I poliziotti della Squadra Volante e della Squadra di Polizia giudiziaria del Commissariato di Ostuni hanno arrestato in flagranza del reato tre persone accusate di detenzione di “stupefacenti” con la finalità della cessione a terzi.
A finire in manette sono stati Cosimo Lerna, 25 anni, Antonella Iaia (24 anni) e Salvatore D’Ippolito (25 anni) tutti di Ostuni.
Di seguito, i dettagli dell’operazione antidroga come diffusi in un comunicato stampa sottoscritto dal Commissario Capo Gianni Albano.
Da diverso tempo, gli investigatori ostunesi, avevano predisposto alcuni mirati e specifici servizi atti ad attenzionare dei soggetti giudicati di interesse investigativo da parte degli inquirenti.
La lente di ingrandimento degli operatori si focalizzava sugli odierni arrestati, di frequente notati accompagnarsi a individui di dubbia moralità e conosciuti dai poliziotti quali gravitanti nel mondo dello spaccio.
Pertanto si decideva di tenerli costantemente sotto osservazione, monitorandone gli spostamenti e le abitudini, attività che dava conferma alle intuizioni dei poliziotti ostunesi circa i loro loschi interessi.
Difatti, nella giornata di sabato ultimo scorso, i 3 venivano notati allontanarsi a bordo di un utilitaria, lasciando il comune di Ostuni alla volta di Taranto.
Ritenendo che si potesse trattare di un viaggio finalizzato all’acquisto di droga, veniva allestito specifico servizio mediante un equipaggio della Squadra Volante che, intercettato il mezzo di ritorno, lo sottoponeva a controllo di Polizia.
Immediatamente venivano in risalto l’insofferenza e l’agitazione degli occupanti l’abitacolo, segni evidenti che i 3 avessero qualcosa da nascondere agli operatori.
Questi, dunque, insospettiti dagli atteggiamenti dei fermati, decidevano di approfondire le verifiche di rito in ufficio. E di fatti, qui giunti, a seguito dell’effettuazione delle consuete perquisizioni, veniva chiarito il motivo dell’ inquietudine del terzetto.
Attraverso gli accertamenti sulla donna esperiti da una poliziotta del Commissariato, si rinveniva, debitamente occultata all’interno del reggiseno di IAIA Antonella, una bustina di plastica al cui interno erano contenuti 5 cipollotti, di varia forma, dimensione e peso, tutti termosaldati all’estremità, per un quantitativo complessivo, tra eroina e cocaina di 15 grammi.
La droga si presentava in confezioni dal peso differente e mediamente maggiore rispetto al tipico birillo monodose, circostanza che lascia intendere con certezza che quanto sottoposto a sequestro penale, una volta “tagliato” e preparato, avrebbe permesso il confezionamento di un consistente numero di dosi per lo spaccio.
Rinvenuto e sottoposto a sequestro penale anche denaro provento dell’indebita attività di cessione a terzi dello stupefacente per quasi 400 euro, in banconote da 50, 20 e 10 euro.
La droga veniva nascosta indosso alla donna proprio per eludere il controllo senza, però, fare i conti con l’esperienza e la lungimiranza degli investigatori ostunesi che intuivano la macchinazione messa appunto dai 3, giungendo a smascherarne i piani.
Condotti in Commissariato, si procedeva alla formalizzazione del caso nonché all’acquisizione di ulteriori elementi di prova nei confronti dei fermati.
All’esito della totale ricostruzione della vicenda, le evidenze probatorie raccolte venivano portate a conoscenza del Sostituto Procuratore della Repubblica di turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi, Dottor Raffaele CASTO che, condividendo appieno l’operato della poliziotti, disponeva che LERNA Cosimo e D’IPPOLITO Salvatore fossero associati presso la Casa Circondariale di Brindisi mentre IAIA Antonella presso quella di LECCE.
L’intervento che si inserisce nell’ambito delle mirate direttive rese dal Ministero dell’Interno-Dipartimento di Pubblica Sicurezza rivolte al contrasto del fenomeno dello spaccio di droga, considerato sempre più reato-strumento di approvvigionamento di danaro da parte delle organizzazioni criminali, ha consentito di assicurare alla giustizia gli odierni arrestati le cui condotte, ove non stoppate dalla Polizia di Stato, avrebbero potuto allargare il mercato locale della cessione di stupefacente contribuendo così alla crescita degli effetti negativi sia in termini sociali che di danni alla salute ove le dosi fossero finite nelle mani di giovani.
L’attività di prevenzione e repressione della Polizia di Stato in tutta la provincia di Brindisi sarà costantemente massima onde poter contribuire quotidianamente alla produzione della sicurezza, con l’auspicio di sempre più diffuse forme di collaborazione da parte della cittadinanza.
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