May 2, 2025

Convegno su tema immigrazioneSig.ri Presidente, sig.ri membri della Commissione CIVEX, sig.ri rappresentanti istituzionali, esprimo il sentito saluto e benvenuto a nome della Città di Brindisi per la sessione dei vostri lavori che siamo onorati di ospitare.

 

Oggi riflettiamo sul delicato tema dell’immigrazione, per l’Italia, per questo territorio e per l’Europa intera.

 

Nel nostro Paese, come in altri europei, il sistema legislativo e amministrativo dello Stato nazionale ha la responsabilità sia della definizione delle condizioni di ingresso e soggiorno, sia delle politiche di integrazione e accesso alla cittadinanza.

 

La prima considerazione che sottopongo all’attenzione è che con l’aumento della popolazione immigrata si osserva una divaricazione tra politiche dell’immigrazione e politiche per gli immigrati. In base all’art. 117 della Costituzione Italiana sono infatti attribuite alle Regioni una serie di materie strettamente connesse con la condizione di cittadino immigrato in Italia, titolare di rapporti giuridici e potenziale beneficiario di prestazioni e servizi, mentre i processi migratori, intesi come regolazione degli ingressi e disciplina delle autorizzazioni di soggiorno, sono sottratti al governo locale e sottoposti all’esclusiva autorità statale. Le istituzioni locali si trovano pertanto nella condizione di dover spesso programmare gli interventi (mediazione culturale, servizi sociali, prevenzione dal disagio, ecc.) senza conoscere tempestivamente i dati relativi ai flussi migratori e spesso gli stessi sono noti quando il fenomeno si è già manifestato in tutta la sua dirompenza.

 

I flussi migratori, infatti, si caratterizzano, come è noto, proprio per le improvvise e repentine accelerazioni, ad elevata concentrazione spazio – temporale, con pesanti ricadute sui territori e sulle loro politiche. Così per i Comuni, ad esempio, il non sapere quanti minori sono autorizzati all’ingresso per il ricongiungimento familiare mette in crisi le politiche amministrative e rende ancora più velleitaria la funzione di programmazione del governo locale. Cito l’esempio perché proprio Brindisi vive questo problema.

In definitiva ed a cascata, l’ingente movimento migratorio, espone i territori locali, impossibilitati a programmare, a rischi di squilibri sociali, economici e a conflitti di comunità, con evidenti ripercussioni in termini di coesione sociale e di autorevolezza delle Istituzioni.

 

A maggior ragione, si può facilmente immaginare quali ulteriori contraccolpi provochi a livello locale un flusso migratorio non regolamentato e derivante da situazioni di grave pregiudizio per i diritti umani, conseguente a conflitti di vario genere in territori esterni all’Ue, come avviene nell’attuale scenario internazionale.

 

Queste problematiche mettono sempre più in risalto il ruolo, non riconosciuto appieno, degli enti locali come prima porta di ingresso nel sistema dei diritti di cittadinanza: è a livello locale, infatti, che gli immigrati esprimono bisogni, dalla casa all’assistenza sanitaria, all’istruzione, mettono sotto pressione l’intero sistema di welfare municipale, ma, il governo locale non pare attore cruciale, se non luogo di scarico delle tensioni.

 

AttisVolendo entrare nel merito, rammento come Brindisi sia stata storicamente interessata da flussi straordinari di migranti, in varie epoche storiche, trovando accoglienza e ristoro: in epoca moderna spiccano l’esodo giuliano-dalmata che vide Brindisi quale uno dei terminali di arrivo più importanti e nel 1991 il tragico esodo albanese che dal 28 febbraio al 6 marzo vide approdare nel nostro porto oltre ventimila profughi albanesi, in fuga dal regime di Tirana.

 

 

 

Attualmente la Città è stata inserita fra i terminali di arrivo della Operazione “Mare Nostrum”, attività di tipo militare e umanitario nel Mar Mediterraneo meridionale, iniziata ad ottobre 2013 e tutt’ora in corso, per fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria nello Stretto di Sicilia, dovuto all’eccezionale afflusso di migranti.

