May 13, 2025

Brindisi, e i brindisini, stanno assistendo, impotenti, all’estenuante melina del centrodestra e del centrosinistra nella individuazione del proprio candidato sindaco. Tanto a conferma dello stato di crisi in cui versano sia le coalizioni che gli stessi singoli partiti, oggi, più che mai, seppur aggregatori di consistenti numeri elettorali, privi di progettualità e di modelli di riferimento.

 

Il rischio reale e concreto è, pertanto, quello di sovraesporre uomini di sicuro valore ai marosi mediatici, con la naturale conseguenza di indebolirne la figura e, altrettanto consequenzialmente, l’apporto che, a qualsiasi titolo, essi potranno fornire a Brindisi per il suo rilancio.

 

L’altro rischio risiede nel fatto che, approfittando di tale stato di cose, riemergano ipotesi di candidature dei soliti noti, la cui storia personale dimostra, ove ve ne fosse ancora ulteriormente bisogno, come abbiano realizzato molto per sé, e un po’ meno di nulla per la città.

 

Per l’Udc appare, quindi, doveroso ed urgente tentare di tratteggiare il profilo del candidato sindaco ideale, o, quanto meno, quello di chi, meglio di altri, potrà interpretare le istanze che provengono da una città che ieri, con la presenza del Presidente Emiliano, ha certificato la propria voglia di riscatto.

 

E’ quindi necessaria una conoscenza assoluta dei problemi, competenza amministrativa diffusa, capacità manageriali, oltre a quell’autorevolezza che da sola può costituire la base per far tornare Brindisi ad essere interlocutrice attenta ed ascoltata dalla politica regionale e nazionale.

 

E’ giunto pure il momento di assumere una posizione laica nei confronti del sistema industriale e del problema ambientale. Soprattutto su quest’ultimo tema il futuro sindaco dovrebbe caratterizzarsi per un sano rigore, senza però scadere nel fondamentalismo ideologico. Nel senso che appare impensabile e intollerabile che, ancora oggi, alla luce delle gravi emergenze economiche ed occupazionali che stanno devastando la città, ci si debba continuare a dividere tra i due opposti estremismi: quello della tutela dell’ambiente anche in assenza di qualsiasi rischio, e quello dell’industrialismo senza controlli.

 

Un sindaco, pertanto, che dovrebbe far voltare pagina ai ripetuti no a qualsiasi ipotesi di sviluppo, come è già accaduto nel recente passato, e come, purtroppo, la vicenda Tap sta tutt’ora dimostrando.

 

Un sindaco coraggioso, che non abbandoni la nave alla prima difficoltà, ma sappia guidarla, non per esaltare il proprio ego, ma per un atto di generosità verso Brindisi, o che abbiano dato dimostrazione di un amore per la città inversamente proporzionale a quello riservato a se stessi.

 

Un sindaco dalla riconosciuta etica pubblica e privata, che rispetti i partiti, non in quanto portatori d’interessi di parte, ma quale luogo politico all’interno del quale si elaborano i programmi, si selezionano le classi dirigenti, si controlli l’attività degli eletti, si assicuri e si garantisca ogni forma di sostegno all’attività della pubblica Amministrazione.

 

Su queste basi l’Udc intende fornire un contributo importante e specifico al rilancio di Brindisi. Ma bisogna fare presto, molto presto. Ogni giorno trascorso inutilmente alimenterebbe le ciniche ambizioni dei tanti che dalle situazioni d’incertezza politica traggono motivi per ipotizzare scenari non perseguibili.

 

 

Avv. Euprepio Curto
Commissario provinciale Udc

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