Un disperato appello al Direttore di Brundisium.net.
Gentile Direttore,
sono sicuro che nelle ultime, per me preziose, occasioni in cui ci siamo sentiti mi hai trovato leggermente confuso e pensieroso, circostanza che con la tua delicatezza non mi hai assolutamente fatto notare.
Non già il desiderio di giustificarmi bensì la stima nei Tuoi confronti, mi impone, quindi, di esternarti le motivazioni di ciò che tu hai perfettamente colto.
E’ vero, in questo periodo sono più meditabondo del solito ed il centro dei miei pensieri è semplicemente questo: voglio cambiare vita!
Non voglio andare a vivere su un’isoletta greca, non voglio unirmi ad una giovane cubana, non desidero una vincita al superenalotto e non voglio chiudere definitivamente i miei conti con Equitalia … niente di tutto ciò … queste cose accadono solo nei sogni.
Il mio desiderio di cambiamento è, invece, concreto e reale e riguarda esclusivamente la mia cosiddetta posizione politica.
Caro Direttore, non userò giri di parole: voglio diventare di sinistra!
E per farlo ho bisogno del tuo aiuto; innanzitutto per le tue frequentazioni con la rive gauche e poi, perché sei, per così dire, uomo di mondo avendo assistito, nella tua lunga esperienza editoriale, a ben altri e più spericolati cambiamenti.
E’ vero, ho una certa età ma mi sento in forma e sono certo che smettendo di fumare (che fa già sinistra) e con un pò di jogging al sabato mattina (che anche questo fa molto sinistra) potrei ingannare il più acuto degli osservatori.
E’ chiaro che sono disposto a cambiare gusti, stile di vita, interessi, opinioni e frequentazioni, insomma tutto.
Sono pronto per cambiare, anzi, migliorare!
Sono stanco di essere ghettizzato, ignorato, sopportato, escluso, senza “mi piace” su facebook e senza risposte ai miei commenti in quelle belle discussioni sul web.
Non sopporto più di non essere invitato alle presentazioni di libri alla Feltrinelli, di non essere avvisato sui concerti di musica etnica alle Scuole Pie e mi mancano gli hashtag #celafaremo, #bentornate, #benignipresidente, #graziegiorgio …
Oggi poi, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato che nessuno mi abbia informato che a Brindisi ci fosse Peppino Caldarola in un bel convegno sulla cultura … e che cazzo.
Voglio rinascere a nuova vita, voglio essere benevolmente, pur se accortamente, assimilato alla cosiddetta intellighentia cittadina e farne parte a pieno e meritato titolo.
Qualcosa ho già fatto da me: poche sere fa, a cena da amici, sono stato coinvolto in una di quelle vivaci discussioni-macedonia nelle quali si parte dalla rapina al tabaccaio e miracolosamente, in pochi secondi, si arriva, non si sa come, alla strage di Parigi e da lì al ruolo onnipresente degli americani.
Caro Direttore, è stato là che mi sono superato: con fare pensoso ho iniziato, con finto stile balbuziente alla Fabio Fazio, ad adombrare, a separare, a precisare, a chiedermi, ad interrogarmi, ad accennare, a sfiorare, a cacare dubbi a più non posso sino ad arrivare a stabilire un probabile nesso fra la suddetta strage e l’11 settembre; un successone!
Sono stato per ore al centro della discussione nella quale ho dispensato con fermezza ma con altrettanta parsimonia, sottili quanto improbabili accostamenti politici internazionali, fosche previsioni ambientali e radiose speranze di rinascita multiculturalista.
L’articolo di Repubblica “Una strage annunciata” che il giorno dopo quegli amici mi hanno inviato sul mio profilo face book mi ha convinto di aver fatto centro.
Come vedi, caro Direttore, ci sono quasi; ora però viene il difficile.
Ecco perchè mi servi tu e la tua esperienza.
Parliamo di libri: purtroppo ho già comprato “Sottomissione” di Houellebecq ma ti prometto che non lo leggerò;
ma tu che dici? Compro l’ultimo di Saviano?
