In data 6 marzo la Commissione Tecnica insediata presso il Ministero dell’Ambiente ha escluso dalla Valutazione di Impatto Ambientale il progetto presentato da Edipower per la dismissione dei gruppi 1 e 2 della centrale Brindisi Nord , imponendo solo delle prescrizioni per i lavori da effettuare. La procedura per la dismissione dei primi 2 gruppi della centrale è quindi finalmente alle battute finali , si attende ore il provvedimento con relativo decreto Ministeriale. A quel punto debbono immediatamente partire i lavori per lo smantellamento dei gruppi e le relative bonifiche dei luoghi con i quali impiegare i lavoratori della Centrale.
Questa notizia arriva nelle stesse ore in cui iniziano ad emergere le prime indiscrezioni sul nuovo piano industriale del gruppo A2A che sarà a breve presentato. Da queste indiscrezioni sembra che il gruppo A2A prenda atto che il progetto per un impianto di produzione di CSS, un derivato dai rifiuti da bruciare nella centrale di Brindisi Nord insieme al carbone, ha incontrato l’opposizione di gran parte della città di Brindisi e degli Enti Locali che hanno già espresso un parere negativo insieme ad Arpa ed ASI nella conferenza dei servizi in Provincia di Brindisi. Da qui l’ormai più che probabile ritiro del progetto e quindi anche il ritiro del progetto di riconversione della Centrale Edipower per la co-combustione carbone e derivati da rifiuti.
Come Brindisi Bene Comune confermiamo la nostra assoluta contrarietà a quel progetto. La più che drammatica situazione ambientale e sanitaria di Brindisi impone un cambio di rotta. Non è possibile pensare che dopo le stagioni della chimica e del carbone a Brindisi si imponga, sempre attraverso il ricatto occupazionale, anche quella della combustione dei rifiuti, trasformando di fatto la centrale di Brindisi Nord in un grande inceneritore.
Chiediamo quindi al Sindaco di Brindisi di promuovere immediatamente un tavolo istituzionale con Governo, Regione, Sindacati per trovare tutte le possibili soluzioni in grado di salvaguardare il reddito dei circa 100 lavoratori oggi impiegati da Edipower con contratti di solidarietà e quindi con retribuzione ridotta . E’ possibile come abbiamo sempre affermato in questi anni che attraverso l’avvio dello smantellamento dell’impianto e le necessarie bonifiche dei luoghi , mediante prepensionamenti e passaggio di lavoratori presso la centrale di Cerano e altre grandi aziende del territorio governare questa fase .
Dobbiamo lanciare un messaggio chiaro: questa città non è più in vendita.
COMUNICATO STAMPA BRINDISI BENE COMUNE
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