December 29, 2025

 

Dopo oltre mezzo secolo di servitù energetica, Brindisi non può più accettare ambiguità sul proprio futuro industriale e, soprattutto, sul futuro dei lavoratori della centrale di Cerano e dell’intero indotto. Migliaia di famiglie hanno garantito per decenni sicurezza energetica al Paese, spesso pagando un prezzo altissimo in termini ambientali, sanitari e sociali.

È necessario dirlo con chiarezza: nessun governo, di qualunque colore politico, né di centrodestra oggi né di centrosinistra domani, metterà mai realmente in discussione gli interessi di un grande colosso energetico come Enel se il territorio non alza la testa. Pensare che questi equilibri si risolvano spontaneamente a favore di una città come Brindisi è un’illusione pericolosa.

Proprio per questo Brindisi deve smettere di essere trattata come una variabile sacrificabile. Una comunità umile, sì, ma forte, che ha già dato molto più di quanto fosse giusto dare. Qui non si parla di asset strategici astratti, ma di lavoratori in carne e ossa, di imprese dell’indotto, di competenze che non possono essere cancellate con una formula vaga come la cosiddetta “riserva fredda”.

La riserva fredda non tutela il lavoro, non garantisce reddito, non offre certezze. Tiene sospesi i lavoratori di Cerano e dell’indotto, rimandando decisioni che incidono direttamente sulla loro vita quotidiana. Questo non è rispetto, è rinvio delle responsabilità.

Se il territorio non si fa sentire, se non costruisce una risposta collettiva e unitaria, il rischio è chiaro: gli interessi dei grandi gruppi e delle strategie nazionali prevarranno ancora una volta su quelli di una comunità locale, lasciando a terra lavoratori, imprese e famiglie.

Per questo serve una presa di posizione forte e condivisa. Questa non è una battaglia contro qualcuno, ma a difesa del lavoro e della dignità di Brindisi. Una città intera deve scendere in piazza per dire che il futuro dei lavoratori di Cerano e dell’indotto non è negoziabile, che Brindisi non può più essere calpestata né presa in giro.

Solo l’unità del territorio può riequilibrare un rapporto di forza che, da solo, un piccolo comune non potrà mai vincere contro governi e colossi energetici.
È il momento di reagire, insieme, con determinazione.
Per i lavoratori.
Per Brindisi.
Per il futuro.

Roberto Quarta – Presidente Commissione Ambiente, Consigliere comunale di Brindisi

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