May 1, 2025

Le dotazioni organiche del personale operativo del Comando Provinciale VVF di Brindisi” è l’oggetto di una lettera aperta inviata da Andrea Etna, segretario provinciale della Confsal Vigili del Fuoco, al Sottosegretario Bocci, ai parlamentari della Provincia di Brindisi, al Presidente della Regione Puglia, al Prefetto di Brindisi, ai Sindaci ed al Commissario Prefettizio della Provincia di Brindisi, al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, al Capo del C.N.VV.F., al Direttore Regionale VV.F. Puglia, al Comandante Provinciale VV.F. Brindisi e, per conoscenza, alle Segreterie Nazionale e Regionale Confsal VV.F. ed agli organi di informazione.
Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:

 

Egregi,
lo scorso 26 Marzo si è tenuto un ulteriore incontro sul progetto di riordino del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in vista dell’incontro definitivo fissato per il 9 Aprile prossimo.
Il progetto presentato in questa ultima versione evidenzia, ancora una volta, quelle carenze rappresentate nella precedente nota 8-E del 16 Febbraio 2014 di questa organizzazione sindacale.
Sebbene sia apparsa una fantasiosa definizione “SOTTO OSSERVAZIONE” al posto della precedente “SOPPRESSIONE” per il nucleo sommozzatori di Brindisi, appare evidente che occorrono tutti gli sforzi necessari per scongiurare quella che senza ombra di dubbio sarebbe una grave perdita per tutto il territorio Salentino.

Si tenga conto che il nostro nucleo, anche a dispetto di altri non interessati dai tagli, ha negli anni sempre statisticamente rappresentato un punto di riferimento per il soccorso e la sua eventuale soppressione inevitabilmente segnerebbe una diminuzione della sicurezza della provincia.
Accertata la poco rispondenza alle esigenze reali del territorio è confermata, in questa ultima versione, la classificazione del Comando Provinciale come “COM3” ovvero paragonato a tutti quelli minori, con ripercussioni negative sia sulle dotazioni organiche sia sui mezzi di soccorso.
A titolo di esempio si tenga conto che gli altri Comandi Provinciali della Puglia sono classificati “COM2” – Lecce, Taranto e Foggia – e “COM1” quello di Bari.
Appare evidente che i conti non tornano se si tiene in considerazione il rischio specifico del nostro territorio nonché la crescita esponenziale della popolazione in alcuni periodi dell’anno.
Sembrerebbe che non sia stata tenuta in nessuna considerazione la presenza nella zona di competenza delle numerose industrie a rischio rilevante e del polo energetico tra i più grandi di Europa.

 

La presenza di un “Polo Didattico” nel nostro Comando sicuramente è elemento di prestigio ma, neanche in questa occasione, è stata presa in considerazione per aumentare la dotazione organica provinciale (fino ad oggi lo stesso ha funzionato unicamente grazie alle risicate risorse locali): eppure l’esistenza di uno dei quattro “Simulatori incendio navali” italiani, necessari all’attività “Fire Fighting Advanced” per l’addestramento specifico dei soccorritori, dovrebbe rappresentare una risorsa per tutto il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed in particolare di tutta l’area meridionale del paese.

 

Analogo discorso può essere rifatto per le sedi distaccate di Ostuni e Francavilla Fontana che attualmente vengono classificate come “SD2” ma, in virtù del territorio di competenza e per la forte destagionalizzazione delle presenze turistiche, dovrebbero essere aumentate di organico per divenire “SD3” anche in virtù degli interventi di soccorso statisticamente effettuati.
Neanche in questa occasione si è proceduto a potenziare il dispositivo di soccorso prevedendo un distaccamento terrestre presso la sede portuale e presso uno dei comuni a sud del capoluogo per coprire le esigenze della Zona Industriale e della parte meridionale della Provincia, oggi fortemente penalizzata per i “tempi” di intervento.
Gli specialisti portuali non vengono risparmiati dai tagli nonostante l’unicità del porto di Brindisi, la presenza del cono di atterraggio dell’Aeroporto del Salento nel bacino e l’enorme traffico merci che include carbone, oli combustibili, gas naturale e prodotti chimici, tutto affiancato al traffico passeggeri e all’importante attività da diporto.
Le valutazioni tecniche e politiche dovrebbero produrre un risultato naturale per la “Terra di Brindisi” ma la disattenzione di tutti gli enti locali e dei rappresentati parlamentari del territorio potrebbe mettere a grave rischio la sicurezza dei cittadini, dei turisti e di tutti lavoratori non solo nell’immediato ma anche nei prossimi anni.

 

 Confidando in un Vostro personale interessamento, si porgono distinti saluti.

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