May 1, 2025

Finalmente tre consiglieri dell’ amministrazione comunale di Brindisi hanno avuto il coraggio di esporsi assumendosi la responsabilità di esprimere liberamente le loro opinioni, non tanto per la proposta di ospitare l’impianto della Trans-Adriatic Pipeline, che sicuramente sarà ancora una volta  oggetto di polemica  e di strumentalizzazione, ma quanto per aver saputo descrivere le forti criticità che il nostro territorio sta vivendo sotto  l’aspetto occupazionale,  del degrado sociale e quante sono state le occasioni perdute che avrebbero potuto invece rilanciare l’economia del nostro territorio.

 

Se però questa lettera aperta viene letta con spirito costruttivo, si potrebbero veramente creare le condizioni di invertire la direzione economica di una città che sempre più sta sprofondando nella povertà e che rischia di affondare completamente nella emarginazione.

 

Infatti non è da scartare l’idea, più volte proposta da CGIL-CISL-UIL, di attivare un tavolo di garanzia o interistituzionale per la sottoscrizione di un Contratto di Sviluppo territoriale che miri a trasformare la fisionomia del nostro centro abitato a partire dalla tutela e rivalutazione del paesaggio costiero, del centro storico, del porto, dei quartieri e del rilancio industriale ed economico anche favorendo sostegni ad ulteriori investimenti e/o riconversioni ed incoraggiando nuove iniziative.

 

Per cui anche l’ investimento del gasdotto proposto nella missiva potrebbe rappresentare una prima occasione di sviluppo qualora fosse ratificata l’autorizzazione e attestata la sostenibilità ambientale della struttura, ma significherebbe sopra tutto una ritrovata unità di tutti i soggetti istituzionali e politici per contrastare coloro che sino ad oggi hanno demonizzato tutto quello che è industria e frenato la crescita economica della nostra provincia scoraggiando persino molte imprese che avevano espresso l’ intenzione di venire ad investire nel nostro comune. Quando invece le grosse industrie devono diventare promotori di sviluppo dell’indotto per la trasformazione dei prodotti.

 

Oramai è giunto il momento dove ognuno deve assumersi con fermezza, così come hanno fatto i tre consiglieri comunali, le proprie responsabilità e decidere in fretta quale deve essere il futuro progresso di questa comunità se si vuole veramente rallentare il declino sociale, la desertificazione industriale e l’abbandono dei giovani dalla loro terra di origine.

 

Il Consiglio Comunale, convocato per il giorno 28 p.v. ed  esteso a tutti i parlamentari e consiglieri regionali della nostra provincia per assumere una posizione sull’accorpamento dell’Autorità Portuale di Brindisi a quella di Bari prevista nel decreto Sblocca Italia all’esame del prossimo Consiglio dei Ministri, potrebbe essere un primo banco di prova per verificare se c’è ancora la volontà di difendere la nostra provincia e di riunirsi tutti intorno ad un tavolo per programmare il futuro di questa città o se Brindisi deve continuare ad essere la cenerentola della Puglia.

 

COMUNICATO STAMPA PIERO DE GIORGIO – SEGRETARIO TERRITORIALE CISL

 

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