May 11, 2025

La diffusione del coronavirus sta colpendo duramente il nostro paese assegnandoci il triste primato del maggior numero di contagiati e, purtroppo, di persone decedute dopo la Cina. In alcune aree del Paese, le più industrializzate, come le province di Bergamo e Brescia è in corso una vera e propria strage senza che si sia ancora intervenuti imponendo l’effettiva chiusura di tutte le attività economiche non essenziali. Nessun fatturato e nessuna esigenza aziendalegiustifica quanto sta accadendo nell’ignavia di tutte le istituzioni.
Se il contagio che si è registrato in Lombardia arrivasse da noi sarebbe una ecatombe.
Dobbiamo alla dedizione del personale della sanità pubblica, che sopperisce con turni massacranti alle carenze prodotte da anni di tagli a vantaggio del privato, se si è stabilita, per adesso, una linea di tenuta.
In nome della salvaguardia di questo grande patrimonio di uomini e donne chiediamo provvedimenti immediati per fornire loro tutti i dispositivi di protezione indispensabili per impedire che siano proprio loro a continuare a pagare il maggiore tributo all’epidemia e a essere gli incolpevoli diffusori del virus.
Lo stesso vale per i lavoratori del commercio che ci consentono l’approvvigionamento dei prodotti di prima necessità e che si trovano in prima linea.
Consideriamo giusto e doveroso che siano state assunte misure drastiche per il contenimento del contagio.
È giusto chiedere a cittadine e cittadini di restare a casa.
Ma è necessario la chiusura di tutte le attività e le produzioni NON essenziali per difendere la vita e la salute di tutti i cittadini durante questa grande emergenza sanitaria.
Il decreto del governo non è sufficiente; nel caso del settore areonautico a Brindisi, infatti, possiamo comprendere che la manutenzione degli aereomobili sia necessaria, ma non vediamo ragione perché non sia immediatamente sospesa, per qualche settimana, la produzione di parti di aereomobili destinate all’esportazione.
Chiediamo che il Prefetto, così come prevede il Dpcm, neghi l’autorizzazione a proseguire con la produzione nell’industria aereonautica Brindisina
Chiediamo altresì che la produzione di materie plastiche non direttamente coinvolte nella filiera della sanità e alimentare,sia anch’essa sospesa, ed inoltre che nel settore dei trasporti siano chiuse tutte le attività non indispensabili (vendità biglietti, controllo degli stessi) ed in tutti i settori le attività differibili.
Bisogna assolutamente evitare al minimo gli spostamenti e gli assembramenti, anche dei lavoratori
Non possiamo non notare la contraddizione tra i pressanti appelli a non uscire di casa, a non fare una corsa o una passeggiata all’aperto, a non allontanarsi troppo col cane e la realtà di milioni di cittadine e cittadini che ogni giorno devono uscire e muoversi per andare a lavorare.
Gli esperti cinesi hanno detto chiaramente che bisogna fermare tutte le attività economiche e il trasporto pubblico. Il mondo del lavoro è il grande focolaio di contagio invisibile ai più. Bisogna chiudere con urgenza tutte le attività e le produzioni NON essenziali per difendere la vita e la salute di tutti i cittadini durante questa grande emergenza sanitaria
Auspichiamo che tutti i sindacati indicano lo sciopero generale, per non frustrare la speranza di migliaia di lavoratori e lavoratrici, impiegati in attività economiche non essenziali, di poter restare a casa a tutela della salute propria e dei loro cari
Accanto a questo chiediamo l’istituzione di un reddito di quarantena, per tutelare anche economicamente i lavoratori e le lavoratrici, comprese le piccole partite iva, il piccolo commercio e le varie tipologie di lavoro precario e nero, quest’ultimo purtroppo ampiamente diffuso a Brindisi.

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