Non è un’emergenza né un allarme ma non va sottovalutato l’alto livello di “Ostreopsis ovata” (Alga Tossica) rilevato da Arpa sulle coste pugliesi nell’ultima quindicina di giugno.
Dai dati resi noti dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente, nelle ultime due settimane di luglio si è raggiunto un livello massimo rosso (concentrazione molto abbondante) in dieci punti della regione, con particolare riferimento nelle province di Bari, Brindisi e Lecce.
Il picco massimo di oltre tre milioni di cellule di alga al litro si è registrato a Porto Badisco (Le); a seguire il dato di un milione e 802mila alla Forcatella (litorale nord della provincia di Brindisi) ed al terzo posto, con un milione e 78mila, il litorale nei pressi di Lido Lucciola a Bari Santo Spirito
In provincia di Brindisi il livello rosso colpisce anche Torre Canne (384mila di cellule) mentre è più ridotta la concentrazione registrata ad Apani (livello arancione con 228mila cellule al litro).
Di seguito riportiamo le informazioni sulla Ostreopsis ovata diffuse dal sito internet dell’Arpa
Carta d’identità dell’alga tossica Ostreopsis ovata
•Alga unicellulare del gruppo delle “Dinoflagellate”;
•Dimensioni comprese tra 30 e 60 micron (1 micron = millesimo di millimetro);
•Vive solitamente su alghe pluricellulari (macroalghe) e su fondali rocciosi;
•Predilige acque calme, calde e bene illuminate;
•Specie tipica dei mari tropicali;
•Produce tossine.
Com’è arrivata sulle coste pugliesi e come si è adattata
•Probabilmente introdotta accidentalmente in Mediterraneo per mezzo delle acque di zavorra delle navi;
•Prime segnalazioni lungo le coste pugliesi a partire dall’anno 2000/2001;
•La popolazione si sviluppa abbondantemente durante i mesi estivi;
•Fattori ambientali che facilitano la proliferazione: alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni;
Potenziali effetti sull’ambiente e sulla salute pubblica
•Nella specie è stata individuata una tossina (Palitossina simile);
•Si sono verificate morie e/o sofferenze di organismi marini (stelle di mare, ricci, granchi, molluschi cefalopodi, ecc.) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali;
•Si sono riscontrati casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell’aria).
Come evitare gli eventuali effetti dannosi di Ostreopsis
•Nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate;
•Nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina.
No Comments