April 30, 2025

Segreteria Fialc Cisal Brindisi:
“La Lyondell Basell manifesti il proprio interesse su brindisi e partecipi alle nuove iniziative industriali che traguardano la decarbonizzazione, evitando di demonizzare la fermata e messa in conservazione del cracking ENI VERSALIS”.
In tanti hanno realmente creduto alcuni anni fa quando Lyondell Basell aveva sbandierato in pompa magna, la volontà di concentrare le sue produzioni, traguardando obiettivi verso una plastica sempre più circolare e sostenibile e verso la decarbonizzazione con zero emissioni, senza rifiuti plastici nell’ambiente.
Oggi invece nonostante le condizioni favorevoli, dovute alle lodevoli iniziative ministeriali, il tavolo della decarbonizzazione sulla centrale ENEL Federico || in primis, ed alla imminente sottoscrizione di un accordo di programma per Brindisi , grazie alla partecipazione ed alla manifestazione di interesse ufficialmente dimostrata da 53 aziende, pronti a catapultare le loro attività su brindisi, investendo oltre un miliardo di euro, per garantire centinaia e centinaia di posti di lavoro entro il 2026 .
A tale iniziativa si aggiunge la novità introdotta dalla legge di bilancio 2025 sulla ZES UNICA, che estende l’agevolazione di immediati iter burocratici ed amministrativi con un sostanzioso credito d’imposta per tutti gli investimenti realizzati nel 2025, diventando ulteriore elemento di appetibilità industriale nel nostro territorio.
Per ultimo ma non per importanza, ricordiamo l’accordo sottoscritto in sede ministeriale il 10 marzo tra Governo, Eni VERSALIS con FIALC CISAL, FEMCA CISL, UILTEC E UGL, che certifica una precisa volontà politica istituzionale e imprenditoriali, che accogliamo positivamente e che rende fattiva la vera trasformazione industriale con l’imponente impianto di giga factory, su cui vigileremo costantemente, che renderà protagonista il nostro petrolchimico nel paese Italia, diventando volano di un vero rilancio economico ed occupazionale nel nostro tessuto sociale.

Su quanto esposto crediamo che un colosso mondiale come Lyondell Basell abbia il dovere di inserirsi in questi contesti legislativi, dimostrando la sua volontà di voler investire nel petrolchimico, presentando progetti anche di riconversione industriale, evitando magari di continuare a trovare pretesti inutili, addossando ad altri gruppi industriali la difficoltà di operare nel sito brindisino.
Continuare a demonizzare la fermata del cracking, si dimostra in maniera ancor più evidente la precisa volontà probabilmente di abbondonare definitivamente un territorio che oltre 20 anni gli ha concesso lauti guadagni economici.

 

