May 2, 2025

La quinta Commissione del presidente Filippo Caracciolo ha avviato un percorso di audizioni per valutare un’ipotesi di proposta da inviare al Governo nazionale relativamente agli intendimenti dello stesso di ridimensionare la mappa delle Autorità portuali in Italia.

Saranno ascoltati, oltre all’assessore Giovanni Giannini, i presidenti delle tre Autorità pugliesi ed i sindaci delle città interessate. Oltre ad altri soggetti che potrebbero essere coinvolti nel processo al quale sta lavorando il Governo nazionale.

 

Il tema è strato sollevato in particolare dal consigliere Giovanni Epifani in relazione ad una prima ipotesi avanzata da Roma sulla volontà del Governo di accorpare l’Autorità Portuale di Brindisi con l’Autorità Portuale di Bari.

 

«E’ stata ufficializzata la volontà della Regione di incontrare i rappresentanti delle autorità portuali, degli enti locali e tutti gli operatori economici coinvolti per definire assieme proposte e pareri da presentare al governo, in vista della riorganizzazione del sistema nazionale portuale che sarà definito a partire dai progetti infrastrutturali e di sviluppo commerciale presentati dalle singole Autorità portuali» ha dichiarato il consigliere regionale Giovanni Epifani (Pd) promotore del primo incontro oggi svoltosi in V commissione.

Ha spiegato Epifani: «Il governo ha concesso tempi molto stretti alle Autorità portuali che entro trenta giorni dall’approvazione del decreto “Sblocca Italia” dovranno presentare un resoconto dei progetti in corso d’opera o realizzabili nella logistica portuale, dettagliati nei tempi e nelle risorse necessarie. Questo significa almeno due cose positive: la prima che è stata eliminata la norma che riduceva tout court il numero delle Autorità portuali da 24 a 14, la seconda che i progetti delle singole autorità portuali (e quindi gli accorpamenti) verranno valutati solo all’interno di un piano nazionale organico che dovrà essere anche esso messo appunto obbligatoriamente in pochissimo tempo. I progetti presentati saranno comunque non vincolanti per il Governo che valuterà in autonomia gli interventi ritenuti strategici.

Considerato che la riorganizzazione nazionale dovrà essere orientata al miglioramento della competitività del sistema portuale e alla crescita dei traffici – ha concluso il consigliere Pd – mi auguro che il Governo tenga conto delle molteplici risorse di cui dispone il porto di Brindisi, storico crocevia dei traffici romani che oggi conserva la sua doppia identità di scalo per il traffico merci (carbone in primis) e passeggeri (in particolare per le rotte per l’Albania e per la Grecia), con tutte le caratteristiche per diventare un importante polo croceristico e quindi un accesso strategico dei flussi turistici in Valle d’Itria.

Spero che questa riorganizzazione si traduca per l’Autorità portuale brindisina in una instancabile gara di idee da parte di tutti i soggeti coinvolti, che dovranno concretizzare tutti le potenzialità su cui il porto di Brindisi può investire e rendere chiaro di conseguenza che sarebbe più logico accorpare Bari con Taranto, da sempre specializzata nel transito merci».

 

 

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