Botta e risposta tra PRI e Amministrazione Comunale di Brindisi sulla questione raccolta differenziata e riduzione Tari.
Scrive Francesco Magno (responsabile provinciale rifiuti ed ambiente dell’Edera).
Dalla stampa (Quotidiano del 15/11/18) leggo in merito sia alle “raccolte differenziate”, sulle quali mi soffermerò che, sulla riapertura della discarica di Autigno, su cui tornerò in seguito; di certo due argomenti molto sentiti dalla popolazione brindisina in quanto legati al pagamento della famigerata “Tassa Rifiuti” (TA.RI.).
Dall’articolo rilevo che i responsabili del Settore, nell’incontro tenutosi il 14 novembre presso Palazzo Nervegna con le organizzazioni di categoria e la ditta Ecotecnica, attribuiscono la responsabilità del leggero decremento della percentuale di raccolta differenziata (dal 55 al 52/53%) alla “inciviltà” di alcuni Concittadini.
Se è pur vero che una piccola parte di brindisini non si attengono ai buoni canoni della raccolta differen-ziata, non accettiamo che ogni responsabilità sia a costoro addebitata.
Non accettiamo, in particolare, che tutti gli altri Concittadini che diligentemente effettuano le raccolte differenziate siano presi in giro da “fallaci” dichiarazioni di riduzione della “TA.RI.” nel momento in cui, aumentando la percentuale di raccolta differenziata, se ne ottiene una riduzione.
Ed allora verifichiamo questa riduzione della TA.RI e verifichiamo se ciò risulta vero ed a chi realmente conviene, premettendo che la “ecotassa” regionale si paga solo ed esclusivamente sui rifiuti che, previo pretrattamento di riduzione volumetrica e di “biostabilizzazione”, vengono smaltiti in discarica.
Attualmente, fatta salva l’imprecisione decimale dei quantitativi, la città di Brindisi produce circa 20.000 tonn. di Rifiuto Solido Urbano (RSU) indifferenziato che viene conferito presso l’impianto di Poggiardo (Le) ove avviene la separazione fra la componente “frazione secca compostabile” (FSC) che viene inviata per la produzione del CSS all’impianto di Cavallino (LE) e la frazione “Rifiuto Biostabi-lizzato da Discarica” (RBD) che, appunto, viene attualmente smaltita nella discarica di Formica Ambiente, nel territorio di Brindisi.
Solo su questa ultima frazione “RBD” si paga l’ecotassa regionale che, nel caso di Brindisi equivale a 11.25 €/tonn.; per un totale di circa 7.000 t/a smaltite in discarica il costo dell’ecotassa equivale a circa 78.000 €/a che viene a costituire la TA.RI. congiuntamente alle spese di raccolta e conferimento.
A fronte, però, di una spesa globale del “servizio rifiuti” (raccolta, smaltimento, conferimento) pari a circa 22,5 Milioni di € (Iva compresa), l’ecotassa da pagare corrisponde al solo 0.34 % …. un’inezia!!
Non solo l’ecotassa rappresenta una porzione irrilevante della TA.RI. ma i responsabili del Comune si permettono anche di affermare che se i Concittadini fossero “più civili” e si incrementasse la percentuale di R.D. la Regione attiverebbe una “premialità”, senza però dire a quanto equivale.
Ebbene, ai sensi dell’art. 22, comma 2, della L.R. 8/2018, fatto salvo che vi sia un incremento di RD (e personalmente non lo rilevo), essendo l’attuale percentuale compresa fra il 40 ed il 55%, la “premia-lità”, intesa come “riduzione” sarebbe solo del 5% e quindi circa 3.900 € sulle richiamate 78.000 €.
Quindi una riduzione di circa 3.900 € su una TA.RI. che costa ai brindisini circa 22,5 Milioni di €, costituisce una evidente e ripugnante presa per i fondelli!!
Se a quanto riportato si aggiunge che attualmente le raccolte differenziate costano ai Brindisini circa 3,05 Milioni di euro, senza alcun ritorno, quell’effimero risparmio sull’ecotassa comporterebbe un ulteriore incremento dei costi di conferimento e trasporto dei rifiuti rivenienti dalle RD, altro che riduzione della TA.RI.!!