 

A Brindisi giunge, pertanto, una moltitudine di profughi che trova tra i primi baluardi, la Protezione Civile della nostra comunità che assiste e ausilia in funzione di prima accoglienza umanitaria.

 

Parallelamente, le operazioni di gestione amministrativa e le richieste di asilo avvengono nelle strutture del Ministero dell’Interno dislocate a Brindisi (Restinco) ove operano un Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE) ed un Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA).

 

Per comprendere come il fenomeno sia “in progress”, si pensi che la scorsa settimana è giunta nel porto di Brindisi la quinta nave della Marina Militare italiana carica di immigrati dall’inizio dell’estate 2014, con circa 600 profughi a bordo.

 

Il fenomeno migratorio, nel corso degli anni, ha prodotto anche fenomeni di “sedimentazione” delle presenze: negli ultimi anni la Città di Brindisi fronteggia la presenza di diverse centinaia di immigrati che, pur in possesso di un permesso di soggiorno temporaneo, si trovavano in oggettive condizioni di bisogno e senza fissa dimora, tanto da doversi approntare una struttura di ricovero notturno che possa far fronte all’emergenza con l’aiuto delle associazioni umanitarie.

 

Questa esperienza ancora in corso, tratteggia la solitudine dell’Ente locale, con condizioni operative al limite, di fronte ad una presenza media di circa 200 immigrati, che avevano ed hanno necessità di accoglienza, pasti, servizi igienici, abiti, ecc.

 

Nel 2012, si è cercato di intraprendere una concreta programmazione: gli immigrati sono stati momentaneamente spostati dal Centro di accoglienza temporaneo che ormai non garantiva più condizioni igienico-sanitarie soddisfacenti e la struttura è stata completamente ristrutturata, resa a norma in termini di sicurezza e abbattimento di barriere architettoniche, arredata e fornita delle attrezzature necessarie.

 

In particolare, il complesso, finanziato totalmente con fondi comunali, è stato destinato a Centro di Accoglienza Notturno con lo scopo di offrire un supporto temporaneo a persone, senza fissa dimora e in stato di disagio sociale, come luogo di accoglienza minima.

 

La sua capacità ricettiva massima è stata fissata in 80 unità per evitare condizioni inumane di permanenza. Si ospitano in maggioranza immigrati ma anche qualche cittadino italiano. Gli ospiti appartengono ad un elenco di persone che è censito e noto alle locali Forze di Polizia.

 

La ristrutturazione dell’immobile è costata complessivamente circa 120.000,00 euro, mentre la sua gestione, realizzata con l’ausilio di una organizzazione solidaristica senza scopo di lucro, costa circa 70.000,00 euro all’anno per utenze, rimborsi spese ai volontari, materiali di consumo e servizi.

 

Commissione Civex - tavolo relatoriOvviamente, è stata ed è una risposta parziale ad un problema di dimensioni che travalicano le forze della comunità locale. Eppure il Comune di Brindisi ha contestualmente programmato e realizzato un altro intervento: un Centro Polifunzionale di residenzialità temporanea per n.60 immigrati regolari denominato “Brindisi accoglie”, organizzato sezioni, con :

 

