti prioritari nel primo programma delle infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale (Legge Obiettivo) Delibera Cipe n. 121 del 21/12/2001: HUB INTERPORTUALE di Brindisi.
Lo sviluppo dell’HUB Interportuale di Brindisi localizzato nelle aree confinanti col demanio portuale, era costituito da tre interventi fondamentali:
• raccordi viari e ferroviari;
• distripark in area industriale;
• piattaforma intermodale in area ASI.
Il progetto prevedeva, al 2001, un investimento pubblico di 61,975 milioni di euro di cui, con Delibera CIPE del 1999, sono stati finanziati 1,033 milioni di euro per la realizzazione dello studio di fattibilità; restano pertanto da spendere finanziamenti per 60,942 milioni di euro, per i quali è confermata l’intesa per il reperimento nell’Accordo di Programma siglato tra il Governo e la regione Puglia il 25/10/03 concernente le infrastrutture nel settore trasporti.
Questo progetto localizzato nell’area retroportuale di Brindisi, come già detto, era inserito nella Delibera CIPE del 21/12/01 da attuare con Legge Obiettivo ed è confermato nell’Intesa Generale Quadro e dall’Accordo di Programma infrastrutture settore trasporti (25/10/03) tra Ministero delle Infrastrutture e Regione Puglia.
Nell’Intesa Generale Quadro fra Governo e Regione Puglia del 10.10.2003, l’Autorità Portuale di Brindisi era stata individuata quale “soggetto attuatore della progettazione e aggiudicatore dell’appalto di lavori” relativi al ”Completamento degli interventi di adeguamento funzionale del sistema interportuale dell’area Brindisina: raccordi stradali, ferroviari e piattaforme intermodali”.
Nell’inerzia generale, i fondi stanziati sono stati persi anche perché sono stati presentati progetti per l’utilizzazione della Diga di Punta Riso difformi dalle previsioni di piano regolatore (terminal croceristico passeggeri), legittimando il governo ad utilizzare i fondi in altri territori.
In questo contesto, con nota prot. n. 392 del 28.01.2010, questo Consorzio si è candidato quale “Ente Attuatore” del sopra richiamato intervento.
Con l’insediamento del CDA, si presero subito contatti con l’Assessore regionale competente per avviare il percorso per ottenere i necessari finanziamenti.
Conseguentemente, il Consorzio ha ritenuto opportuno redigere un documento tecnico di inquadramento generale del progetto della Piastra Logistica Integrata avente la finalità di contestualizzare l’intervento programmato nel sistema del nodo intermodale di Brindisi e di proporre gli scenari di assetto futuro delle infrastrutture con particolare riguardo al trasporto ferroviario e su strada delle merci, configurandolo, a livello preliminare, quale Masterplan di Hub del nodo di Brindisi, secondo quanto previsto dall’art.24 comma 1 della L.R. 16 del 23/06/2008 ed in coerenza con il Piano Regionale dei Trasporti – Piano attuativo 2009-2013, approvato dalla Regione Puglia nel quale, alla zona retroportuale di Brindisi, in piena integrazione con il porto, è stato riconosciuta il ruolo di piattaforma intermodale a servizio sia della domanda generata dal porto che della domanda di intermodalità ferro-gomma generata dalla provincia di Brindisi e, più in generale, dalla penisola salentina.
In data 16 luglio 2012, il consorzio ha sottoscritto con la Regione Puglia, la Provincia di Brindisi, il Comune di Brindisi, e la Camera di Commercio I.A.A. di Brindisi, sulla base del Masterplan di cui al punto precedente, un primo protocollo d’intesa in cui è stato disposto “di condividere la valenza strategica del potenziamento delle funzioni intermodali del porto di Brindisi e delle sue aree retroportuali a servizio della domanda espressa dal Grande Salento e dai Corridoi paneuropei che guardano tutta l’area balcanica meridionale e del quadrante orientale del Mediterraneo”.
In presenza di parere favorevole subordinato a prescrizioni tecniche per le successive fasi di progettazione da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, la Struttura Tecnica di Missione presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha convocato la conferenza di servizi per l’approvazione del progetto preliminare della Piastra Logistica Integrata Retroportuale.
L’Autorità Portuale di Brindisi, nel corso della conferenza di servizi sul progetto ha espresso il proprio parere favorevole di massima, condividendo le linee programmatiche del “Masterplan di Hub” rimarcando l’indubbia valenza ed il pregio dell’intervento specifico.
Come completamento dell’attività d’intelligence, abbiamo ottenuto il consenso da parte dell’Amministratore Delegato di RFI a che RFI gestisca il raccordo ferroviario in programma a partire dalla stazione elementare da realizzare ai confini della zona industriale di Brindisi e fino al raccordo con la linea ferroviaria Lecce-Milano.
Ora l’impegno è trovare i finanziamenti nel PON TRASPORTI 2014/20 per quest’opera che, unitamente al raccordo ferroviario dell’Amministrazione comunale ed all’attrezzaggio di Costa Morena Est, si configura come una Piastra logistica Porto/retro porto fra le meglio attrezzate del mediterraneo.
