“La depurazione dei reflui è stato come ogni anno il maggior titolo per l’ambito riconoscimento della “Bandiera blu”. Non è un caso che tutti i Comuni premiati hanno tra l’altro un ottimo sistema di depurazione delle acque reflue, sono tutti dotati di un sistema idraulico con scarico emergenziale in mare e per alcuni c’è anche la buona pratica dell’affinamento. Di tutto questo è necessario ringraziare i relativi Comuni, l’Acquedotto pugliese e l’assessorato regionale alla tutele delle acque”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale bilancio Fabiano Amati, commentando il conferimento della “Bandiera blu 2017” ai Comuni di Margherita di Savoia, Polignano a mare, Fasano, Ostuni, Carovigno, Melendugno, Otranto, Castro, Salve, Castellaneta e Ginosa.
“A questo discorso di carattere generale vanno inoltre segnalate due eccellenze, Fasano e Melendugno, che dovrebbero essere utilizzate a modello per una replica tecnologica in tutti i Comuni ed in particolare in quelli costieri.
A Fasano c’è il “Lago Forcatella”, un invaso da 50 milioni di acque reflue affinate, al servizio di una rete irrigua di oltre 30 Km, con scarico emergenziale in battigia. Un ecosistema fantastico, tra ulivi masserie e resort, prossimo a sperimentare – addirittura – la potabilizzazione dei reflui.
A Melendugno, invece, c’è l’unico impianto di fitodepurazione pugliese, con scarico emergenziale in battigia, vincitore in passato del premio “Pianeta acqua 2011″; alimentato dall’impianto di depurazione posto al servizio dei Comuni di Melendugno, Calimera e Martignano, ha ricreato un ameno e suggestivo ambiente palustre che si era perso nel tempo.
Si tratta di esempi accordati con la scienza, le buone pratiche amministrative e il turismo, situati in Comuni le cui popolazioni hanno saputo accogliere con simpatia e senza paure i rimedi della modernità, mettendosi alle spalle fenomeni di grave inquinamento ambientale”.
/comunicato
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