May 1, 2025

Francesco MagnoNel giudizio di merito sul contenzioso creato sul piano di risanamento della Regione Puglia che addebitava ai camini dei cittadini di Torchiarolo gli sforamenti di PM 10 nella centralina di via Don Minzoni, il TAR di Lecce pienamente accolto la tesi del Comune di Torchiarolo e le argomentazioni tecniche formulate dal consulente, professor Francesco Magno, che è anche dirigente del Circolo Tonino Di Giulio di Legambiente.
Legambiente vede pienamente accolte le osservazioni presentate su il piano regionale di risanamento e non può che invitare a riflettere il Presidente Vendola e l’assessore all’ambiente Nicastro, invitandoli ad assumere comportamenti e decisioni più rispondenti all’effettiva ricerca dell’origine dell’inquinamento rilevato.
È, infatti, paradossale ritenere non assoggettabile a VAS il piano di risanamento e pretendere di attribuire ai camini di Torchiarolo l’origine degli sforamenti per il 92% dei casi. La Regione Puglia non può rivendicare a suo merito la riapertura dell’AIA sulla centrale termoelettrica Brindisi sud (riapertura, per la verità, già disposta nell’AIA stessa) e collegarla con la querelle su Torchiarolo, per poi ridurre ad una infinitesima percentuale la componente polveri di carbone rispetto agli sforamenti.
LegambienteLegambiente chiede al presidente della Regione Puglia di disporre immediatamente la VAS, di approntare un ben più credibili piano di risanamento ed anche di monitoraggio (e perché non si registra il PM 2,5?): è incredibile, ad esempio, che mentre si accusano ingiustamente i cittadini di Torchiarolo e solo essi di produrre gli sforamenti, non si effettuano analisi costanti sul carbone e non si siano cercati nelle polveri indicatori incontrovertibili dell’origine della combustione da biomasse o da carbone; è altrettanto incredibile che si dica che la ricerca del isotopi radioattivi non si possa condurre sul territorio che dispone dell’attrezzatissimo centro di analisi nella Cittadella della ricerca.

 

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE BRINDISI

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