A tal proposito, è bene rammentare che, grazie ai fondi del PIT7 LOGISTICA, il Consorzio ha realizzato il “Potenziamento del raccordo ferroviario a servizio della zona industriale di Brindisi” che ha riguardato l’adeguamento della linea ferroviaria esistente alla portanza dei nuovi carri ferroviari, con sostituzione dell’armamento da UNI 48 a UNI 60, risanamento della massicciata, consolidamento opere d’arte, sostituzione delle traverse in legno con traverse in cemento armato precompresso, l’attivazione del raccordo di Costa Morena anche se con la ridotta operatività dell’attuale parco ferroviario. Ciò significa che già oggi le banchine di Costa Morena sono connesse, attraverso il raccordo ferroviario del Consorzio, alle rete ferroviaria nazionale. Un ipotetico operatore portuale può sin da adesso spedire merci dalle banchine attraverso la modalità ferroviaria.
Unico punto debole dell’attuale sistema è la formazione dei treni in stazione centrale a Brindisi. Ma anche a questo si sta ovviando grazie alla riconversione del progetto del Comune di Brindisi che prevedeva di collegare le banchine di Costa Morena con lo scalo ferroviario di Tuturano in direzione sud, e che, grazie alla sinergia fra Comune e Consorzio è stato rimodulato, aderendo alle istanze delle aziende, prevedendo una inversione di 180° ed una stazione elementare elettrificata ai margini della zona ASI.
15 – RISTRUTTURAZIONE E RECUPERO DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE CONSORTILE DELL’EX PUNTO FRANCO.
La sicurezza, la vivibilità di un territorio è uno dei parametri fondamentali per attrarre investimenti, risorse e quindi sicurezza intesa come fattore propedeutico per lo sviluppo del territorio.
Questo Consorzio ha realizzato con fondi regionali POR un sistema di videosorveglianza destinato alle zone industriali di Brindisi e dei suoi agglomerati periferici.
A tale sistema, la cui attività è stata regolarmente notificata al Garante per la Privacy e che permette di monitorare i punti di accesso alle zone industriali di Brindisi, Ostuni e Fasano, è stato dato, negli ultimi anni, un maggior impulso operativo con il presidio h/24 dei monitor di servizio.
Questa attività è proseguita dall’attuale CdA dell’Ente per rispondere a quello che è un vero e proprio grido di dolore che perviene dagli insediati nelle nostre zone industriali, ovverosia un maggior bisogno di sicurezza.
Dal 2011, ovverosia da quando il sistema di videosorveglianza è entrato in funzione a pieno regime sono trascorsi cinque anni, nei primi dei quali gli operatori destinati alla gestione del sistema hanno affinato le proprie conoscenze, hanno perfezionato le loro competenze. Da tutta questa attività formativa sul campo è nata la decisione di provvedere ad aggiornare il sistema, ad incrementare il numero delle telecamere, a migliorare la qualità delle immagini registrate, a coprire ancor più capillarmente gli accessi alle zone industriali.
Anche con un sistema non propriamente all’avanguardia l’Ente ha fornito alle Forze dell’Ordine registrazioni per oltre un centinaio di atti criminosi, ha denunciato alle forze dell’ordine rilasci incontrollati di rifiuti in alcuni punti, ritenuti sensibili della zona industriale di Brindisi, sta combattendo aspramente un lotta contro i furti di cavi elettrici con relativi danneggiamenti della rete della pubblica illuminazione.
E’ stata realizzata all’interno della zona industriale di Brindisi una control room per la videosorveglianza degli agglomerati industriali gestiti dall’Ente e che potrebbe diventare il terminale di tutti i sistemi di videosorveglianza delle areeindustriali di Brindisi, Ostuni, Fasano e Francavilla Fontana.
Questo CDA ha deliberato con tempestività una procedura per ricercare un istituto di vigilanza privato, cui affidare, in comodato gratuito, l’immobile oggetto dei lavori, ai sensi dell’art. 30, co. 2 del D.Lgs. 163/2006, e la concessione di pubblico servizio per la gestione del sistema di videosorveglianza dell’Ente installato negli agglomerati industriali di Brindisi, Ostuni, Fasano e Francavilla Fontana.
Con tale affidamento questo CDA si propone di realizzare quello che è sempre stato l’obiettivo principale in tema sicurezza: “la realizzazione di nuovo modello di security che accresca e rafforzi la percezione di sicurezza all’interno dell’agglomerato industriale, così da favorire maggiori investimenti e nuovi insediamenti, migliorando la qualità della vita dei suoi utenti.”
A tal fine, l’obiettivo finale cui tendere con l’affidamento della concessione di pubblico servizio in argomento, è quello di generare intorno e attraverso i servizi, anche innovativi, gestiti dal Focal Point (Control Room), un movimento costante di automezzi e operatori di vigilanza (Guardie Particolari Giurate), all’interno della zona industriale di Brindisi, Ostuni Fasano e Francavilla Fontana.
Ulteriori up-grade potranno attuarsi grazie ai fondi che il Ministero dell’Interno sta stanziando per il PON LEGALITA’ 2014-2020. A tal proposito, grazie all’azione di coordinamento svolta dal Presidente all’interno della FICEI, si rammenta che nella misura “Supporto al mondo imprenditoriale per la diffusione di condizioni di sicurezza favorevoli allo sviluppo delle attività produttive (Asse 1 OT2 – FESR e Asse 2 OT3 – FESR)” le Aree di Sviluppo Industriale pugliesi (con una prima possibile sperimentazione nell’area di Brindisi) sono state considerate aree in cui il fabbisogno di legalità è connesso all’esigenza di promuovere lo sviluppo territoriale e rafforzare la capacità delle istituzioni e delle imprese di respingere le depredazioni da parte della criminalità.
