May 13, 2025

Questa mattina presso la Prefettura di Brindisi si è svolto un incontro per affrontare la complessa vertenza occupazionale riguardante i lavoratori della Santa Teresa Spa, società in house della Provincia di Brindisi.
All’incontro erano presenti il Prefetto Vardè, il Presidente della Provincia Bruno, i dirigenti della Provincia, i rappresentanti dell’azienda e le organizzazioni sindacali.

 

Dopo un serrato confronto – viene riportato in una nota della Prefettura – che era già stato avviato lo scorso 8 febbraio, è stata siglata una preintesa che consentirà di sottoscrivere già domani, presso gli Uffici del Mercato del Lavoro, l’accordo di solidarietà”.
“L’intesa – continua la nota – prevede che fino al 30 giugno tutti i 120 lavoratori della società in house manterranno il posto di lavoro con una riduzione oraria fino ad un massimo del 50%, con l’impegno a rivedere in aumento tale percentuale qualora si rendessero disponibili ulteriori risorse, anche a seguito della interlocuzione in atto con la Regione“.

Per questo motivo è stato convocato per domani il Consiglio provinciale che dovrà discutere proprio dell’accordo di solidarietà.

Il Prefetto Vardè, – conclude il comunicato – nell’esprimere soddisfazione per l’intesa raggiunta, ha dato atto dell’impegno speso da tutte le parti perchè venissero salvaguardati i livelli occupazionali, compatibilmente con il quadro normativo e finanziario in atto“.

 

L’accordo è stato sottoscritto da CGIL, CISL, UIL, FESICA-CONFSAL e UGL.

Non ha aderito il Cobas che, attraverso un comunicato di Bobo Aprile, ha spiegato le ragione della scelta.

 

Il Cobas – scrive Aprile – ha chiesto un rinvio di un mese dei licenziamenti per verificare la disponibilità del Presidente Emiliano, il quale nell’incontro di ieri ha affermato che in 30 giorni questa vertenza va conclusa.
Avremmo esercitato maggiore pressione sulla Regione, da cui già nei mesi scorsi ci aspettavamo maggiore impegno.

Il problema secondo noi è che quando accetti una perdita dell’orario di lavoro così vistosa è difficile riprenderla..
E’ e sarà sempre più necessario che la Regione, attraverso progetti che durino nel tempo, prenda sotto di sé la responsabilità di questi lavoratori perché il problema non sono i quattro mesi di solidarietà bensì il futuro.
Per questo – continua il rappresentante dei Cobas – il ricorso a strumenti come il contratto di solidarietà pone un grave pregiudizio al futuro di questi lavoratori.

Quello che possiamo affermare – conclude Aprile – è che la nostra battaglia continua per la difesa dei lavoratori.
I 30 giorni dichiarati da Emiliano nella riunione a Brindisi diventano il banco di prova per tutti.
Siamo certi che i lavoratori iscritti al Cobas della Santa Teresa faranno la loro parte perché non hanno nessuna intenzione di perdere quegli stipendi da fame che prendono oggi , ma che gli permette di … sopravvivere con le loro famiglie.

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