Carlo Perrucci (Segretario Regionale Uiltec Puglia e Coordinatore di Brindisi):
Il Petrolchimico di Brindisi è tornato interessante per molti. Purtroppo non ancora per i tanti investitori che meriterebbe ma per gli opportunisti mediatici che da settimane cavalcano l’onda dei cambiamenti che sta vivendo l’Industria – non solo a Brindisi – per annunciare catastrofi ambientali, sociali ed economiche. Un clamore che va a tutto vantaggio della visibilità di chi grida ed a discapito del Sistema Industriale di Brindisi percepito come sempre meno appetibile da potenziali investitori. I toni apocalittici di chi vuol fare campagna elettorale sulle spalle dei lavoratori e del futuro del Sistema Industriale brindisino sono inaccettabili. Ancora più inaccettabile è tacciare velatamente o direttamente la UILTEC-UIL di «silenzio».
Quando in molti erano disinteressati alle sorti del Settore eravamo tra i pochi a rimarcare la necessità di prevedere politiche industriali a lungo termine per Brindisi e per il Sistema Paese. Mentre i più accusavano le Aziende del Polo Petrolchimico ritenendole colpevoli di mettere in atto cambiamenti necessari alla Transizione, la UILTEC-UIL sottoscriveva assieme ad altre sigle sindacali il Protocollo d’Intesa presso il Ministero che permette oggi di discutere di investimenti e di futuro per lo Stabilimento Eni-Versalis a Brindisi. Un documento di responsabilità sindacale, decisivo per superare l’incertezza. Un documento che prevede, grazie all’insistenza della UILTEC-UIL, la «messa in conservazione» dell’impianto di Cracking e non la sua fermata. Il Cracking sarà quindi non una infrastruttura persa e dismessa ma pronta a ripartire se sviluppi sul mercato della Chimica di Base o scelte diverse da parte dell’Eni o delle Istituzioni comunitarie lo consentiranno.
Sempre nello stesso Accordo, fortemente voluto da UILTEC-UIL, è indicata la modalità con la quale le aziende co-insediate nel Polo Petrolchimico – fra tutte Basell – possono continuare la propria produzione, nel rispetto dell’ambiente, superando quindi le difficoltà per un mancato rifornimento in loco di quanto necessario. Ciò può avvenire utilizzando la disponibilità delle infrastrutture di Eni-Versalis. L’approvvigionamento esterno è una modalità possibile, già sperimentata negli Stabilimenti di Ferrara. Che questa possibilità sia concretamente resa operativa spetta alle Direzioni Aziendali di queste altre realtà, come Basell, e non di certo è conseguenza delle scelte dei Sindacati o della disponibilità sottoscritta da Eni-Versalis.
L’attenzione del Sindacato – sulla quale invitiamo tutti a concentrare le forze – è quindi ora su Basell e sulla volontà dell’Azienda di continuare a produrre ed investire a Brindisi. La società Basell deve essere chiara al più presto ed i Rappresentanti Istituzionali del nostro territorio dovranno compiere ogni sforzo per impedire un disimpegno dell’Azienda da Brindisi. Sempre nel rispetto, in molti lo dimenticano, della «libertà d’impresa», una libertà propria del sistema economico che viviamo nel quale le Istituzioni hanno un ruolo chiave – per anni e decenni dimenticato – nell’offrire condizioni e prospettive di lungo termine ma di certo non possono decidere in modo assoluto chi, quando e come deve investire come avviene in un Sistema Statalista. Tutti dobbiamo fare il massimo ma nessuno ha potere di imporre. Questo vale per Basell così come per Eni-Versalis e tutte le altre Aziende.
Il notevole lavoro portato avanti in questi mesi dalla UILTEC-UIL è per la difesa dei lavoratori dell’intero comparto, diretti e dell’indotto. Non solo per ragioni di competenza – la Categoria dei Chimici comprende contrattualmente una parte importante dell’indotto del Petrolchimico – ma soprattutto per la visione a lungo termine che ci ha portato a voler sottoscrivere l’Accordo con Eni-Versalis proprio al fine di tutelare tutti i lavoratori, diretti e dell’indotto. Per la UILTEC-UIL i lavoratori dell’indotto hanno sempre avuto pari dignità dei diretti. Non solo nella tempesta di oggi ma già nell’ordinarietà di ieri: abbiamo sempre difeso la competenza e l’esperienza dei lavoratori dell’indotto durante le fasi di cambio d’appalto, tutelando le «platee storiche di lavoratori dell’indotto».
Non accettiamo lezioni da nessuno. Siamo da sempre in mezzo alla gente e lontani dalle scrivanie come abbiamo dimostrato con l’Assemblea dei Lavoratori del Petrolchimico convocata già all’indomani della firma del Protocollo di Intesa con Eni-Versalis con la presenza fisica e concreta della Segretaria Nazionale Generale UILTEC-UIL Daniela Piras.
Prendiamo, infine, positivamente atto che da qualche tempo alcune forze politiche locali stanno abbandonando l’idea che la soluzione sia tenere in marcia l’impianto di Cracking. Si inizia a comprendere e condividere la posizione da sempre espressa dalla UILTEC-UIL in diversi consessi a partire dai Tavoli ministeriali: la necessità di condividere un Accordo di Programma specifico sulla Chimica utile a salvaguardare gli aspetti occupazionali del Settore. Un Accordo che possa prevedere la definizione di una Area di Crisi Complessa e la possibilità di un Ammortizzatore Sociale Unico necessario ad accompagnare i lavoratori – specialmente dell’indotto – in questa fase delicata di riqualificazione.
Lavoriamo assieme su questo e lasciamo da parte i catastrofismi. Non aiutano nessuno.

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