March 16, 2025

Le Fiamme Gialle della Sezione Operativa Navale di Brindisi hanno sequestrato un sloop di lusso, lungo 15 metri, privo di bandiera e non in regola con le normative fiscali.

L’imbarcazione, che batteva bandiera di un Paese europeo, è stata sottoposta a controllo nel corso delle attività di contrasto ai traffici illeciti e alle violazioni economico-finanziarie.

I Finanzieri hanno riscontrato che il sloop non era in possesso di un documento idoneo a dimostrare la sua effettiva provenienza. Per tale motivo, non sono state ritenute valide la copertura assicurativa e le certificazioni attestanti la sua idoneità a navigare in sicurezza.

Inoltre, a seguito delle verifiche effettuate circa l’osservanza degli obblighi fiscali che disciplinano la proprietà di imbarcazioni all’estero, i Finanzieri hanno riscontrato che il proprietario ha omesso di indicarne la titolarità nella propria dichiarazione dei redditi.

Questa omissione è un reato penale, previsto dall’articolo 4 del Decreto Legislativo 74/2000, che punisce con la reclusione da 1 a 6 anni chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi, omette di indicare nella dichiarazione dei redditi elementi attivi per un ammontare superiore a 50.000 euro.

Il natante è stato sequestrato e il suo armatore è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.

Il sequestro di questa imbarcazione rappresenta un importante risultato delle attività della Guardia di Finanza a contrasto dei traffici illeciti e delle violazioni economico-finanziarie.

In particolare, il sequestro dimostra come la Guardia di Finanza sia sempre attenta a verificare l’osservanza degli obblighi fiscali da parte dei proprietari di imbarcazioni, anche se battono bandiera estera.

Il sequestro di questo sloop testimonia anche la diffusione del fenomeno del “flagging out”, che consiste nel trasferire la proprietà di una nave a un registro navale di un Paese diverso da quello di origine.

Questa pratica, che è legale, consente agli armatori di ridurre i costi di gestione e di manutenzione delle navi, ma può anche essere utilizzata per occultare la proprietà delle navi al Fisco italiano.

La Guardia di Finanza è impegnata a contrastare questo fenomeno, anche attraverso attività di cooperazione con le autorità fiscali di altri Paesi.

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