May 3, 2025

raccontineltaccoNell’ambito del programma di eventi estivi #tempodestate 2014 promosso dal Comune di Brindisi, con la collaborazione tecnica della Fondazione Nuovo Teatro Verdi, partirà domani, giovedì 31 luglio, la rassegna teatrale RACCONTI NEL TACCO, organizzata dalla Cooperativa Thalassia in collaborazione con Meridiani Perduti.

Il mini cartellone proposto dalle due compagnie prevede tre appuntamenti nella stupenda cornice del giardino dell’ex Convento S. Chiara, nel cuore del centro città.

 

Il primo spettacolo, previsto per le ore 21.00, è IANCU di e con Fabrizio Saccomanno, che lo presenta per la prima volta nella nostra città.

 

IANCU è il racconto di una giornata.
Una domenica dell’agosto del 1976 in cui la grande Storia, quella con la S maiuscola, invade la vita e le strade di un paese del Salento. Un famoso bandito, fuggito dal carcere di Lecce due giorni prima, è stato riconosciuto mentre si nasconde nelle campagne del paese. Inizia così una tragicomica caccia all’uomo che coinvolge un po’ tutti, bambini compresi. Ma questo non è solo il racconto di una giornata.
E’ il racconto di un’infanzia e degli inganni e le illusioni che la circondano.
Ed è soprattutto il racconto di un’epoca.
Attraverso gli occhi di un bambino di otto anni viene ricostruito il mosaico del ricordo: uno strano e deformato affresco di quegli anni nel profondo Sud.
Un sud che oggi non c’è più, piazze e comunità che si sono svuotate e si sono imbarbarite, o sono state svendute. Con quegli occhi a volte spalancati, altre socchiusi, altre ancora addormentati e in sogno, si racconta un mondo, frammenti di storia e di uomini e di donne, di battaglie tra bande e rivali e giochi pericolosi. Nessuna cartolina, nessuna nostalgia: è un mondo duro, cupo, eppure comico e grottesco.
Un mondo fotografato un attimo prima di scomparire. Un mondo di figure mitiche, contadini, preti, nonni, libellule, giornaletti e una gran voglia di diventare grandi, chissà poi perché.
Lo spettacolo è stato rappresentato in tutta Italia e spesso all’estero, nei suoi anni di vita ed ha ricevuto alcune delle critiche più favorevoli degli ultimi anni, come ad esempio: «Non è un monologo questo “Iancu” […] ma tutto un paese che emerge, si sporge, alza la testa attraverso la voce, il corpo seduto, la grande manualità a tagliare l’aria, la musicalità dei versi […].

 

Saccomanno è viscerale e carnale. A tratti ricorda il primo Davide Enia, con la mano a scandire il il ritmo insito nelle parole, a concedere nuovo slancio, a far rimbalzare il dialetto nello spazio vuoto tra sé e la platea. Arrivano come schiaffi onomatopeici, rianimano l’avvizzito, scuotono, ridestano».

Tommaso Chimenti – Corriere Nazionale
Un racconto che vi lascerà senza fiato e con quella nostalgia che solo le belle storie che finiscono troppo presto sanno lasciare. Garantito.

 

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