August 3, 2025

Apprendiamo con sconcerto che il deputato Mauro D’Attis ha sostenuto un ordine del giorno che punta a rinviare al 2038 la dismissione delle centrali a carbone.
A nome del Movimento 5 Stelle di Brindisi esprimiamo il nostro forte dissenso.
La proposta originaria è di Carlo Calenda, che conferma ancora una volta una visione miope della transizione energetica: tenere in vita le centrali a carbone significa bloccare lo sviluppo di alternative sostenibili e caricare il Paese di nuovi rischi ambientali, sanitari ed economici.

Sorprende che oggi si parli di proroga del carbone proprio mentre sono in corso le attività di smantellamento della centrale Enel di Cerano, la cui chiusura era prevista entro dicembre 2025.
È lecito domandarsi perché, a pochi mesi da quella scadenza, non sia ancora stato presentato un serio piano di riconversione, e anzi si avanzi l’idea di tornare indietro. Una grande azienda come ENEL non può sottrarsi alla responsabilità di delineare il futuro di un territorio che ha contribuito per decenni a sostenere il sistema energetico nazionale.

Il futuro dell’energia non è nel carbone, ma nell’innovazione, nelle rinnovabili, nell’efficienza energetica e nella giustizia ambientale. Il rinvio al 2038 rischia di mantenere la città ostaggio del passato, quando invece servono scelte coraggiose per attrarre nuovi investimenti e creare lavoro pulito.

A rendere ancora più preoccupante il quadro sono le GRAVISSIME E DEVASTANTI ipotesi ventilate da esponenti di questo governo, come l’insediamento di una centrale nucleare a Brindisi o la realizzazione di un rigassificatore all’interno del porto: proposte per un territorio già così ampiamente distrutto da insediamenti non compatibili con un sano e sostenibile sviluppo che minerebbero ulteriormente la vocazione produttiva, turistica e ambientale della nostra città.

Il Movimento 5 Stelle continuerà a lottare perché Brindisi sia protagonista della transizione energetica e non sua vittima.

Movimento 5 Stelle Brindisi

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