Partirà il 18 novembre un corso in quattro moduli dedicato a orientamento sessuale e identità di genere per realizzare interventi di inclusione in ambito sociosanitario e contrastare ogni tipo di discriminazione. L’iniziativa, organizzata dall’Ufficio formazione della Asl con il patrocinio del Consiglio regionale dell’Ordine degli assistenti sociali, è stata presentata questa mattina nella sede Asl di via Napoli.
Hanno partecipato il direttore generale della Asl Maurizio De Nuccio, i responsabili scientifici del progetto formativo: la psicologa Francesca Masiello e l’assistente sociale Massimiliano Fiorentino, entrambi in servizio nella direzione medica del Perrino, la coordinatrice del Centro antidiscriminazione Mo.N.Di (che ha sede a Bari), Rosangela Paparella e il dirigente responsabile della Struttura Informazione e Comunicazione istituzionale, Giacomo Dachille.
“Questo percorso formativo – ha detto il direttore generale Maurizio De Nuccio – nasce per dotare gli operatori di strumenti concreti per superare barriere invisibili, prevenire discriminazioni e costruire ambienti di cura inclusivi. È importante che l’intera Azienda si impegni perché ogni paziente, utente o cittadino possa trovare un servizio basato su rispetto e sensibilità. Vogliamo che questo approccio diventi parte integrante della cultura aziendale: la formazione e il cambiamento culturale sono elementi fondamentali per rafforzare il sistema sanitario. Colgo l’occasione per ringraziare quanti hanno collaborato alla progettazione del corso, le realtà associative che ci hanno affiancato e, soprattutto, i partecipanti che nei prossimi giorni si metteranno in gioco: il loro impegno farà la differenza”.
“La Regione – ha ricordato Massimiliano Fiorentino, che è anche presidente Croas Puglia – ha approvato la Legge regionale numero 25 del 19 luglio 2024, che aveva come primo firmatario il consigliere Donato Metallo, intitolata ‘Disposizioni per garantire il principio di pari opportunità e di parità di trattamento in riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso’. Il corso della Asl Brindisi, finanziato dalla Regione Puglia, intende promuovere negli operatori sanitari e sociosanitari l’acquisizione di informazioni, conoscenze e competenze specifiche per favorire l’accoglienza, la gestione sociosanitaria e la tutela dei diritti delle persone LGBTQIA+. È prevista una formazione di base e specialistica tramite FAD sincrona: il corso si terrà il 18 e 25 novembre e il primo e 9 dicembre. In programma, inoltre, una giornata in presenza con l’intervento di alcuni attivisti impegnati nella rivendicazione dei diritti delle persone LGBTQIA+, oltre che una campagna di informazione sull’intero territorio provinciale”.
“Il percorso – ha aggiunto Francesca Masiello – è rivolto a un’ampia platea di operatrici e operatori impegnati nei servizi socioassistenziali e sociosanitari, sia interni alla nostra Asl, sia nei servizi territoriali, con l’obiettivo di promuovere la condivisione di conoscenze, l’adozione di un linguaggio inclusivo e la diffusione di buone prassi nella presa in carico sociosanitaria delle persone LGBTQIA+. Si alterneranno come relatori studiosi ed esperti del settore, provenienti da realtà che rappresentano modelli virtuosi di inclusione e competenza professionale, al fine di informare, sensibilizzare e sostenere l’acquisizione di competenze cliniche, psicologiche, relazionali sui bisogni di salute delle persone LGBTQIA+. L’obiettivo è un approccio integrato alla cura, fondato sulla competenza professionale, sull’ascolto attivo, sul riconoscimento delle diversità come valore, risorse fondamentali per garantire la qualità dei servizi sanitari”.
La coordinatrice del Centro antidiscriminazione Mo.N.Di, Rosangela Paparella, ha messo in evidenza che “una serie poderosa di ricerche e indagini nazionali e internazionali descrive con evidenza scientifica le difficoltà che gran parte della popolazione LGBTQIA+ incontra nell’accesso ai percorsi sanitari e di sostegno sociale. Le persone che arrivano al nostro Centro Antidiscriminazione Mo.N.Di riferiscono spesso di aver trovato ambienti poco attenti e rispettosi al punto da rinunciare alle cure per timore di sentirsi discriminati. La formazione del personale impegnato nei percorsi sanitari e di aiuto diventa quindi lo strumento centrale perché venga soddisfatto non solo il bisogno, ma anche il diritto alla salute, all’ascolto, all’accoglienza. Nel percorso organizzato dall’Asl Brindisi, con le risorse della legge regionale 25/2024, è contenuta una sfida e una promessa: rompere il muro di retaggi ancora stigmatizzanti e costruire luoghi di cura e di ascolto aperti e sicuri per tutte le soggettività considerate minoranze sessuali”.
UFFICIO STAMPA ASL BRINDISI
