Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Carvigno ha sollevato sin da subito i dubbi sull’ipotesi della realizzazione dell’impianto di compostaggio, dubbi non ideologici ma che si sono palesati ancor di più dopo che l’amministrazione ha individuato il sito in zona Computista. Riteniamo necessario che prima di discutere della fase finale del ciclo dei rifiuti, il Comune dovrebbe sensibilizzare i cittadini su una maggiore cultura della raccolta differenziata considerato che la stessa non supera il 15 % del totale dei rifiuti prodotti. Ci teniamo a sottolineare inoltre, che l’area individuata dall’amministrazione è un area sottoposta ad esproprio e quindi la realizzazione dell’impianto avrà un ulteriore costo per i cittadini senza contare l’impatto paesaggistico che una struttura simile potrebbe avere in una città come la nostra che si fregia di avere una delle più belle oasi protette d’Italia. Lo dichiara il portavoce cittadino Piero Cecere.
“Il mio vuole essere un no costruttivo, perché esiste la consapevolezza che il problema dei rifiuti è reale e va risolto. Ma proprio per questo motivo è necessario trovare una soluzione che sia accettata da tutte le parti in causa”: esce allo scoperto il presidente del gruppo consiliare “La Puglia prima di tutto” alla Regione Puglia, Francesco De Biasi, alla vigilia della seduta di Consiglio comunale a Carovigno, nella quale si discuterà dell’impianto di compostaggio da 20mila tonnellate da costruire sul territorio cittadino.
“Intanto non bisogna dimenticare che la zona individuata, al confine con San Vito dei Normanni – spiega De Biasi – è abitata e di villeggiatura, un dettaglio che non può essere sottovalutato, né liquidato con indifferenza. Poi non esiste uno studio di fattibilità, peraltro trattandosi di un’area agricola; i liquami rischiano di finire in un impianto di depurazione che non funziona e che la condotta dell’impianto di compostaggio è comunque lontana da quello di depurazione. Almeno su questi dettagli crediamo sia urgente un confronto nel merito”.
Che fare, dunque? “Direi che la prima mossa è evitare contenzioso che certamente si scatenerebbe nel caso in cui il Consiglio comunale approvasse il provvedimento – dice De Biasi – il che vorrebbe dire tempo e denaro sprecato. Molto meglio sedersi a tavolino e studiare una soluzione anche con i Comuni vicini. Che l’impianto si debba fare è evidente, perché quello dei rifiuti è un problema concreto che riguarda tutta l’Italia, non solo il Brindisino, ma abbiamo il dovere di individuare una zona che risolva la questione senza danneggiare nessuno in particolare”.
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