Erano salpati all’alba dalla lega navale di Brindisi ma dalle 7.30 non avevano più dato notizie di loro.
E’ stata una mattinata di paura per Antonio Careffa, Massimiliano Etna ed Antonio Etna, tre pescatori sportivi a bordo di una barca di sei metri e mezzo in vetroresina.
L’allerta è stata recepita immediatamente dalla Capitaneria di porto di Brindisi che si è posta subito alla ricerca con tre motovedette.
E’ stato allertato anche il Comando dei Vigili del Fuoco che ha attivato tempestivamente il personale in servizio presso il locale Distaccamento Porto, il locale Nucleo Sommozzatori e del Nucleo Elicotteri di Bari, per un totale di 7 specialisti Portuali, 5 specialisti Sommozzatori, 6 specialisti Elicotteristi, un elicottero e due unità navali.
Ed è stato proprio il personale dei VV.FF. a bordo dell’unità navale VF1091 che, intorno alle 11.00, ha avvistato i tre naufraghi di fronte alle coste di Torre San Gennaro.
La loro barca era semi-affondata ed i tre – che, per fortuna avevano fatto in tempo ad indossare il giubbino di salvataggio – erano finiti in acqua ed erano stati trasportati dalla corrente a circa 7 miglia (quasi 13 chilometri) a Sud-Sud/Est della posizione dove è affondata l’imbarcazione.
I tre naufraghi erano coscienti ma manifestavano evidenti sintomi di ipotermia, quali irrigidimento muscolare, difficoltà a parlare, colorazione rossastra della pelle. Sono stati fatti salire a bordo dell’Unità Navale dove hanno ricevuto le prime cure.
Alle ore 11:45 circa i naufraghi sono stati consegnati al personale sanitario che attendeva sulla banchina prospicente il Distaccamento Portuale dei Vigili del Fuoco di Brindisi.
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