Ma se lo compro, devo pure leggerlo?
O è meglio Umberto Eco che fa più colto e può sempre essere citato?
E, secondo te mi butto su Camilleri o è meglio Carofiglio?
E se capita una discussione sui classici, è disdicevole dire che il prototipo del grande fratello di Orwell era Stalin?
E se esce il discorso sulla polizia potrò ancora ricordare la poesia di Pasolini su Valle Giulia?
Sono piccole cose che potrebbero tradirmi ed a cui devo fare attenzione costantemente.
Sulla discussione in atto su islam-si, islam-no so già, invece, cosa fare: non dirò assolutamente che tutti gli islamici sono terroristi e mi accontenterò di continuare a pensare in privato che, però, tutti i terroristi sono islamici.
So che questo è un terreno minato ma so come uscirmene: dirò che la colpa (di che?) è dello stato di Israele e questo, credo, metterà a posto qualunque discussione.
Va da se che “la multiculturalità è una risorsa”, “le religioni sono tutte da rispettare”, ci sono islamici buoni e islamici cattivi così come fra i cristiani” e “anche noi abbiamo fatto le crociate” saranno il mio pane quotidiano.
Mi rendo conto, però, che tutto ciò non basta; devo osare di più e per farlo devo stendere un vero e proprio decalogo che funzioni da faro sulle cose da dire e su quelle da evitare.
Gentile Direttore, qui di seguito di propongo un primo, rozzo elenco che ho stampato in bodoniani corpo 9 che conservo nel portafoglio e che ripasso in tutte le occasioni possibili (sale d’attesa, pausa caffè in ufficio, coda alle poste ecc); te lo ripropongo usando il copiaincolla così che tu abbia la mia stessa impressione nel leggerlo.
Apunto ricordati:
• rivalutare Berlusc. statista (solo accenni)
• dire bene di Bergoglio (con entusiasmo)
• NON dire che Greta e Vanessa non te la contano giusta
• peste e corna di Salvini
• citare Fazio
• appassionarsi musiche etniche (Guinea, Togo, Haiti) meglio se dal vivo.
• teatro Verdi: selezionare . Papaleo si.
• Repubblica o Fatto Quotidiano sempre con Sole 24 ore.
• partecipare tutte primarie ed eventuali secondarie
• non nominare “relativismo culturale”.
• non nominare Benedetto Sedicesimo
• si dialetto colto
Direttore che ne pensi? E’ un buon inizio?
Ce la posso fare?
Accetterò il principio secondo cui tutte le culture sono uguali e arriverò a dire, sempre con la balbuzie di Fazio, che la cappella Sistina avrà lo stesso valore della statuetta di legno intagliata dallo stregone del villaggio, andrò a vedere la retrospettiva di Bunuel e ogni volta che alla Feltrinelli ci sarà l’autore dell’ultimo ci andrò e comprerò la sua opera autografata, aderirò, una due volte l’anno ad una marcia ecologista, glisserò sul Renzi a capo del gruppo dei 101 che affossarono Prodi, metterò a disposizione il mio profilo per “fai girare” “diffondi” e “ sottoscrivi”, schiferò Senzacolonne e mi informerò esclusivamente da Brindisi Report, e se non basta condividerò anche qualche articolo di satira purchè sia su Alfano o su Giovanardi.
Direttore, non basta?
Come dici?
Manca qualcosa?
E cosa? …
Cosa? ….
Nooooo, dai, questo proprio no … qui mi scappa davvero una sonora, gustosa, terribile, dirompente risata …. ahahahah …..iscrivermi a Left?
ahahah noooo …. ma allora resto dove sto … dai… ahahahah… a Left …. ahahahah, ….
non ci posso pensare ……. iscriversi a Left …
ahahahah…. uiuiuiui ahahahah ….. ahahahah … uiuiui…. ahahahah ….
mannaggia tua Direttò, … mi fai morire mi fai … ahahahah….
Apunto Serni
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