Lw rivelazioni su una possibile compravendita di voti nelle elezioni comunali di Brindisi, svoltesi tra il 14 e il 15 maggio 2023, con ballottaggio il 28 e 29 maggio. sta scuotendo il mondo politico.
Il Sindaco Giuseppe Marchionna ha dichiarato al Nuovo Quotidiano di Puglia “questa inchiesta getta una luce sinistra sull’ultima campagna elettorale, ipotizzando la riproposizione di modalità che tutti speravamo fossero stati definitivamente archiviati. Spero che la magistratura faccia presto chiarezza per individuare eventuali responsabilità, ma soprattutto per restituire serenità e senso di trasparenza all’opinione pubblica”.
Roberto Fusco, il candidato Sindaco sconfitto al ballottaggio proprio da Marchionna, ha convocato una conferenza stampa per sabato 21 settembre, ALLE ore 11 nella sala conferenze dell’hotel Orientale di Brindisi (in Corso Garibaldi). Fusco ritiene di dover intervenire “alla luce delle notizie apprese dalla stampa di indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Brindisi riguardanti anche l’avvenuta compravendita di voti nel corso delle elezioni amministrative della città di Brindisi tenutesi nel maggio 2023, riguardanti anche il ballottaggio tra i due candidati sindaci svoltosi il 29 maggio 2023”
Dalle pagine del Nuovo Quotidiano di Puglia si apprende la valutazione del candidato Sindaco Pasquale Luperti: “si tratta di un fatto di una gravità estrema”. “Spero – continua Luperti – che le indagini e gli uomini che le conducono arrivino a fare chiarezza estrema nel più breve tempo possibile. Questo è necessario perché si tolga qualsiasi dubbio sul consiglio comunale e su tutta la politica cittadina che rischia di essere marchiata da questa accusa pesante.
Resta un grande senso di amarezza dinanzi a notizie del genere che screditano chi si impegna in maniera onesta per il bene della comunità, in particolare in un momento storico come quello attuale nel quale Brindisi è attanagliato da tanti problemi gravi. Svendere un voto per 30 euro significa che bastano pochi denari per determinare l’esito di una campagna elettorale, l’elezione di un candidato consigliare invece che di un altro”
Riccardo Rossi, ex sindaco sconfitto al primo turno, ha affidato ai social il seguente messaggio: “30 Euro per un voto.
E’ avvenuto nelle elezioni comunali di maggio 2023. Lo riporta l’ordinanza di arresto di un gruppo di 5 persone per furti d’auto.
E’ indispensabile che gli inquirenti ci facciano subito sapere chi ha offerto i 30 euro per un voto. Siede in consiglio comunale? Quanti voto sono stati comprati? Hanno alterato l’esito delle elezioni?
Tutte domande cui debbono giungere rapide risposte. L’intera comunità deve sapere.
La cosa che rende ancor più grave quanto accaduto è, come si apprende dalle intercettazioni, che chi ha comprato i voti si sia rivolto ad un’organizzazione criminale.
Fare chiarezza subito è necessario”
Sempre attraverso i social il Partito Democratico della Città di Brindisi ha espresso “grande sconcerto per quanto emerso in merito alla presunta compravendita di voti durante le elezioni amministrative del Comune di Brindisi, tenutesi lo scorso maggio 2023.
Le accuse, sebbene non formalmente contestate, delineano uno scenario inquietante per la trasparenza e la correttezza delle competizioni elettorali. La loro eventuale conferma rappresenterebbe un grave vulnus per la democrazia e la fiducia nelle istituzioni.
Il Partito Democratico confida nel rapido svolgimento delle indagini da parte della magistratura, affinché si possa fare chiarezza su questi episodi e garantire il pieno rispetto della legalità.
La Città di Brindisi ha estremo bisogno di serenità e certezze per poter procedere nel suo difficile cammino.
Nella convinzione che la politica sia sano confronto e non compravendita di voti per la gestione clientelare del potere, ribadiamo la nostra ferma condanna verso ogni forma di manipolazione del processo elettorale e siamo con i cittadini e le istituzioni che professano trasparenza, giustizia e legalità.
Attendiamo con fiducia e pieno sostegno l’operato delle autorità competenti certi che sapranno tutelare il diritto di ogni cittadino a partecipare a elezioni libere e corrette.”
Dal Partito Democratico di Brindisi si registra anche la presa di posizione di Oreste Pinto, già assessore al Comune capoluogo ed attuale componente delle segreterie provinciale e comunale. Scrive Pinto: “Chissà perché non mi sorprende la notizia della compravendita di voti per 30 euro.
Che il responsabile sia di sinistra, destra o centro mi interessa relativamente: chiunque sia, una volta accertata la sua responsabilità, deve essere espulso a vita dalla politica.
Un fatto del genere non può restare impunito.
Ciò che mi preme focalizzare è che questa becera pratica sia emersa durante un’altra indagine, e sia stata inserita nell’ordinanza come elemento per dimostrare la pericolosità sociale di un presunto capo di un’associazione a delinquere attiva a Brindisi.
A questo punto, però, è fondamentale andare oltre.
Pur rispettando pienamente il lavoro degli inquirenti e comprendendo che servono tempo e pazienza per costruire un’indagine solida in ambito giudiziario, ritengo sia quanto mai importante chiudere rapidamente il cerchio e fornire una risposta chiara e dettagliata sull’ipotizzato voto di scambio.
Da un lato, i cittadini hanno il diritto di sapere chi non merita di candidarsi e rappresentarli; dall’altro, chi crede nella politica ha bisogno di vedere allontanate tutte le ombre che oggi gettano fango su non meglio individuati “esponenti” locali.
Lo si deve alla nostra comunità e alla politica stessa, che ha bisogno come il pane di legalità e trasparenza.”
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