May 21, 2025

Per il Cobas Roberto Aprile “Il Sindaco di Brindisi deve alzarsi in piedi e protestare ferocemente contro Enel e Terna.

Il Sindacato Cobas di Brindisi denuncia la grave situazione dei black out nella nostra città determinata dalle politiche di Enel e Terna ;politiche fatta di risparmi significativi sulle manutenzioni cittadine e sulle reti nazionali dove mancano addirittura collegamenti agli anelli più grandi del trasporto della corrente.

Sono decine le centrali ferme in Italia, solo che le società producono lo stretto necessario ; le stesse non prevedono margini di produzione in caso di situazione di allarme come sta avvenendo per le alte temperature.

Questo è il risultato della privatizzazione della energia e degli scontri tra produttori; prima l’Enel produceva con un margine di sicurezza che la metteva nelle condizioni di non far mancare mai la corrente a nessuno nel paese.

Basti pensare che in Italia abbiamo oltre 100.000 MW di possibile produzione elettrica ma quella che va mediamente in rete sono poco più di 50.000 MW .

La filosofia della privatizzazione e del guadagno per i privati porta in particolare a Bozzano danni alle famiglie e agli esercizi commerciali.

Intanto devono pagare i danni che hanno prodotto e risolvere i problemi di linee obsolete , dall’altra Terna che dice di investire deve adeguare linee e collegamenti nazionali.”

Antonio Licchello (UiL): “Attribuiti al forte caldo continuano i black out nella città ed in tutta la provincia di Brindisi facendo passare in secondo ordine che la causa è dovuta al fatto che le centrali pubbliche sono ferme e che l’industria manifatturiera, l’artigianato e tante altre attività lavorative hanno dimezzato la loro produzione. Per questo crediamo che la causa non può essere imputata ad un condizionatore in più per provocare i ripetuti disservizi di questi giorni.
Ed allora ritorna in mente l’importanza della gestione della decarbonizzazione, al piano di controllo continuo ed al mancato potenziamento delle linee elettriche gestite da Terna, alla rivisitazione delle necessità delle nuove tecnologie per affrontare il futuro in sicurezza.
Per fare questo è necessario sottoporre a manutenzione più spesso e potenziare le cabine elettriche, rimodulare i collegamenti di smistamento di energia in sinergia con le altre aziende produttive del territorio.
Allora bisogna tornare ad essere seri e predisporre il cambiamento tecnologico e produttivo con l’autorevolezza e l’attenzione che fino ad oggi è mancata in un confronto responsabile e condiviso e non a senso unico o come avvenuto con Terna senza nessun confronto.
Il cambiamento è una cosa seria e le aziende leader del settore elettrico coinvolte come Terna hanno il dovere di impegnarsi di più per il territorio che nel passato a contribuito alla grande alle loro fortune.

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