Sulla vicenda che vede la società Dema in crisi a seguito della volontà di Agusta di non esternalizzare più alcune fasi di lavorazioni vi sono almeno due aspetti che meritano di essere affrontati prima di tutti gli altri.
Il primo riguarda il futuro dei lavoratori. Ebbene, su questo piano credo, o almeno spero, che gli sviluppi siano tutt’altro che negativi. E cercherò di spiegare perché. Nel corso dell’audizione in Regione da me fortemente voluta, l’Ad di Alenia, Giordo disse in maniera chiara ed inequivocabile che l’introduzione del Job Act avrebbe favorito l’assunzione diretta di personale dipendente da parte di Alenia, che, di conseguenza, avrebbe diradato il ricorso alla somministrazione di personale da parte delle agenzie interinali, nonché l’esternalizzazione di specifiche fasi di lavorazione ad altre aziende.
E’ pertanto evidente che essendo la politica di Alenia, quella di Finmeccanica, molto probabilmente, anzi, mi spingo a dire: certamente, lo stesso principio varrà per Agusta. In poche parole, il personale non più impiegato da Dema dovrebbe essere assorbito da Agusta. Dico “dovrebbe” in quanto su questo che in effetti è il percorso più naturale appare comunque necessaria una stretta vigilanza da parte della politica e del sindacato.
Il secondo aspetto riguarda l’azienda Dema, e, più complessivamente, le aziende operanti fini ad oggi nel settore aeronautico. Bene, nel volgere di pochi mesi tutte quelle aziende che non avranno colto le opportunità e le “generosità” fino ad ora consentite dalle società di Finmeccanica per crescere, quanto meno aumentando e diversificando il parco-clienti dovranno scontrarsi con una realtà molto dura. Per non parlare, poi, di quelle che, prive di una adeguata organizzazione aziendale, di una reale autonomia finanziaria, di un consistente parco macchine e di proprie tecnologie, si sono limitate a svolgere un ruolo, aimè parassitario, di esclusiva interposizione fittizia di mano d’opera. Per queste la pacchia è finita. E non serviranno a salvarle da baratro improbabili coperture politiche.
Ritornando, però, alla questione Dema, vi è un altro dato assolutamente non trascurabile: l’utilizzo di cospicue risorse regionali di cui la società, insieme con Agusta, ha beneficiato. Sulla loro entità, sul loro utilizzo, nonché sul reale raggiungimento degli obiettivi per i quali furono stanziate e assegnate sarà necessario fare chiarezza.
COMUNICATO STAMPA EUPREPIO CURTO – CONSIGLIERE REGIONALE UDC
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