L’obiettivo è quello di realizzare, nell’ambito dell’Asse 2 – OT 3 FESR, un nuovo modello di presidio del territorio che, in una logica evoluta rispetto al passato, offra gli strumenti per interpretare la realtà e i segnali rivelatori di fatti illeciti in maniera più elaborata – grazie al patrimonio informativo tratto dall’integrazione dei sistemi di videosorveglianza con nuove tecnologie – e consenta di prevenire la concretizzazione degli illeciti, in particolare di quei reati a danno della libertà economica e d’impresa di specifiche aree ad alta vocazione produttiva e bassi tassi di legalità.
16 – IMPIANTO FOTOVOLTAICO SU SUPPORTI GALLEGGIANTI DA INSTALLARSI NEL BACINO INTERNO ALLO STABILIMENTO PETROLCHIMICO DI PROPRIETÀ DEL CONSORZIO A.S.I. DI BRINDISI
Nell’ottica di fornire alle imprese insediate la fornitura di energia verde, il Servizio Tecnico del Consorzio ha progettato un “Impianto fotovoltaico su supporti galleggianti da installarsi nel bacino interno allo stabilimento petrolchimico di proprietà del Consorzio A.S.I. di Brindisi”. L’impianto programmato ricade nella zona industriale della Città di Brindisi, e più specificatamente all’interno dell’area produttiva occupata dal petrolchimico. Il progetto prevede la realizzazione, sullo specchio acqueo di un bacino idrico di raccolta interno al petrolchimico di proprietà del Consorzio A.S.I. di Brindisi , di un impianto galleggiante della potenza di picco di circa 10 MW.
Le lungaggini per l’ottenimento dell’AIA non hanno consentito di utilizzare le opportunità dei vari “conto energia”, ma il progetto risulta essere sempre attuale tanto da destare l’interesse di qualche fondo d’investimento.
17 – DIGA DEL CILLARESE – ADEGUAMENTI ED IMPLEMENTAZIONI IMPIANTISTICHE PER IL CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI
L’attenzione al connubio industria ambiente, che ha sempre rappresentato per questo CDA un obiettivo prioritario da perseguire ha portato a realizzare un progetto per l’adeguamento e l’implementazione, al fine di contenere i consumi energetici, degli impianti di trattamento delle acque piovane raccolte nell’invaso del Cillarese e conseguentemente di ridurre i costi a carico del consorzio.
Nell’ambito dello stesso progetto sono stati effettuati, tra l’atro, i seguenti interventi:
• adeguamenti ed automazioni del vecchio impianto di trattamento;
• il recupero delle acque di contro lavaggio dell’impianto in esercizio;
• l’installazione di un gruppo elettrogeno;
• l’installazione di nuovi serbatoi per gli additivi chimici con dispositivi di protezione solare;
• l’installazione, sul paramento di monte della diga, di un campo fotovoltaico finalizzato ad assicurare il fabbisogno elettrico per una potenza elettrica stimata pari a circa 163 kW;
• illuminazione e controllo accessi.
L’energia elettrica prodotta verrà consumata dagli stessi impianti di trattamento senza alcuna possibilità di cessione alla rete esterna.
In data 17/05/2016 è entrato ufficialmente in esercizio l’impianto fotovoltaico, a seguito di positiva attivazione da parte dall’Enel.
18 – GAS
Grazie alla nuova gestione della rete del gas questo CDA ha perseguito il fine pubblico istituzionale di estendere la rete alle PMI, per contribuire ad aumentarne la competitività.
Ricordiamo che per rendere attrattivo il territorio, con i fondi AGENSUD, il Consorzio ASI di Brindisi ha realizzato una rete di distribuzione del metano a 12 BAR in zona industriale di Brindisi.
Per espressa previsione della Convenzione AGENSUD, la gestione del metanodotto di proprietà ASI fu affidata alla SNAM, allora in regime di monopolio, attraverso un contratto di comodato gratuito.
Corollario del contratto di comodato gratuito era che il Consorzio aveva l’onere della manutenzione straordinaria, pur non prendendo alcunché dalla gestione.
Dopo l’introduzione della normativa sulla liberalizzazione del mercato interno del gas, in adempimento di espressa previsione di legge in tal senso, il Consorzio provò senza successo a rientrare in possesso della propria rete di distribuzione del metano.
La situazione è diventata insostenibile allorché, un paio di anni fa, la Snam chiese al Consorzio di provvedere ad alcune manutenzioni straordinarie, importantissime ai fini della sicurezza, dell’ordine di svariate centinaia di milioni di euro.
L’impegno finanziario era naturalmente insostenibile per l’Ente che avviò il procedimento di risoluzione del contratto di comodato gratuito con Snam e bandì “gara pubblica” per l’affidamento della concessione del servizio di distribuzione di gas metano nella zona industriale di Brindisi.
La “gara pubblica” a cui chiunque interessato poteva avere accesso è stata aggiudicata alla Molise Gestioni Srl.
Diversi sono i vantaggi ottenuti con il procedimento espletato.
Prima di tutto, è stato possibile dare corso a tutti quegli interventi di manutenzione straordinaria che erano stati segnalati da Snam per mettere la rete in sicurezza.
In secondo luogo, con i proventi derivanti dalla gestione, si sta provvedendo ad estendere la rete di distribuzione del metano alla piccole e medie imprese, grazie ad un progetto già presentato dal soggetto gestore che contempla la realizzazione di una rete di circa 4.000 metri alla pressione di 5 BAR che consente l’utilizzo del metano anche dalla PMI.
