L’Ocse sceglie Brindisi quale unica città italiana che, insieme ad altre 5 realtà di altrettanti Paesi europei, diventa parte viva del progetto «Sbloccare il potenziale delle città intermedie per lo sviluppo regionale». L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico in collaborazione con la Commissione Europea – DG Regional and Urban Policy con il sopracitato progetto, infatti, intende «analizzare e valorizzare il ruolo delle città intermedie nel contesto dello sviluppo regionale in Europa, attraverso studi di caso su scala nazionale e locale».
«Sappiano che l’Italia è stata selezionata come uno dei sei Paesi oggetto di analisi sul campo dopo un anno di ricerche desk su tutti i paesi europei e che, su indicazione della Commissione Europea, il caso studio italiano sarà incentrato su una città del Mezzogiorno con Brindisi identificata come città di riferimento, non solo grazie alla posizione strategica e alle caratteristiche di urbanizzazione, ma anche per la sua inclusione in politiche rilevanti», ha dichiarato questa mattina il sindaco del Capoluogo, dott. Giuseppe Marchionna. «Non credo di sbagliare se identifico quelle indicazioni Ocse nel fatto che Brindisi ha un ruolo fondamentale nel sistema integrato trasportistico dell’area vasta del Salento – ha proseguito il Sindaco -; se passa dall’essere laboratorio in Italia per la gestione della transizione energetica e per le compensazioni territoriali e se gioca un ruolo importante sui temi della rigenerazione urbana e della riqualificazione delle infrastrutture materiali e immateriali con il suo essere punto terminale della Via Appia Regina Viarum bene Unesco e ha tradotto questa progettualità nel dossier “Navigare il futuro”».
«Le città di piccole e medie dimensioni svolgono un ruolo cruciale per una crescita economica policentrica e per la qualità dell’urbanizzazione nei Paesi europei – spiega infatti il documento Ocse inviato al Settore Programmazione Economica e Sviluppo del Comune -. Oltre alla dimensione demografica, esse assumono spesso una funzione “intermediaria” nei sistemi urbani, contribuendo allo sviluppo regionale intelligente, inclusivo e sostenibile. Queste città fungono da poli regionali per attività economiche, sociali e culturali, con un forte potenziale di attrarre investimenti e posti di lavoro, oltre a rafforzare i legami con le aree rurali e i centri minori».
Ora accade che il prossimo 10 giugno a Parigi, la realtà brindisina sarà presentata nel corso di un seminario Politico Ocse-Ce, mentre i prossimi 1 e 2 luglio Brindisi ospiterà la missione conoscitiva Ocse e, al termine di questo iter, sarà prodotto un «Policy Paper Ocse». In circa 30 pagine, il futuro documento che esprime una posizione o una proposta su un argomento di politica pubblica, analizzerà le politiche urbane attuate e fornirà raccomandazioni strategiche per lo sviluppo locale della città.
«Ribadisco il concetto che l’inserimento di Brindisi in una progettualità così ragguardevole è già di per sé motivo di orgoglio – ha concluso il sindaco Marchionna -. Ma questo evidentemente non è sufficiente. È decisamente più importante la circostanza di essere esaminati come modello e di ricevere ulteriori ed autorevoli raccomandazioni strategiche, che validano quanto già fatto o propongono soluzioni e modifiche ai percorsi già in essere, in un’ottica di rete sovrannazionale che resta particolarmente valida per portare a soluzione questioni importanti per lo sviluppo socio-economico delle comunità».
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