È brindisino – o quasi! – il campione italiano di categoria Pesi Medi (fino a 80 kg) di Body Building.
Luca Iacobucci, brindisino di adozione, si è classificato I nella categoria n. 17 del Campionato Italiano Assoluto IFBB svoltosi a Roma lo scorso 28 giugno.
458 atleti, tra uomini e donne, provenienti da tutta Italia, già selezionati da gare precedenti tra Campionati regionali o Grand Prix, per un totale di 37 categorie con una presenza soddisfacente di sportivi brindisini. Luca Iacobucci, infatti, sportivo di professione, oltre a gareggiare nella sua categoria, presenziava anche in veste di “coach”: grandi successi anche per le donne sue atlete con un I posto categoria Woman Physique per Victoria Boukhanets, anche lei brindisina di adozione, trasferitasi qui per amore 8 anni fa, ed un 5° posto categoria Bikini per Elena Cavaliere, originaria di San Vito dei Normanni.
Luca Iacobucci è già 2 volte Campione Mondiale IFBB nella categoria Classic, di cui una volta anche campione Assoluto, ovvero il migliore in gara tra tutti i primi classificati delle diverse categorie.
La categoria Classic, quella in cui lui ha sempre gareggiato, è quella per cui è prevedibile un peso variabile in rapporto all’altezza. Solitamente lui gareggiava con 77 kg di massa muscolare così ben definita e scolpita che il suo corpo sembrerebbe disegnato da un artista.
Gli chiediamo di introdurci in questo mondo fatto di vene che esplodono, astinenza da dolci e bilancieri carichi ogni giorno di più. Intanto ci spiega cosa significa la sigla IFBB, la sigla federale internazionale di Body Building, unica federazione al mondo riconosciuta in questo settore che sfocia nel professionismo. Ne parla con grande soddisfazione e con il sorriso imbarazzato che non abbandona mai durante l’intervista e che non sembrerebbe adattarsi al suo fisico così sfacciato.
Per lui la soddisfazione è doppia oggi, avendo gareggiato a poche settimane da un 3° posto nel Mister Olympia Europe, categoria Classic, svoltosi a Malaga (Spagna) dal 12 al 15 giugno scorsi. Inoltre, aver cambiato categoria, dalla Classic ai Pesi Medi, è una delle tante sfide che il nostro atleta si concede, sempre con l’intento di riuscire nelle sue imprese, nella vita professionale come in quella personale. E un primo posto italiano nella prima gara in questa nuova categoria non è soddisfazione da poco!
Luca, possiamo definirti brindisino?
Sì. Dal 2006 ormai.
Che rapporto hai con Brindisi?
Con Brindisi o con i brindisini? (entrambe, ndr). Sai, avendo vissuto tanti anni a Rimini sono abituato ad altro. Mi spiace vedere non sfruttato il potenziale di una così bella città. Per quanto riguarda i brindisini mi ha colpito il fatto che siano così calorosi, affettuosi, così disponibili alla socializzazione.
Ci dai 3 ingredienti fondamentali per la partecipazione a questo tipo di gare?
Sicuramente la genetica. Ci deve essere una predisposizione, una risposta adattiva del fisico agli stimoli di sovraccarico del peso.
Poi passione.
In ultimo, ma non tale, la costanza.
Quanto tempo hai impiegato prepararti alle ultime gare?
Ci vogliono dalle 10 alle 12 settimane, il tempo che ho impiegato anche io. Ma questo vale per un fisico allenato, altrimenti per chi parte da zero anche 2 o 3 anni.
Te l’aspettavi questo risultato?
Sì. (ride, ndr). Il mio approccio alle gare è sempre questo, partecipo per vincere. Sarei un ipocrita se ti dicessi che il contrario. Se non riesco a vincere è perché incontro qualcuno migliore di me, e va bene così. Lo accetto da sportivo, metabolizzo la sconfitta e ricomincio. Ma di fatto io partecipo ad una gara con lo scopo di vincere.
Quindi questo risultato compensa ogni sforzo profuso?
Sì. Anche se devo ammettere che non è solo il risultato ad aggradarmi, ma anche tutto il percorso che mi porta fino ad una gara.
Il percorso perché?
Perché si tratta di un percorso molto duro, sofferto. L’alimentazione è rigida e l’allenamento estenuante, soprattutto nelle ultime 2 settimane, quindi è fondamentale fare affidamento non tanto alla tua forza muscolare quanto alle energie mentali, alla forza di volontà, allo stimolo che ti porta alla vetta. Quando un atleta vince una gara c’è dietro tutto questo sforzo. L’appagamento è indescrivibile.
A quanto la prossima gara?
Al momento non prendo in considerazione l’ipotesi di gareggiare ancora. Penso che mi dedicherò alla mia attività professionale, alla mia palestra, e agli affetti.
Un saluto e un consiglio a tutti gli appassionati di sport.
Invito tutti a fare sport, sport di qualunque tipo e a qualunque livello, perché sono fermamente convinto che lo sport migliori la qualità della vita, sia in termini di salute sia in termini di immagine. E questo aggrada la nostra autostima.
Michela Forleo
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