May 13, 2025

Un recente studio nazionale sulla spesa in Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro, elaborato dal Centro Studi UIL – Servizio Lavoro, Coesione e Territorio (28 aprile 2025) – ci consegna un quadro tanto chiaro quanto allarmante: Brindisi è all’ultimo posto in Italia per investimenti pubblici destinati alla prevenzione nei luoghi di lavoro. Un dato che, più che statisticamente scoraggiante, è moralmente inaccettabile.
Mentre altre regioni e province cercano di rafforzare il proprio impegno nella tutela della salute dei lavoratori, Brindisi si distingue in negativo, con una incidenza della spesa per la sicurezza sul lavoro pressoché nulla rispetto alla spesa sanitaria complessiva. A titolo di confronto, nella Ulss 5 Polesana del Veneto si spendono oltre 3,1 milioni di euro per la sicurezza, con un’incidenza dello 0,5% sul totale della spesa sanitaria. In Umbria, regione demograficamente comparabile, la spesa complessiva per la sicurezza supera i 7,6 milioni di euro, sempre con un’incidenza dello 0,4%.
E Brindisi? La spesa è talmente marginale da risultare irrisoria, non superando nemmeno lo 0,1% della spesa sanitaria locale. Siamo quindi in una situazione che definire di abbandono istituzionale non è affatto esagerato.
Questa fotografia impone un’assunzione di responsabilità urgente e non rinviabile da parte delle Istituzioni Locali, delle ASL territoriali e del mondo datoriale. È impensabile puntare allo sviluppo economico e all’occupazione senza partire dalla base: la tutela della vita e della salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Non può esistere un’occupazione sana e duratura se non si fonda sulla sicurezza.
La UIL è da tempo impegnata nella campagna nazionale “Zero morti sul lavoro”, una battaglia civile e culturale che non ha colore politico ma che riguarda la dignità di un Paese che non può più permettersi tragedie evitabili. E non basta agire dopo gli incidenti: serve prevenzione, serve formazione, serve investimento strutturale.
In questo senso, un ruolo cruciale lo giocano le scuole. Dobbiamo costruire percorsi educativi sin dalle prime età che insegnino il valore della sicurezza, del rispetto delle norme e del diritto a un lavoro sicuro. Le nuove generazioni devono crescere con la consapevolezza che la sicurezza non è un lusso, ma un diritto inalienabile.
Per questo chiediamo oggi la costituzione di un Patto Territoriale per la Sicurezza sul Lavoro che coinvolga tutte le forze vive del territorio: amministrazioni, imprenditori, sindacati, mondo della formazione e dell’istruzione. Non possiamo più accettare che Brindisi sia fanalino di coda. Possiamo e dobbiamo diventare un modello per tutto il Sud e per l’Italia intera.
Perché ogni euro non speso in sicurezza oggi può costare una vita domani. E ogni vita salvata vale più di qualunque bilancio.

 

 

Fabrizio Caliolo
Coordinatore Provinciale UIL Brindisi

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