19 – ZONA FRANCA
Il procedimento è nato dall’interesse manifestato da alcune realtà industriali brindisine che lavorano merci non UE in entrata e in uscita, e dalla considerazione che la legge istitutiva del Punto Franco a Brindisi, mai attuata, è stata inclusa tra le “Disposizioni legislative statali anteriori al 1° gennaio 1970 di cui si ritiene indispensabile la permanenza in vigore”, approvate con decreto legislativo n. 179 del 1° dicembre 2009.
Si sono tenuti diversi incontri tecnici culminati, con il contributo dei Dirigenti regionali della Dogana, con l’individuazione di un’area all’interno di Costa Morena da destinare in prima battuta a zona franca dogana ledi primo tipo. Naturalmente, l’individuazione di un’area rientrante nelle competenze dell’Autorità Portuale legittima l’Ente portuale alla presentazione dell’istanza.
Quale che sia il futuro dell’Autorità Portuale e del Consorzio ASI, il riconoscimento della zona franca doganale sarebbe comunque una discreta eredità per il sistema imprenditoriale locale.
20 – ZONA ECONOMICA SPECIALE (ZES)
Una importante attività posta in essere è stata quella per l’istituzione a Brindisi della cosiddetta Zona Economica Speciale.
L’Italia è uno dei Paesi della Comunità europea che maggiormente sta pagando il prezzo della crisi economico-finanziaria globale che perdura oramai dal 2009. Analogamente a quanto accade in Grecia e in Spagna, anche l’Italia ha dovuto realizzare un intenso programma di tagli alla spesa indispensabili per evitare il default. É evidente che un programma di austerità per risultare efficace deve essere necessariamente accompagnato da misure che favoriscano la crescita economica, anche mediante la realizzazione di nuovi investimenti. In questo contesto si inserisce la necessità e l’opportunità di ricorrere alla realizzazione delle cosiddette Zone economiche speciali (ZES). Una ZES è una zona all’interno di una nazione in cui sono adottate specifiche leggi finanziarie ed economiche costruite con l’obiettivo di attrarre investitori stranieri che potrebbero essere interessati a fare affari in una zona dove ricevono trattamenti vantaggiosi in termini fiscali, economici e finanziari. All’interno della ZES, le tasse vengono ridotte e possono essere azzerate completamente, le aziende pagano tariffe più basse. L’idea alla base di una zona economica speciale è che può essere in grado di stimolare una rapida crescita economica.
In Italia esistono le condizioni ideali per l’istituzione di ZES in diverse aree del Paese (si veda, in proposito, l’iniziativa legislativa parlamentare promossa recentemente dalla Regione Calabria per l’istituzione di una ZES nel distretto logistico industriale della Piana di Gioia¬Tauro – A.S. 894 e l’iniziativa del Presidente della Giunta regionale Lombarda per l’istituzione di una ZES nelle aree territoriali della Lombardia ai confini con la Svizzera): è apparso necessario valorizzare, in particolare con sgravi fiscali per le nuove imprese, le zone industriali di Brindisi e Taranto, che soffrono a causa dei crescenti disagi per l’essere Sito di Interesse Nazionale ex Legge 9 dicembre 1998, n. 426.
L’istituzione di una ZES in Puglia si poneva, dunque, come la ricetta ideale per rilanciare gli investimenti esteri, mantenendo al contempo il tessuto produttivo, l’occupazione, la competitività e lo sviluppo dei settori industriale e manifatturiero, che costituiscono la spina dorsale dell’economia pugliese. In altre parole, se si considerano i benefici e gli oneri marginali che derivano dalla creazione di una zona franca, il saldo rimane di gran lunga favorevole in termini di maggiore introiti (anche fiscali) derivanti dall’incremento dell’indotto in conseguenza del rilancio delle attività d’impresa nelle zone industriali di Brindisi e Taranto. Sulla spinta di questa iniziativa, è stato approvato un Ordine del Giorno da parte del Consiglio regionale della Puglia per una proposta di legge da inviare alle Camere per la realizzazione in Puglia delle Zone economiche speciali (Zes). Bisogna ora proseguire su questa strada.
21 – APPEA
Il Consorzio ASI di Brindisi ha già avviato il procedimento per promuovere nel proprio territorio di competenza l’evoluzione dei sistemi industriali in APPEA (aree produttive paesaggisticamente ed ecologicamente attrezzate) ed essere elemento incentivante per le altre ASI pugliesi. Per questo ha recentemente attivato una convenzione con il Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo (DIPAR), Distretto riconosciuto dalla Regione Puglia nel 2010, per sviluppare concrete azioni di sostegno alla evoluzione del Consorzio ASI di Brindisi verso i moderni assetti delle APPEA, prefigurando l’implementazione, nelle aree produttive ed industriali, di infrastrutture e di sistemi per garantire la tutela della salute, della sicurezza, dell’ambiente e del paesaggio.
Sulla base delle migliori esperienze italiane in materia di APPEA, Il Consorzio ASI di Brindisi intende perseguire i seguenti aspetti:
• gestione unitaria dei servizi economico-produttivi, con un aumento dell’efficienza e una riduzione dei costi;
• realizzazione di infrastrutture ambientali di area attraverso l’utilizzo delle migliori tecniche disponibili;
• gestione collettiva degli spazi e degli impianti tecnologici a servizio dell’area, attraverso un “soggetto gestore unitario”;
• creazione di sinergie tra le unità produttive insediate nell’area, che permettano l’attivazione di nuovi servizi quali energy management, safety management, mobility management, ecc..;
• possibilità di applicare semplificazioni amministrative in adempimento ai requisiti normativi per l’ambiente e la sicurezza;
• incrementare la competitività territoriale dell’area sulla base di soluzioni innovative, servizi di ricerca e sviluppo, incubatori di impresa, miglioramento della qualità ambientale e green marketing.
