Centinaia di studenti in corteo a Brindisi per dire no al piano “Scuole Sicure” lanciato dal Ministro Salvini e contestare il governo Lega – M5S. La manifestazione delle scuole superiori ha attraversato le vie del centro, in una giornata di sciopero che coinvolge più di 30 città in Italia.
Gli studenti sono scesi in piazza anche a Brindisi per dare seguito ad un percorso avviato a partire dal 12 Ottobre e che ha portato all’incontro con il ministro Di Maio a livello nazionale oltre che ad ulteriori sviluppi sul piano provinciale chiedendo risposte su edilizia, trasporti, diritto allo studio e alternanza scuola lavoro.
Dopo aver manifestato per le vie del centro il corteo, partecipato da circa 600 ragazzi e ragazze, si è diretto sotto il palazzo di provincia, e al termine di un breve sit-in in piazza Santa Teresa una delegazione è stata ricevuta dal Presidente della provincia Riccardo Rossi.
Qui le studentesse e gli studenti hanno manifestato il dissenso della piazza verso l’attuale situazione in cui versano gli istituti della provincia, facendo emergere anche i dati dell’inchiesta studentesca portata avanti in questi mesi grazie alla quale si è riusciti ad estrapolare anche un piano di proposte che ha portato all’ottenimento di tavoli tecnici su edilizia, trasporti e carta dei soggetti in formazione, per un libero accesso alla cultura e ai saperi.
“Mentre le nostre scuole crollano il governo pensa a installare telecamere» dichiara Virginia Tamburrano, responsabile del FGC di Brindisi «Così si scambia la sicurezza degli studenti con un problema di repressione, utile soltanto alla propaganda di governo. Oggi siamo scesi in piazza per rivendicare una scuola diversa, per mettere al centro della discussione i nostri problemi reali, sui quali Lega e Cinque Stelle tacciono e non cambiano nulla. Agli studenti servono più fondi per la scuola, interventi sull’edilizia e garanzie per il diritto allo studio. Per invertire la rotta bisogna cancellare la Buona Scuola e le riforme disastrose degli scorsi anni, altrimenti ci sono solo prese in giro”
“Questo governo non è dalla nostra parte e lo ha già dimostrato» conclude Tamburrano «Non ci aspettiamo nulla da chi taglia sull’istruzione per finanziare il condono agli evasori, seguendo l’esempio dei predecessori. Vogliamo un modello d’istruzione basato sulle nostre necessità, che ci prepari a un futuro stabile e dignitoso. La nostra lotta non si ferma qui, perché il nostro futuro non è già scritto!”
“Da anni i governi e le amministrazioni tentano di domare l’entusiasmo e la voglia di riscatto della popolazione studentesca riempiendoci di promesse – afferma Mariano, coordinatore dell’Unione degli Studenti Brindisi – è arrivato il momento di dare un segnale forte alla nostra provincia. Vogliamo avere delle risposte reali e realizzabili che possano incrementare welfare e democrazia, che ci facciano tornare ad affermare come le studentesse e gli studenti siano parte centrale del tessuto sociale della nostra provincia!”
L’UDS si augura che le proteste vengano ascoltate e che le proposte vengano accolte rispettando quanto detto anche durante l’incontro con la provincia, ma siamo sicuri che non ci fermeremo fino a quando tutto questo non sarà accaduto continuando a lavorare per una scuola gratuita, libera da ogni tipo di discriminazione, escludente e realmente formativa!
“Dopo le mobilitazioni del 12 ottobre abbiamo costretto il Governo ad incontrarci: in questo mese abbiamo incontrato il vicepremier Di Maio, dal quale però non abbiamo ricevuto alcuna garanzia sulla realizzazione delle nostre richieste. Dal Ministero dell’Istruzione in questi mesi abbiamo ricevuto solo tagli e orecchie da mercante: il massimo esempio è il falso superamento dell’alternanza, che significa solo risparmi per il Miur e orientamento al lavoro per gli studenti. Il Ministro Bussetti sostiene fermamente che gli investimenti non siano necessari per il miglioramento delle scuole di fronte ad edifici fatiscenti e soffitti crollati, diritto allo studio e welfare studentesco inesistenti, offerta formativa non di qualità. Alle esigenze degli studenti questo nuovo ministro risponde tagliando 60 milioni di euro alla didattica, trasformando l’alternanza in orientamento al lavoro, lasciando che si sprechino 2,5 milioni di euro su polizia cinofila e telecamere nelle scuole: riceviamo continue promesse ma nella Legge di Bilancio non è stato investito un euro in più in istruzione e cultura. Se il 12 ottobre è partita la scossa, il 16 novembre è arrivata l’onda d’urto: la mobilitazione non si fermerà, continueremo fino a quando non otterremo ciò che chiediamo da troppo tempo” dichiara Davide Lavermicocca, Coordinatore dell’Unione degli Studenti Puglia.
