Il degrado degli stabili che ospitano le stazioni, nel Sud Italia, è cosa ben conosciuta da cittadini e istituzioni. Eppure, il fatto che anche una città a forte vocazione turistica come Ostuni rientri nella poco lusinghiera classifica delle stazioni “dell’orrore” non può che lasciare interdetti. Presa d’assalto da turisti italiani e stranieri specie nei mesi estivi, la stazione della Città Bianca presenta alcune problematiche strutturali che vanno denunciate e quindi risolte.
In primis, la presenza di barriere architettoniche che rendono frustrante, a chiunque sia costretto su una sedia a rotelle, non solo l’ingresso nello stabile, ma persino l’accesso ai binari e l’acquisto dei biglietti. Pratiche, queste, che, a fronte della presenza si scale e scalini, sono da svolgere previo intervento di un funzionario di buona volontà. Ovviamente, nei soli orari in cui è garantita la loro presenza. Che sembrerebbero essere gli stessi, per altro, che regolano l’accesso ai servizi sanitari.
La toilette riservata a donne e invalidi, infatti, è risultata essere chiuse nelle ore pomeridiane, con apertura prevista, come recita l’apposito cartello, dalle 5.15 alle 14.15. Apertura, inoltre, soggetta alla richiesta delle chiavi nell’ufficio dirigenti, per una sorta di traversata omerica tra scalini e altri impedimenti.
Situazione simile a quella riscontrata anche a Fasano, altra città a vocazione turistica e altra città, ohimè, con una stazione non certo a misura di diversamente abile. Per questo, nel denunciare l’accaduto agli organi di informazione locali, mi metterò subito al lavoro per redigere un’apposita interrogazione parlamentare da porre all’esame e alla coscienza del Governo. Se il grado di civiltà di una comunità si misura anche nell’attenzione che la stessa riserva a gente diversamente fortunata, è necessario che sulla problematica si richieda e, anzi, si pretenda una rapida risoluzione.
sen. Pietro Iurlaro
Commissario Forza Italia Ostuni
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