Sono stati presi contatti con i vertici dirigenziali della Regione Puglia per aggredire i fondi stanziati nel PO 2014-2020 pari a circa 15 mln di euro.
22 – PUG
In un’ottica di pianificazione territoriale condivisa, in accordo con gli altri Enti preposti , nell’iter di approvazione del PUG il Consorzio ha inteso presentare alcune osservazioni riguardanti, tra l’altro:
• possibile estensione a Sud della Zona industriale – area limitrofa alla centrale BR Sud, della zona ASI
• la costituzione di un’area ASI in alcune aree contigue all’aeroporto di Brindisi
• l’utilizzo del carbonile della centrale ex Brindisi Nord
• utilizzo per attività di interesse comunale dell’area consortile sita lungo viale Arno,
• utilizzo per pubblica fruizione delle aree limitrofe al lago Cillarese,
• utilizzo produttivo/cantieristico dell’area costiera prossima al molo petroli già utilizzata per abitazioni (ville Montedison),
• possibilità di utilizzo e recupero di aree dismesse all’interno del petrolchimico e di aree esterne non utilizzate.
• Allo stato, come noto, l’iter si è interrotto per controversie tra il redattore incaricato del Piano e l’amministrazione uscente.
23 – CILLARESE – VALORIZZAZIONE AREA NATURALISTICA
Per quanto attiene alla valorizzazione dell’area naturalistica circostante l’invaso del Cillarese, e dell’invaso stesso, sono stati avviati interventi tesi ad una migliore utilizzazione del bacino artificiale del Cillarese e delle aree limitrofe all’invaso e progettazioni per la fruizione pubblica.
L’invaso del Cillarese è un’area di importanza rilevante dal punto di vista naturalistico, poiché SIR – Sito di Interesse Regionale, nonché Oasi di protezione faunistica.
II lago nasce alla fin degli anni ’70 grazie al Consorzio ASI (allora Consorzio del Porto) che, utilizzando fondi della Cassa per il Mezzogiorno, realizzò una diga sul Canale Cillarese ed un acquedotto industriale che arriva sino alla zona industriale di Brindisi. Le opere realizzate consentono alle imprese brindisine di usufruire di acqua ad uso industriale, che ha un costo minore rispetto all’acqua potabile (di provenienza AQP), ma soprattutto l’intervento:
• Consente di risparmiare acqua potabile, preziosa nel nostro territorio;
• Ha consentito di limitare fortemente la realizzazione di pozzi nella zona industriale di Brindisi (oggi lungo tutta la costa e per una profondità di 5 km vietati per effetto del Piano regionale di Tutela delle Acque). Non dimentichiamo che l’eccessivo emungimento di acque- dal sottosuolo è il principale responsabile del processo di desertificazione in atto, nel territorio pugliese, per effetto della contaminazione salina delle acque di falda.
Le acque presenti nel lago sono, quindi, meteoriche, drenate dal terreno e raccolte nell’invaso; inoltre, le acque trattate dal depuratore di Mesagne sono canalizzate nell’invaso dei Cillarese.
II processo di sostenibilità avviato per l’utilizzo industriale dell’acqua ha originato un sito del tutto particolare, un lago `privato’ – il Consorzio ASI ne è proprietario, con le aree limitrofe – che, proprio per effetto dell’assenza di fattori perturbativi causati dalla presenza umana, è diventato tappa nei processi dì migrazione dell’avifauna selvatica, che spostandosi dal Nord Europa all’Africa e viceversa, trova nel sistema delle aree umide pugliesi, compreso l’invaso del Cillarese, un luogo sicuro, isolato, tranquillo, ricco di acqua e di nutrimento.
La collettività locale, anche per una sempre maggiore sensibilizzazione in generale verso le tematiche ambientali, ha imparato a conoscere questi luoghi, che non fanno parte della memoria e dell’identità locale proprio perché radicalmente diversi sino a poco tempo fa.
Il Consorzio ASI, Ente pubblico economico, con il presente studio presenta alcune proposte per la valorizzazione e la fruizione di parte del compendio del Cillarese. Le attività che possono essere realizzate, tuttavia, oltre che ottemperare a quanto dettato dalla normativa urbanistico ¬ambientale per l’area, devono rispondere ai seguenti requisiti:
• in virtù del fatto che trattasi di invaso artificiale a servizio di una diga, le attività devono essere compatibili con il regime di sicurezza imposto dagli Enti preposti, in primis il Ministero delle Infrastrutture, con il Servizio Nazionale Dighe;
Il sito del Cillarese, viste le sue peculiarità naturalistiche, ben si presta a quelle che sono le tematiche per lo sviluppo di un turismo sostenibile, fonte di attrazione sempre crescente, colmando a pieno titolo le esigenze di connubio tra natura, sport e relax, con avvio di nuove idee imprenditoriali.
Le attività proposte nelle schede tecniche d’intervento sono ammissibili in termini di realizzazione come previsto dalle NTA del PRT del Consorzio ASI e dalle NTA del PRG del Comune di Brindisi, tenendo conto dalle disposizioni in materia di sicurezza stabilite dal Servizio Nazionale Dighe.
Le attività proposte riguardano:
• la creazione di un percorso cicloturistico lungo parte del perimetro dell’invaso e la nascita di un Bicigrill ad esso correlato ed a servizio del cicloturismo locale;
• la creazione di un percorso cicloturistico che si snoda dal Cillarese, Cripta di S.Biagio, Torre Guaceto, Chiesa di S. Maria del Casale per tornare al Cillarese.