“Come Rete della Conoscenza Puglia e Unione degli Studenti Puglia mesi fa abbiamo presentato al Governo Regionale la nostra piattaforma rivendicativa per un reale sviluppo del nostro territorio che parta da investimenti in scuole, università e accesso alla cultura. Dopo le decine di assemblee in scuole e Università, i 10mila studenti scesi in piazza il 12 ottobre scorso e le numerose iniziative su tutta la Regione abbiamo ottenuto un tavolo di discussione con la Regione. Martedì 20 incontreremo il Presidente Emiliano per chiedere garanzie sullo stanziamento di 10 milioni di euro all’anno per fornire gratuitamente in comodato d’uso i libri di testo a tutti gli studenti delle scuole superiori, sull’approvazione di uno Statuto dei diritti in alternanza ed un Codice Etico per i percorsi e l’istituzione di una Carta di cittadinanza studentesca per i soggetti in formazione (Carta S.I.F.)” conclude Sara Acquaviva.
Il Presidente della Provincia di Brindisi, Riccardo Rossi, ha ricevuto presso l’ufficio di Presidenza, una delegazione di studenti degli istituti superiori di Brindisi per ascoltare le loro richieste, che sono state alla base della manifestazione indetta nella stessa giornata di oggi. Alcune di queste richieste coinvolgono l’Ente Provincia, quale istituzione pubblica competente, altre sono di pertinenza degli stessi istituti scolastici e di altri soggetti istituzionali e pubblici, compreso il Governo nazionale.
Il Presidente Rossi ha comunicato agli studenti che, in merito all’edilizia scolastica, sono stati già messi in bilancio dalla Provincia tre milioni di Euro per opere di manutenzione di molti edifici scolastici già individuati, sui 55 di competenza, e inserite nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche. “Questi sono interventi –ha detto Rossi – già previsti e finanziati. E’ un primo passo per dare maggiore sicurezza e più dignità agli spazi che gli studenti frequentano durante le ore di permanenza a scuola. Stiamo anche raccogliendo le esigenze di tutte le strutture scolastiche per fare un monitoraggio e una ricognizione e per capire il reale fabbisogno che esiste, per poi chiedere fondi e stabilire una scala di priorità”.
L’altra questione che riguarda direttamente la Provincia è riferita al trasporto pubblico e al diritto di mobilità. “Per questo – ha dichiarato il Presidente della Provincia – possiamo istituire un tavolo con la STP per rivedere entro certi termini il servizio e per meglio calibrarlo soprattutto negli orari di punta, cercando di renderlo più efficiente e più sicuro anche in riferimento al sovraffollamento proprio in quegli orari. Il tutto è chiaramente indirizzato per la migliorare la fruibilità da parte di tutti gli studenti”.
Sulla predisposizione di una carta per i soggetti in formazione, così come richiesto dagli studenti, per incentivare l’accesso alle attività formative, artistiche e ricreative del territorio, il presidente Rossi, pur non rientrando questa richiesta nelle strette competenze della Provincia, si è dichiarato disponibile a valutare anche questo aspetto. “Su questo punto – ha detto Rossi – possiamo valutare l’inizio di un percorso che però, non essendo di competenza provinciale nel vero senso del termine, deve coinvolgere le altre amministrazioni comunali. Quindi, l’invito andrebbe rivolto a tutte i 20 Comuni del territorio affinché siano loro stessi ad avanzare delle proposte in merito. Ma ne possiamo sicuramente parlare”.
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