Il 10 febbraio di ogni anno, “ Giorno del Ricordo”, (giornata nazionale istituita con Legge n° 92 del 30 marzo 2004) , questo comitato organizza una serie di eventi per commemorare i tragici avvenimenti del nostro confine orientale, affinché non cada nell’oblio, ma possa essere sempre vivo nelle giovani generazioni, il ricordo dei circa 35 mila nostri connazionali infoibati nel periodo che va tra l’8 settembre del 1943 e la fine del secondo conflitto mondiale, e degli oltre 350mila esuli che, vuoi per scampare al pericolo di essere trucidati, vuoi per la volontà di continuare a vivere all’ombra del tricolore, dovettero abbandonare ogni bene e fuggire dai territori di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia, ceduti alla Jugoslavia a seguito del trattato di pace.
Nell’occasione, in via Martiri delle foibe, al quartiere Sant’Angelo, nei pressi della targa marmorea che intitola la via, dopo una breve celebrazione alla quale sono invitate le massime autorità civili e militari, viene deposto un fascio di fiori avvolto dal tricolore, ed a seguire gli intervenuti partecipano alla celebrazione di una messa in suffragio delle vittime presso la parrocchia del quartiere.
Una delle pagine più brutte, facenti parte di questa tragedia nazionale, è quella che riguarda Norma Cossetto, giovane studentessa istriana, la cui unica colpa fu quella di aver attirato le attenzioni di alcuni capetti locali, italiani e slavi, che la sequestrarono, violentarono, torturarono, sino a scaraventarla ancora viva in una foiba, dove la malcapitata trovò la morte dopo una lunga agonia.
A Norma, conosciuta da tutti, che girava in bici le strade polverose dell’Istria per raccogliere informazioni per la sua tesi di laurea, fu conferito nel 1949 il titolo di Dottore ad honorem.
Nel 2005 il Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi insignì Norma Cossetto con la Medaglia d’Oro al Valor Civile, con la seguente motivazione: «Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio.»
Per quanto sopra, in collaborazione con il Club Inner Wheel di Brindisi “Cristina Cordella”, e previa autorizzazione dell’amministrazione comunale, negli anni scorsi a Norma COSSETTO è stata dedicata una panchina dipinta di rosso, in corso Umberto I° angolo via Conserva, (colore simbolo che richiama alla violenza sulle donne, e rossa come la terra istriana, terra che vide Norma scorrazzare felice in bici alla ricerca di materiali per la sua tesi di laurea, prima di andare incontro al suo tragico destino), alla quale è stata applicata una targhetta esplicativa con i loghi delle due associazioni proponenti, in memoria di Norma, della sua tragedia personale, e a monito affinché più nessuna violenza sia perpetuata in nome dell’odio politico e/o razziale, tanto meno nei confronti delle donne.
Per onorare la memoria di Norma COSSETTO, da sette anni in più di 400 città italiane si svolge la manifestazione “una rosa per Norma”, che consiste nella deposizione di una o più rose rosse in luoghi simbolici, quali vie, strade, piazze a lei dedicate, oppure su panchine rosse o tricolori appositamente posate, come nel caso di Brindisi.
La manifestazione “una rosa per Norma” per l’anno in corso, ha ottenuto a livello nazionale il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e localmente quello del Comune di Brindisi.
Martedì 14 ottobre p.v., alle ore 18,00, si terrà nel luogo indicato (Corso Umberto I° angolo via Conserva) la celebrazione della deposizione di una rosa rossa in ricordo di Norma, in contemporanea con centinaia di altre città italiane, che per tutto il mese di ottobre stanno organizzando manifestazioni similari.
Cesare MEVOLI
Responsabile del Comitato 10 febbraio
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