Purtroppo l’attuale equazione è che: l’aumento delle Raccolte Differenziate, corrisponde ad un aumento della spesa per conferimento e trasporto e quindi un corrispondente aumento della TA.RI., se pur con la possibile ed irrilevante riduzione dell’ecotassa regionale.
Ed allora invitiamo l’attuale amministrazione ad una maggiore serietà di rapporto con i Cittadini che non hanno bisogno di essere presi in giro ma di essere correttamente informati ed accompagnati a migliorare la TA.RI. con un “progetto” serio che veda gli stessi Cittadini artefici della riduzione della Tassa Rifiuti.
Tutto ciò, ovviamente se vi è la capacità e la volontà di operare seriamente ed a favore di tutte le famiglie e le categorie che pagano la TA.RI e non favorendo alcuno.
Il PRI ha inteso proporre, con il proprio Capogruppo consiliare Gabriele Antonino, quelle che sono le razionali e fattibili attività connesse alla riduzione della TA.RI. che, a fronte di un investimento di solo 150-200,000 € ed una “gestione pubblica”, comporterebbe un’immediata riduzione della TA.RI. del 52.78 %, come già rappresentato alla stampa ed ai Media in data 19/10/2018.
Quindi questa amministrazione la smetta di inventare facili ed fallaci illusioni ed agisca, se ci riesce, con concretezza e con maggior rispetto verso la Cittadinanza, pur redarguendo i cosi detti “incivili” che, comunque, sono sempre meno e costituiscono una minima aliquota.
Questa la risposta dell’Amministrazione
In merito al comunicato stampa del responsabile provinciale rifiuti e ambiente del Pri Franco Magno, l’amministrazione intende precisare che appare assolutamente fuorviante e pericoloso scoraggiare la cittadinanza a non saper cogliere i vantaggi della raccolta differenziata. Proprio per questa ragione sono stati organizzati gli incontri, prima con gli amministratori di condominio e poi con le associazioni di categoria di commercianti e artigiani.
Innanzitutto è utile sottolineare che la raccolta differenziata consente di ridurre il quantitativo di rifiuto destinata alla discarica. Meno rifiuto va in discarica e meno tasse pagano i cittadini, perché qualsiasi aliquota va proporzionalmente applicata, come ovvio, al tonnellaggio complessivo che viene conferito. L’obiettivo è pertanto ridurre sensibilmente quest’ultimo.
Inoltre al costo della tassa applicato al rifiuto che va in discarica vanno sommati gli ulteriori costi ambientali e sanitari che discendono dalla necessità di far ricorso a discariche e, come il governo nazionale recentemente sta ventilando, anche di termovalorizzatori, situazione che può scongiurarsi solo aumentando la differenziata e quindi avviandosi a compostaggio e al recupero materico, processi per i quali il comune sta ottenendo significativi finanziamenti.
La legge regionale 8/2018 specifica che ai Comuni che non raggiungono l’obiettivo del 65% di differenziata viene applicata l’addizionale del 20%, quindi per evitare tale ulteriore aggravio bisogna spingere al raggiungimento di questa percentuale attraverso la fattiva collaborazione dell’utenza e seguendo i percorsi logici affrontati nell’incontro dello scorso 14 novembre che, diversamente da quanto evidenziato dal dott. Franco Magno, lungi dall’evidenziare e stigmatizzare atteggiamenti di inciviltà, avevano lo scopo di attivare percorsi virtuosi e di sinergia con le associazioni di categoria per puntare dritti verso tale obiettivo, assolutamente alla portata di questo territorio, per come evidente leggendo i trend recenti in significativa ascesa.
Infine l’aumento della dotazione impiantistica attrezzata allo scopo (centri di raccolta, isole itineranti, trattamenti finalizzati al recupero, compostaggio dell’organico), variazioni del regolamento tese a valorizzare l’assimilazione ai rifiuti urbani dei rifiuti dell’area industriale, la razionalizzazione della raccolta e il miglioramento della sua logistica, in ultimo il dato netto conseguito risultante dalla raccolta differenziata urbana, rendono del tutto concreta la visione che l’amministrazione sta perseguendo per l’ottimizzazione della filiera del rifiuto.
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