Allarme inquinamento ambientale nel Brindisino e nel Salento e tutela della salute: subito un’indagine epidemiologica per comprendere se, e in che modo, è possibile stabilire correlazioni tra l’aumento di particolari patologie tumorali e l’esposizione agli inquinanti delle popolazioni.
E’ l’obiettivo della lettera inviata nella giornata di ieri dai parlamentari Pd Elisa Mariano e Salvatore Capone ed alla Ministro Lorenzin, al Sottosegretario Vito De Filippo, al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, all’Assessore al ramo Donato Pentassuglia.
“C’è il rischio”, osserva proprio Salvatore Capone, “anche in relazione alle ultime vicende di cronaca, che tra le popolazioni di alcune zone ritenute sensibili si ingeneri panico e allarme. Comprendere esattamente lo stato dell’arte è, a questo punto, non solo opportuno ma urgente. Sia per riorganizzare i dati in nostro possesso che per rafforzare i quadri conoscitivi e capire concretamente quali azioni intraprendere in senso preventivo”.
“Già da tempo, anche con numerosi atti parlamentari”, scrivono infatti i due deputati Pd Mariano e Capone, “il Ministero e altre Istituzioni preposte sono state coinvolte relativamente all’emergenza ambientale nelle province di Brindisi e Lecce derivante dalla presenza di impianti industriali fortemente compromettenti i livelli di tutela e salvaguardia del territorio e della salute dei cittadini, e dalla presenza di discariche non autorizzate di rifiuti tossici e illegali, se non di discariche autorizzate ma utilizzate per fini differenti da quelli previsti. Una situazione definita più e più volte ‘a rischio’, come confermato anche dai dati in vostro possesso”.
E ancora: “Tale stato di cose ha portato, tra l’altro, alla presentazione dell’Ordine del giorno 9/02093-A/013 (che si allega in copia), da noi proposto e approvato dalla Camera il 13 novembre u.s. in fase di discussione conclusiva del Provvedimento di Legge “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” e, successivamente, all’incontro svoltosi il 3 dicembre u.s. presso la Camera dei deputati promosso dal Sottosegretario Dott. Vito De Filippo e alla presenza anche dei rappresentanti dell’Istituto Superiore Sanità. Obiettivo dell’incontro concordare le iniziative da intraprendere sul territorio essendo stata verificata la disponibilità congiunta del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità e della Regione Puglia alla effettuazione di indagini, monitoraggio e screening tali da verificare l’eventuale concomitanza tra l’aumento di patologie tumorali nel Salento e nel Brindisino, confermate anche da recenti studi dell’ISS, e l’esposizione agli inquinanti delle popolazioni territoriali.
Si tratta a questo punto di dare concreto avvio alla fase operativa con certezza di tempi e di risorse, rivenienti dal cosiddetto Decreto “Terra dei fuochi” o dalla Legge 231 / 2012 – art. 3bis comma 3 o comunque da altre fonti altre regionali o statali, con il varo delle azioni di screening e monitoraggio o altre iniziative finalizzate ad indagini epidemiologiche nella provincia di Brindisi e nel Salento considerate necessarie, e con la riorganizzazione dei dati epidemiologici a tutt’oggi disponibili, sì da comporre un quadro aggiornato di certezza conoscitiva”.
Dunque, il riferimento alla cronaca delle ultime ore. “In questi giorni, peraltro”, prosegue ancora la lettera, “dopo la diffusione di notizie relative alla presenza di uranio e cesio nel territorio di Andrano e in altri siti (tre nel Salento, uno nel Brindisino) individuati nel corso delle indagini spettrografiche avviate dal Ministero dell’Ambiente nei mesi estivi, tale esigenza – se possibile – è divenuta ancor più cogente. Un’esigenza inderogabile dettata da due ragioni: poter fondare su dati certi e scientificamente rilevati ogni eventuale intervento volto a potenziare la prevenzione, costruire una mappa di riferimento certo su eventuali rischi cui è esposta la popolazione salentina e brindisina, impedire nella stessa l’insorgere di allarmismi.
D’altra parte proprio i dati indicati nell’Odg, e in altri atti parlamentari, facevano riferimento, per la provincia di Lecce, al report redatto dall’Ufficio di Statistica dell’Istituto presenti nel report “Il tumore polmonare nella Provincia di Lecce: analisi di cluster e incidenza di mortalità” e per la Provincia di Brindisi, in assenza di un Registro Tumori, ai dati resi noti dai ricercatori ed oncologi, drammaticamente confermati da un report scientifico presentato nel gennaio 2013.
Difatti nell’incontro del 3 dicembre u.s., come si ricorderà, è stata confermata sia una carenza di quadri conoscitivi relativamente allo stato dell’arte che la necessità di riorganizzare i dati epidemiologici a disposizione”.
“A questo punto”, affermano Elisa Mariano e Salvatore Capone ed “aspettiamo di conoscere le azioni da intraprendere con le relative modalità e risorse a disposizione. Al di là del rischio uranio, c’è una situazione di diffusa problematicità, che peraltro viene confermata anche negli atti prodotti in questi anni dalle Commissioni d’inchiesta sul traffico di rifiuti illeciti e nocivi. Comprendere esattamente lo stato dell’arte sul versante clinico ed epidemiologico è altrettanto prioritario”.
“Soprattutto a Brindisi”, sottolinea Elisa Mariano, “dove il Registro Tumori è assente, e in questi anni numerosissime indagini scientifiche hanno evidenziato livelli patologici ben oltre la norma. “So bene come l’emergenza ambientale a Brindisi rischi ormai di non fare più notizia anche se i dati in nostro possesso sono preoccupanti. Ecco perché è necessario avviare campagne di monitoraggio e verifica, e farlo prima che sia troppo tardi. E’ un obiettivo prioritario che perseguo da quando ho messo piede in Parlamento e non intendo affatto fermarmi. Comprendo e condivido le sollecitazioni delle diverse associazioni e movimenti tese a rivendicare l’indagine epidemiologica e sono d’accordo con le loro valutazioni di fattibilità. Inutile dire che su questo tema sono al fianco di tutti coloro che immaginano uno sviluppo pienamente sostenibile per l’ambiente e le persone. Per questo è necessario intervenire adesso, e farlo con tutti i mezzi a disposizione”.
COMUNICATO STAMPA ELISA MARIANO – PARLAMENTARE PARTITO DEMOCRATICO
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