• la realizzazione di un’area per la pesca sportiva e la canoa ed il carp fishing;
• la creazione di un centro per l’ippoterapia e l’equiturismo;
• assistenza per sport in acqua osservazione fauna ittica;
• l’acquisto, laddove ammissibile a finanziamento dedicato, di una imbarcazione solare per il monitoraggio, la manutenzione e la pulizia dell’invaso, e recupero ex “Polveriera” per attività turistica;
Il percorso naturalistico affaccia sull’invaso, ove è stata realizzata un’ampia “area “belvedere” per godere di una prima vista d’assieme del lago artificiale; dal “belvedere”, risulta di particolare interesse l’osservazione di un isolotto emergente, sito di stazionamento privilegiato dai cormorani. Dal versante vallivo, di fronte all’isolotto, è stato realizzato un capanno di osservazione della fauna, accessibile mediante un camminamento in legno (percorribile anche dai disabili con carrozzella); il capanno di osservazione è stato attrezzato per le attività di bird-watching.
Oltre alla viabilità ed alla sistemazione interna all’area, è prevista come detto innanzi, la realizzazione di un bici-grill, quale stazione di sosta, service e ristoro, nella logica di un percorso fruibile in bicicletta, di collegamento tra il parco comunale del Cillarese, recentemente aperto al pubblico, il parco del lago del Cillarese di proprietà consortile, e la riserva naturale di Torre Guaceto.
È stata di recente sottoscritta una lettera di intenti con la società ICOS SPORTING CLUB S.r.l. – Società Sportiva Dilettantistica la quale intende presentare un progetto presso il Comune di Brindisi denominato “Villaggio dello Sport”, consistente nella realizzazione di un impianto sportivo, che sarà ubicato tra la Ferrovia Brindisi – Taranto e la strada Comunale esistente denominata “La Spada” realizzata da ANAS. In base alla lettera di intenti, la ICOS, con costi a proprio carico, intende sviluppare in sinergia con il Consorzio ASI un progetto di “valorizzazione ricreativa e sportiva delle aree annesse all’invaso del Cillarese” attraverso la realizzazione del Bicigrill, come da Delibera del Consiglio di Amministrazione del Consorzio A.S.I. n. 69 del 11/07/2016.
24 – STUDIO SULL’UTILIZZO DEL COLLETTORE INTERCOMUNALE
Con delibera n. 8 del 30/01/2015 è stato conferito incarico a professionista esterno per la redazione di uno studio di prefattibilità e di perfattibilità ambientale relativo al possibile riutilizzo del collettore intercomunale realizzato con il progetto C1285 primo stralcio e dello studio di prefattibilità ambientale (elaborati ex art. 17 commi c) e d) del DPR. 207/2010) relativo al tracciato della rete idrica da realizzare a servizio dell’agglomerato industriale di Fasano Sud.
Di recente il professionista incaricato ha illustrato informalmente al Servizio Tecnico la sua proposta. Si tratta della possibilità di utilizzare in maniera del tutto nuova i reflui prodotti dai depuratori di Francavilla, Latiano e Mesagne attualmente immessi nel Canale Reale. Si pensa di realizzare in più punti alcuni laghetti di depurazione naturale dei reflui, da convogliare poi in realizzande reti di acquedotti duali per servire centri abitati e villaggi turistici costieri. La tematica è attinente al Piano Regionale di Tutela delle acque ed ipotizza una sua eventuale diversa impostazione. Attualmente, infatti, si prevede per i vari Comuni servibili dal collettore, lo scarico a mare nella condotta sottomarina di Apani in fase di ristrutturazione e modifica da parte dell’acquedotto Pugliese con fondi regionali.
25 – TERRENO DI PROPRIETA’ ENI SPA (EX AGIP PETROLI) CONFINANTE CON STABIULIMENTO AVIO (VIA A. TITI) NELLA Z.I. DI BRINDISI
Il Consorzio, preso atto della manifestazione d’interesse all’acquisto da parte di Avio previa procedura ex art. 63 L. 448/1998, ha proceduto a far redigere una perizia giurata di stima del terreno proprietà ENI S.p.A. (ex Agip Petroli). La procedura di acquisizione, allo stato, è stata tuttavia interrotta per il venir meno dell’interesse da parte del richiedente.
l’articolo di legge testualmente recita:
“63. Provvedimenti per favorire lo sviluppo industriale.
1. I consorzi di sviluppo industriale di cui all’articolo 36 della legge 5 ottobre 1991, n. 317, nonché quelli costituiti ai sensi della vigente legislazione delle regioni a statuto speciale, hanno la facoltà di riacquistare la proprietà delle aree cedute per intraprese industriali o artigianali nell’ipotesi in cui il cessionario non realizzi lo stabilimento nel termine di cinque anni dalla cessione.
2. Gli stessi consorzi di cui al comma 1 hanno altresì la facoltà di riacquistare unitamente alle aree cedute anche gli stabilimenti industriali o artigianali ivi realizzati nell’ipotesi in cui sia cessata l’attività industriale o artigianale da più di tre anni.
3. Nell’ipotesi di esercizio delle facoltà di cui al presente articolo i consorzi dovranno corrispondere al cessionario il prezzo attualizzato di acquisto delle aree e, per quanto riguarda gli stabilimenti, il valore di questi ultimi come determinato da un perito nominato dal presidente del tribunale competente per territorio, decurtato dei contributi pubblici attualizzati ricevuti dal cessionario per la realizzazione dello stabilimento.
