“Molti sono gli immobili di proprietà del Comune di Francavilla Fontana che versano in stato di abbandono e incuria e che comunque costituiscono semplicemente patrimonio improduttivo per l’amministrazione; patrimonio che non produce reddito o la cui produttività è irrisoria rispetto alle potenzialità di risposta che gli stessi immobili potrebbero garantire se solo fossero tecnicamente rifunzionalizzati rispetto alla domanda del mercato.
In più occasioni i tentativi di alienazione di questi beni da parte dell’A.C. sono risultati infruttuosi, mentre restano costanti i costi per la loro gestione e non ci sono risorse economiche per la manutenzione o per la ristrutturazione degli stessi”
Lo dichiarano in una nota congiunta l’avv. Domenico Attanasi – candidato sindaco dell’area moderata di centrodestra – e l’ing. Antonio Martina – candidato al consiglio comunale – i quali proseguono: “Quali dovranno essere quindi le future scelte amministrative che indirizzeranno le politiche di gestione del patrimonio immobiliare cittadino? Come salvaguardare tali beni, mantenendoli nel patrimonio pubblico? Come conservarli, restaurarli senza svenderli? Quello che si rende necessario è l’attivazione di un insieme coordinato di linee di intervento, una convergenza tra gli strumenti della programmazione pubblica e gli interessi di operatori privati, che realizzino quanto previsto dagli strumenti programmatici. Questa sinergia pubblico-privato permetterebbe di riqualificare architettonicamente e urbanisticamente interi immobili cittadini e porzioni di comparti edilizi di proprietà comunale. Operazioni di questo tipo si possono definire con accordi di programma tra lo stesso Comune e l’operatore privato, attuabili anche attraverso l’istituto della permuta. L’amministrazione potrebbe dunque preliminarmente proporre un programma di interventi tesi alla riqualificazione, da inquadrare ed inserire negli strumenti della pianificazione urbanistica pubblica, con varianti programmatiche allo strumento adottato o vigente, o con piani attuativi diretti (ad es. Piani di Recupero o Piani di Riqualificazione per comparto edilizio).
In seguito, dovrebbe di un progetto organico di riqualificazione, redatto da tecnici professionalmente qualificati.
Il passaggio conclusivo è l’accordo con cui da una parte l’operatore privato –individuato con regolare procedura di aggiudicazione- si impegna a realizzare le opere di ristrutturazione per rifunzionalizzare l’immobile o gli immobili come individuati dal progetto e dall’altra l’a.c. cede, sulla base della stima del valore di lavori necessari alla ristrutturazione, una quota o porzione dello stesso o di altro immobile. In sostanza, in mancanza di risorse, l’amministrazione potrà offrire come corrispettivo agli appaltatori aggiudicatari parte degli immobili stessi, anziché somme in denaro. Inoltre il vantaggio dal lato delle imprese sarebbe quello di iniziare a lavorare immediatamente senza sostenere il costo di acquisto dell’immobile, a volte troppo alto, come nel caso di alienazione di questi beni.
Inoltre, nello stesso accordo, ai fini di una maggiore tutela dei propri interessi l’amministrazione potrà definire destinazioni d’uso e finalità delle superfici delle quote di immobili cedute al privato, facendo insediare nella stesse attività direzionali, terziari, commerciali o residenziali che daranno nuova vitalità agli stessi quartieri su cui si interviene.
I vantaggi dell’Accordo sono evidenti perché si soddisfano più esigenze ed interessi, sia per la stessa amministrazione che per l’intera comunità.
L’amministrazione dal canto suo potrà recuperare e ristrutturare di volta in volta porzioni del proprio patrimonio immobiliare. Potrà razionalizzare al meglio gli spazi dell’immobile restaurato per usi propri, eliminando in parte le locazioni passive dalle voci di bilancio. Inoltre, con questo meccanismo potrà gestire un patrimonio immobiliare completamente rinnovato, realizzato secondo scelte di alta qualità tecnico-progettuale, con i criteri della bioedilizia e dell’efficienza energetica.
L’intera comunità godrà degli aspetti benefici della rivitalizzazione e della riqualificazione del tessuto urbano. Maggiori servizi e attività commerciali a disposizione non fanno che incentivare il valore aggiunto degli spazi urbani e incrementano le possibilità di sviluppo di nuove attività.
Il cattivo stato di conservazione degli immobili mette in luce infatti un’altra importante questione in ambito di salvaguardia e valorizzazione dell’habitat: il decoro urbano e la scena visiva cittadina, che costituiscono il biglietto da visita delle nostre città”
COMUNICATO STAMPA AVV. DOMENICO ATTANASI E ING. ANTONIO MARTINA
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