Si è tenuto stamattina a Brindisi un presidio presso la Scalinata Virgiliana di diverse associazioni ambientaliste.
Si è sostenuta la contrarietà alla possibile approvazione di una nuova centrale a turbogas in sostituzione della Brindisi sud alimentata a carbone e dalla possibile realizzazione del nuovo gasdotto Poseidon, che gli orgnaizzatori ritengono “non più giustificabile da un giudizio di compatibilità ambientale rilasciato quasi 15 anni fa sulla base di indicatori ed elementi valutativi oggi non più validi.”
Tra le richieste che le associazioni fanno alla Regione Puglia c’è l’approvazione di un nuovo piano energetico che abbia al centro le fonti rinnovabili; nuove centrali fotovoltaiche in aree SIN ed industriali; la richiesta ad Enel di realizzare nell’area in cui insiste la centrale di Brindisi sud da smantellare, il prospettato impianto fotovoltaico con accumulo e due impianti prospettati dalle associazioni, quello solare termodinamico e quello di produzione di energia elettrica ed idrogeno da moto ondoso; In tutte le aree industriali e commerciali pugliesi si realizzino impianti da fonti rinnovabili per rendere tali aree non più fortemente energivore come oggi, ma autonome e capaci anche di immettere in rete il surplus di energia elettrica prodotta; siano aggiornati i piani e regolamenti per l’individuazione di aree idonee per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili; siano promosse a livello regionale, con un fondo dedicato, le Comunità Energetiche e Solidali e le Comunità energetiche agricole; sia garantito l’efficientamento energetico sulle linee elettriche nel trasporto su rotaia e siano sostituiti i carburanti da fonti fossili in mezzi pubblici, utilizzando risorse finanziarie disponibili anche nel PNNR per l’utilizzo di idrogeno o di motori elettrici; Il Governo, la Regione Puglia e tutte le istituzioni interessate sostengano, anche con preliminari corsi di formazione, il mantenimento dei livelli occupazionali di elettrici e personale dell’indotto nel settore termoelettrico da trasferire in impianti di produzione da fonti rinnovabili e in filiere connesse; Il progetto di un impianto eolico off-shore in Adriatico presentato al Ministero per la Transizione Ecologica, sia a preventivo studio di fattibilità (e relativo dibattito pubblico) che esamini le diverse opzioni e alternative e gli impatti ambientali diretti ed indiretti, anche in relazione al cavidotto ed all’attraversamento del coralligeno, della prateria di posidonia e del SIC mare, oltre a valutare gli impatti sociali sull’indotto e sull’occupazione (si parla di 3 posti di lavoro per ogni MW).
Al seguente link il documento complessivo – > https://bit.ly/3J1BoAP
La mobilitazione è stata promossa da Acli, Arci, Associazione Salute Pubblica, Fondazione Tonino Di Giulio, Forum Ambiente Salute e Sviluppo Brindisi, Italia Nostra Brindisi, ISDE, Medici per l’Ambiente, Legambiente Puglia, No Al Carbone Brindisi, Rete della Conoscenza Puglia, Unione degli Studenti Puglia, WWF Puglia, WWF Brindisi
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