4. Le facoltà di cui al presente articolo possono essere esercitate anche in presenza di procedure concorsuali.
5. La Cassa depositi e prestiti è autorizzata a concedere mutui ai consorzi di sviluppo industriale per la realizzazione di infrastrutture industriali e per l’acquisizione di aree e di immobili da destinare agli insediamenti produttivi”.
È stata considerata la possibilità di utilizzare detta procedura per la retrocessione di tutti quei suoli concessi ad aziende che si trovino nelle condizioni previste dalla su riportata norma. Sono stati presi contatti con i vertici ENI.
26 – AGGLOMERATO OSTUNI
E’ stato predisposto un progetto che prevede la realizzazione di alcuni ulteriori piccoli tratti di viabilità a servizio di aree occupate da insediamenti produttivi, ed il completamento delle infrastrutture a servizio della viabilità esistente.
Permangono una serie di difficoltà sollevate dagli uffici urbanistici regionali in relazione agli aspetti paesaggistici regolamentati dal PUTT/P entrato in vigore successivamente alla redazione del progetto in parola (definitivo).
Si sta valutando con il progettista, ing. Antonio Cafaro, di concerto con l’U.T.C. del Comune di Ostuni la possibilità di rimodulare il progetto, rinunciando ad alcune opere (parcheggi, rotatoria) a beneficio di altre infrastrutture (pubblica illuminazione, fognatura nera) molto richieste da parte degli insediati di via Stazione.
A propria cura e spesa il Consorzio ha provveduto al potenziamento dell’impianto di videosorveglianza, dotando le tre postazioni installate di alimentazione elettrica indipendente.
Il Consorzio continua a sostenere le spese per l’energizzazione dell’impianto di pubblica illuminazione di via dell’edilizia e delle relative traverse, mai preso in carico dal Comune di Ostuni.
27 – FASANO SUD
E’ in fase di predisposizione il progetto per la realizzazione della condotta adduttrice potabile e della rete idrica nell’agglomerato di Fasano Sud. Le interlocuzioni sinora avute con l’Autorità Idrica Pugliese (AIP) escludono la possibilità che l’agglomerato di Fasano Sud possa essere servito da opere realizzate da AQP con i proventi della tariffa. L’adduzione idrica, fortemente richiesta dagli operatori, potrà essere realizzata, pertanto solo con opere finanziate con fondi specifici da reperire.
Il servizio Tecnico sta valutando con i tecnici AQP di Brindisi la possibilità di un diverso e più corto tracciato rispetto a quello già indicato nel progetto preliminare a suo tempo redatto da AQP.
27/1 – FASANO NORD
Con Delibera n. 88 del 10/10/2013 il CDA consortile ha preso atto della proposta di variante formulata dal Consiglio Comunale di Fasano, con Deliberazione n. 24 del 6 maggio 2013, in merito all’art. 19 (Norme specifiche per l’Agglomerato Periferico di Fasano Nord) delle Norme Tecniche di Attuazione del vigente Piano Territoriale di Coordinamento. Accogliendo detta proposta si intende consentire l’ampliamento di attività produttive in atto attraverso la realizzazione, nell’ambito del lotto originario che ha prodotto la cubatura asservita all’attività medesima, di nuovi manufatti fisicamente connessi alla struttura originaria e per i quali sussista un nesso funzionale tra l’attività a svolgersi nei nuovi manufatti e quella in corso. La sopra citata delibera è stata trasmessa al Presidente della Giunta Regionale Pugliese per il tramite dell’Assessorato Regionale all’Urbanistica ed Assetto del Territorio, per gli adempimenti conseguenti, tuttora in corso.
28 – FRANCAVILLA FONTANA
Per far fronte alla forte richiesta da parte dell’imprenditoria locale, dopo aver realizzato alcune infrastrutture di base, con due successivi procedimenti espropriativi avviati uno nel 2005 e l’altro nel 2006, il Consorzio ha acquisito poco meno di venti ettari di suolo nell’agglomerato industriale di Francavilla Fontana.
Furono assegnati numerosi lotti di terreno e furono presentati anche i relativi progetti.
Tuttavia, è stato imposto un vincolo idrogeologico da parte dell’Autorità di Bacino. L’attività di questo Consiglio è stata incentrata sulla sollecitazione alla redazione da parte dell’ANAS di un progetto che rimuova le condizioni per il noto vincolo idrogeologo imposto dall’Autorità di Bacino.
L’attività del CDA può agevolmente essere riassunta facendo riferimento alla nota che il Presidente ha inviato al Presidente del Consiglio regionale in cui ha concordato pienamente sulla proposta di attivazione di un tavolo permanente in Puglia per sbloccare gli interventi in materia di dissesto idrogeologico, prevenendo i danni provocati dalle alluvioni e rilanciando la cantierizzazione delle opere e l’impiego di mano d’opera.
Il riferimento è alla rimozione del vincolo idrogeologico apposto dall’AdB, con Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 22 del 29/07/2014, atto con cui deliberava di approvare “il nuovo assetto idraulico e geomorfologico del Comune di Francavilla Fontana, mediante l’inserimento di aree classificate ad Alta, Media e Bassa pericolosità idraulica, e Molto Elevata ed Elevata Pericolosità Geomorfologica …”, come da cartografie pubblicate sul sito Adb, assoggettate a perimetrazione PAI nell’area a valle della SS. 7, lungo la S.P. San Vito Dei Normanni, con pregiudizio dell’intera zona industriale ASI.