  • Sportello Informativo Polifunzionale per l’Integrazione in cui vi saranno gli uffici per l’integrazione e l’inclusione socio-lavorativa degli immigrati con precipuo fine di agevolare le procedure amministrative dei lavoratori immigrati extracomunitari regolari stagionali e non;
  • Servizio accoglienza in cui si organizzeranno le attività di accoglienza delle persone che entreranno nel centro;
  • Servizio socio- pedagogico e di alfabetizzazione linguistica e informatica.
  • Laboratorio di falegnameria .
  • Servizio di socializzazione ed attività ludico ricreative per la popolazione frequentante il centro.
  • Servizio ospitalità temporanea per immigrati extracomunitari regolari. Per i nuclei familiari è prevista l’accoglienza di minori.Gli alloggi sono stati così progettati :-          N.2 appartamenti composti ciascuno da due stanze da letto, due bagni, cucina, soggiorno, lavanderia, per un numero complessivo di 13 persone. I lavori sono terminati e si è in attesa, a breve termine, dell’approvazione del fine lavori da parte del Responsabile dell’Obiettivo Operativo 2.1.e 2.6 -.Autorità di Gestione- Ministero dell’Interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione Inoltre, sono in corso di realizzazione due ulteriori iniziative:
  • Il costo è stato di 1.620.790,00 euro
  • Il progetto è finanziato con Fondi dell’Ue PON-FESR “Sicurezza per lo sviluppo”-Obiettivo Convergenza 2007-2013.
  • –          N.1 blocco abitativo composto da n.8 stanze ,due zone bagno adeguatamente attrezzate , una ampia zona pranzo da adibire a servizio mensa, cucina , lavanderia , numero comples-sivo di persone alloggiate n.29.
  • –          N.9 monolocali attrezzati per due persone ciascuno, con vano letto ,spazio cucina , sog-giorno ,bagno, lavanderia e loggia abitabile, per un numero complessivo di 18 persone.
  • Il periodo previsto per l’accoglienza è da intendersi non superiore a tre mesi.
  1. Attivazione di un Centro interculturale, finanziato dalla Regione Puglia con fondi rivenienti dal Fondo Nazionale per l’Immigrazione e cofinanziato dall’Ambito sociale territoriale per una somma complessiva di € 76.000,00.
  2. Progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) – triennio 2014-2016.      Sindaco di Brindisi
  3. Mimmo Consales
  4. La visione e l’approccio europeo sono tasselli fondamentali per creare le condizioni culturali affinché via sia un unico genere di cittadini, senza discriminazioni, con valori democratici fortemente condivisi e rispetto delle regole comuni. Da ciò non può esulare chi chiede dapprima asilo e poi si stabilisce nelle nostre comunità: forse, se ciò avvenisse, l’immigrazione incuterebbe meno paura e si porrebbe fine ad un suo utilizzo solo strumentale, per divenire una delle sfide vinte dall’Europa sul fronte dell’impegno globale per la pace ed il progresso dei popoli.
  5. Non di meno, appare evidente, come sia fondamentale una politica di ampio respiro che regoli e organizzi i flussi migratori verso l’Unione europea, riconoscendoli per quello che sono, una priorità dell’Unione piuttosto che una criticità dei soli Paesi membri più esposti al fenomeno, e, per altro verso, assicurare una prospettiva concreta di integrazione dei migranti.
  6. La corretta gestione dei flussi migratori è, pertanto, un interesse fondamentale dell’Ente locale che vuole uscire dalla logica della trincea ed offrire una prospettiva di ordinato sviluppo nel segno della integrazione e del rispetto delle minoranze.
  7. Mi permetto di sottolineare come non debba sfuggire al resoconto, il risvolto umano solidale che vede tanti operatori professionali e volontari dediti e la nostra intera Comunità che non volta mai le spalle, si rivolge sempre con umanità e rispetto della dignità dei singoli, tanto da non dover segnalare episodi di intolleranza o razzismo.
  8. Gentili membri della Commissione CIVEX, ho cercato di sintetizzare i tratti salienti dell’impegno della Comunità brindisina nell’ambito del fenomeno migratorio che ha visto da sempre la Città come avamposto, quale porto di frontiera e di transito tra i più importanti dell’Adriatico.
  9. Finanziato per l’80% dal Ministero dell’Interno- Fondo Nazionale per le Politiche e i servizi dell’asilo permette di ospitare complessivamente fino a 20 + 8 (posti aggiuntivi) rifugiati e richiedenti asilo. Il 20% del costo complessivo del progetto è cofinanziato dal Comune di Brindisi che assicura, tra l’altro, in termini economici i beni immobili del proprio patrimonio messi a disposizione per la realizzazione dell’attività di accoglienza e le proprie risorse umane. Con avviso pubblico è stato selezionato il partner per l’organizzazione e la gestione del progetto territoriale di accoglienza integrata e le attività progettuali sono state già avviate per un importo complessivo triennale di progetto di Euro 741.941,67.

 

Cosimo Consales

Sindaco di Brindisi

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