May 2, 2025

monte-olimpoQUEL FANTASTICO MONTE CHIAMATO OLIMPO
Viaggio nei miti incantati del paganesimo
di Gabriele D’Amelj Melodia

 

 

ELOGIO DEL PAGANESIMO

Non sono credente. Almeno nel senso comune che si attribuisce a questo termine (credere nei valori fondanti, nelle “ magnifiche sorti e progressive “e nel mistero salvifico del logos è sufficiente?).

Ma se proprio dovessi eleggere una mia religione di culto, opterei senz’altro per il paganesimo.

 

Talos-D-P-A-N[1]Dove trovare, infatti, un’altra fede così ricca di fascino, di magia, di umori umani, suggestioni e passioni tanto idonei da costituire fertile humus per l’arte, in tutte le sue declinazioni?

Dalla scultura alla pittura , dall’epica alla lirica, dal teatro alla musica, dalla letteratura al cinema, la mitologia ha sempre alimentato l’ispirazione ai geni che l’hanno rappresentata in tali proteiformi espressioni.

 

Ma cos’è mai il mito?

Mi piace definirlo la stratificazione fantastica di un complesso gomitolo narrativo che, a partire dalla notte dei tempi, tenta di tracciare le coordinate religiose e psicologiche che accompagnano l’uomo nel suo percorso di vita.

L’universo deistico sovraintende le cose terrene ed è popolato da una moltitudine di dei antropomorfi.

Costoro vivono le medesime passioni dei mortali, e quindi peccano, sbagliano, soffrono, patiscono pene terribili. L’insegnamento che ne deriva è di tipo rovesciato: ciò che è consentito agli dei non è permesso ai mortali.

 

Non vi sono mai esempi da seguire, ma moniti severi.

 

PasifaeNel mito vengono infrante regole che le leggi degli uomini devono punire. Amori trasgressivi ( si pensi a Pasifae, a Fedra ), tradimenti, vendette, uccisioni, incesti, appartengono alla sfera indefinita e ambigua del fantastico mondo dell’Olimpo e non sono tramandati da aedi e scrittori per essere imitati dall’uomo.

Scrive Sallustio “ I Miti antichi sono quei fatti che non accaddero mai, ma sono per sempre “ ( etimologicamente il mythos è “ ciò che è detto “) Essi albergano già nell’animo umano, frutto di un inconscio collettivo che “ sente “ e “ avverte “ il misterioso fardello di una storia insita dentro di noi, ma che noi non abbiamo mai vissuto.

 

Niente a che vedere con la “ leggenda “, la quale non si occupa degli abitanti dell’Olimpo ma di uomini e di fatti esclusivamente umani. Intorno al paganesimo del mondo classico si è andata via via formando un universo immaginifico, complesso e variegato, che è stato il brodo di coltura della letteratura greca e romana.

 

La mitologia, non solo è una disciplina vasta e difficile, ma è anche ricca di interpretazioni, di variazioni paradossali. La stessa genealogia è vaga e incerta, perché si è andata formando nei secoli attraverso la tradizione orale dei cantori.

 

Venere[1]Tanto per fare qualche esempio, Afrodite nasce dal liquido seminale di Urano sparso nel mare, ma secondo altri è figlia di Zeus e di Dione. Le tre Cariti ( le Grazie latine ), Aglaia: lo splendore; Eufrosine: gioa e splendore; Talia: la prosperità, a secondo degli autori, sono figlie 1) di Zeus ed Eurinome; 2) di Dionisio e Afrodite; 3) di Zeus ed Era; 4) di Elio ed Egle. La stessa dea Era, figlia di Cronos e Rea , è sorella di Ade, Demetra e Poseidone.

Ma anche di Zeus, che poi diventerà suo marito (per sedurla si travestirà da cuculo)

 

 

… continua…

 

di Gabriele D’Amelj Melodia

 

 

 

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