Il Consorzio ASI, con nota del 10/11/2014 richiedeva alla Regione Puglia, Assessorato Infrastrutture e Mobilità, Lavori Pubblici, la convocazione di un incontro per la condivisione di proposte tecniche e procedure operative tese ad avviare un percorso di deperimetrazione delle aree oggi interessate dall’apposizione del vincolo di pericolosità idrogeologica, anche in considerazione del fatto che il Ministero dell’AMBIENTE, in data 30/10/2014, aveva pubblicato le “Procedure per la presentazione delle richieste di finanziamento degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico”, alle quali si riteneva necessario partecipare.
Successivamente, a seguito di convocazione di incontro con la Provincia di Brindisi ed il Comune di Francavilla Fontana, in data 24/02/2015 veniva redatto un documento congiunto, inoltrato alla Regione Puglia -Assessorato Infrastrutture e Mobilità, Lavori Pubblici, e ad ANAS, con cui si comunicava di aver istituito un tavolo tecnico per l’individuazione di soluzioni di risoluzione e/o mitigazione del rischio, per il quale risultava fondamentale la presenza e fattiva cooperazione di ANAS, dei rappresentanti dei competenti uffici regionali dell’Area di Coordinamento Politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l’attuazione delle opere pubbliche, eventualmente in uno agli uffici della Struttura Tecnica Provinciale. Con detto documento si richiedeva la convocazione di un incontro urgente ed indifferibile, per la condivisione dell’iter procedurale e l’assunzione dei rispettivi impegni istituzionali in merito alla problematica di perimetrazione PAI della zona ASI di Francavilla Fontana.
Dando seguito al suddetto documento, in data 11/03/2015 a Bari, presso la Regione Puglia – Assessorato Infrastrutture e Mobilità, Lavori Pubblici, si è tenuto un tavolo istituzionale, presieduto dall’Assessore Avv. Giovanni Giannini, in merito alla possibilità di accesso a finanziamenti, disponibili e/o di futura emanazione, per l’esecuzione delle opere necessarie agli interventi di mitigazione della pericolosità idraulica presente sul territorio del Comune di Francavilla Fontana.
In quella sede si prendeva favorevolmente atto della disponibilità espressa dall’ AdB, a confrontarsi sulle ipotesi tecniche di intervento da presentare e della disponibilità espressa da ANAS di redigere uno studio di fattibilità per rendere idonea la sezione di passaggio dell’alveo del canale Reale da monte a valle della S.S. 7. che di fatto risulta l’elemento generatore delle problematiche del rischio idrogeologico. Si concordava, pertanto, la riconvocazione di un tavolo tecnico presso il Comune di Francavilla Fontana, finalizzato alla condivisione delle ipotesi di intervento e delle proposte progettuali ipotizzate dall’ANAS.
In data 14/05/2015, presso il Comune di Francavilla Fontana, ANAS presentava il proprio studio di fattibilità, del quale veniva successivamente inviata copia ai soggetti partecipanti.
Detto studio veniva inoltrato anche ad AdB, in modo che fosse esaminato preliminarmente per apportare un utile contributo alle decisioni nei successivi tavoli tecnici.
Sulla scorta dell’iter di confronto avviato sulla problematica, in data 04/07/2016 il Comune di Francavilla Fontana riconvocava il tavolo tecnico con ANAS ed Consorzio ASI, per focalizzare l’attenzione sullo stato dell’iter avviato, ed in quella sede si concordava di richiedere un incontro ad AdB per acquisire ulteriori elementi a valle della presentazione dello Studio di Fattibilità presentato da ANAS.
Dal tavolo tecnico convocato presso AdB e tenutosi lo scorso 14/07/2016, è emerso che lo studio di fattibilità predisposto da ANAS è stato valutato favorevolmente dal AdB, che già nella fase preliminare all’apposizione del vincolo PAI, aveva già ipotizzato, quale possibile soluzione di intervento di mitigazione, la realizzazione di un ponte per il passaggio dell’alveo del Canale Reale.
Nel corso dell’incontro, si puntualizzava che l’iter di accesso a finanziamento per la realizzazione degli interventi di mitigazione, prevede la presentazione, a cura del soggetto competente sul territorio, di un progetto preliminare da inserire nel portale RENDIS, mediante la preliminare istruttoria tecnica da parte dei competenti uffici della Regione Puglia.
Peraltro, fatta salva la disponibilità di AdB all’interazione con i progettisti durante la fase di redazione del progetto, la stessa AdB evidenziava che il fascicolo progettuale deve comunque contenere, oltre a tutti gli elaborati di rito previsti, anche lo studio idrologico-idraulico a supporto delle ipotesi progettuali di intervento, e che l’esame finalizzato al rilascio del parere di competenza AdB, viene di norma rilasciato sugli interventi già oggetto di finanziamento.
Nel mentre ANAS si è impegnata alla redazione del progetto preliminare, mi permetto di sottolineare come si sia persa la prima opportunità di aggredire le risorse di cui alla pubblicazione sopra citata del Ministero dell’Ambiente del 30/10/2014 e Regione Puglia.
È stato così rammentato al Presidente del Consiglio Regionale la problematica della rimozione del vincolo idrogeologico in zona ASI di Francavilla Fontana per porre in sicurezza una vasta area della Provincia di Brindisi e rivitalizzare gli ingenti investimenti pubblici che il Consorzio ASI di Brindisi ha effettuato per l’acquisizione delle aree e la loro infrastrutturazione.
Per il Consiglio d’Amministrazione
Il Presidente
Marcello Rollo
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