May 3, 2025

Un comunicato firmato da Claudio Niccoli, segretario provinciale de “La Casa dei Moderati”, è comparso per qualche minuto sulla pagina Facebook dell’ex assessore Luciano Loiacono, per poi essere rapidamente rimosso. Il testo non è mai stato inviato agli organi di informazione, ma il suo contenuto, fortemente critico verso il sindaco Pino Marchionna e alcune componenti della maggioranza, è destinato a sollevare tensioni all’interno della coalizione di centrodestra che guida Palazzo di Città.

Il comunicato si apre con un richiamo dai toni lapidari: “I patti tra galantuomini vanno rispettati. Quelli degli imbroglioni valgono una notte”, dando subito il tono di un intervento che si annuncia come uno spartiacque nei rapporti interni alla coalizione. Niccoli rivendica la scelta dell’attuale primo cittadino come frutto di un ristretto gruppo di protagonisti della campagna elettorale, tra “nottate di ragionamenti, cotolette, pane e formaggio”, mentre accusa altri esponenti della coalizione di aver pensato solo alle proprie candidature personali.

Al centro del messaggio c’è un “patto di consigliatura”, definito ad alto valore etico e sottoscritto – secondo Niccoli – da “galantuomini” con l’intento dichiarato di prevedere l’inibizione del trasformismo e dei cambi di casacca. Oggi, quel patto verrebbe invece minacciato da logiche di gestione del potere che Niccoli definisce “becere”.

Non manca un riferimento, neppure troppo velato, a un breve post pubblicato giorni prima dall’ex sindaco Giovanni Antonino, padre dell’attuale presidente del Consiglio comunale, anch’egli nel centrodestra. Una connessione che rafforza l’impressione di un malessere diffuso, che affonda le radici proprio tra i protagonisti dell’alleanza vincente.

Se il comunicato è stato rimosso in fretta, resta da chiedersi se si sia trattato di un errore di pubblicazione o di una scelta voluta, utile a far trapelare malumori altrimenti destinati a restare sottotraccia. In ogni caso, la sua eco è destinata a farsi sentire: non solo per il contenuto, ma per il silenzio che finora lo ha accompagnato. Nessuna smentita, nessuna precisazione da parte dei diretti interessati.

In una maggioranza che appare già percorsa da segnali di nervosismo, questo episodio rischia di anticipare scenari di frattura. Il patto evocato da Niccoli – e da oggi coniugabile anche come monito – sarà rispettato o è destinato ad essere inesorabilmente infranto?

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